ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 43 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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Jane si voltò per vedere chi fosse la figura nera alle sue spalle e si sorprese di riconoscere una donna, dalla pelle olivastra e con uno dei suoi soliti vestiti sgargianti,
<Oh, salve, anche lei qui?>
Disse Jane evidentemente sorpresa di vedere l'architetta, la donna sorrise compiaciuta,
< Ma certo Ninã, questo è il mio posto preferito qui a Chiardiluna. Anche il vostro?>
Disse Madre Ildegarda sorridente, Jane spostò lo sguardo per ammirare il grande lago che si estendeva vicino a lei, accennò un sorriso,
<Sì forse lo è>
Disse la ragazza continuando a guardare le limpide acque, l'architetta sorrise,
<Vi dispiace se mi siedo un po' qui con voi Ninã?>
Disse la donna indicando la panchina dove stava Jane, la ragazza annuì per poi spostare le sue stampelle e fare spazio alla donna.
<Ho sentito del vostro incidente.>
Disse dopo un po' la donna lanciando un'occhiata alle stampelle appoggiate per terra, Jane guardò l'architetta e si sforzò di sorridere,
<Suppongo che quasi tutti sappiano del mio incidente.>
La donna rise, una risata sguaiata e di cattivo gusto ma che fece divertire Jane,
<Già, proprio così, siete finita anche sul Nibelungen, vi descrivono come la "sopravvissuta">
Disse la donna facendo segno con le dita di due virgolette mentre diceva l'ultima parola, Jane si incupì,
<Bhe, effettivamente è così...>
Madre Ildegarda sorridente guardò la ragazza,
<Oh sù con il morale Ninã, dovete essere felice per questo, non dovete sentirvi in colpa>
<Suppongo di sì>
Disse Jane pensierosa mentre si guardava la gamba rotta ,
<Dai Ninã, credo che questo non sia l'unica cosa che vi tormenta, o sbaglio?>
Jane alzò subito lo sguardo per intravedere quello della sua interlocutrice, com'era possibile che lo avesse capito? Arrivò anche a pensare che forse l'architetta sapesse leggere nel pensiero, ma poi scartò subito l'idea.
Quando la donna si accorse dello sguardo sorpreso della giovane Drago scoppiò nuovamente a ridere,
<Ho indovinato eh? Durante i miei lunghi anni di esperienze ho imparato a capire quando le persone stanno soffrendo, e tu stai soffrendo cara Ninã, ma non per quello che tutti credono.>
Jane alzò un sopracciglio, durante tutta la sua vita la zia le si era sempre raccomandata di non fidarsi degli sconosciuti, di tenersi i propri segreti per sè, ma in quel momento...
Jane sbuffò, aveva bisogno di parlare con qualcuno e l'unica che sembrava disposta ad ascoltarla sembrava quella stravagante architetta davanti a lei.
<Ha ragione>
Borbottò Jane, sembrava difficile ammetterlo anche a sé stessa, la donna si sporse un po' in avanti per guardare meglio il viso della giovane, appena si mosse tutti i vari ciondoli e ingombranti gioielli che portava tintinnarono rumorosamente,
<Questioni di cuore suppongo>
Affermò nuovamente Madre Ildegarda, Jane sgranò gli occhi, le tornò di nuovo in mente l'opzione della lettura nella mente, squadrò la donna che le stava di fianco, certo era al quanto esuberante e fastidiosa a volte, ma Jane non vedeva nessuna minaccia in lei,
<Non vi fidate...>
Affermò la donna dopo un altro po',
<...Lo capisco Ninã, in fondo è questo ciò che ti insegnano fin da piccoli in questo luogo.>
Disse la donna guardando il lago, Jane fece come lei, osservò pensierosa le limpide acque silenziose e tranquille,
<Ha ragione lei... Sto male per questioni di cuore>
Madre Ildegarda non fece niente, continuò a guardare il lago silenziosa, come se stesse attendendo il continuo. Jane prese un bel respiro,
<C'è qualcuno... Qualcuno di speciale per me>
Balbettò un po' insicura Jane, non sapeva se continuare ma alla fine le parole le uscirono da sole,
<Questa persona mi ha ferito, ma io...>
<Voi continuate ad amarlo>
Concluse la frase per lei la donna, non spostò lo sguardo, ma Jane si sentì comunque in soggezione, quella parola, "amare", le faceva come paura.
<Suppongo di sì, non dovrei però...>
Jane abbassò nuovamente lo sguardo,
<E perché non dovresti mia cara? Amare non è certo un reato, anzi, dovresti ritenerti fortunata>
Jane alzò un sopracciglio,
<Sarei fortunata a soffrire così tanto?>
Madre Ildegarda scoppiò a ridere,
<Certo Ninã, l'amore è sempre bello, anche quando fa soffrire, sapete non tutti hanno la fortuna di innamorarsi>
Jane sorrise, quella stravagante donna le aveva fatto tornare il buon umore,
<Grazie... Mi serviva, adesso sto meglio>
La donna sorrise compiaciuta,
<È stato un piacere Ninã>
Jane sorrise,
<Ora è meglio che vada, se mia zia non mi ritrova a letto quando torna si arrabbierà tantissimo>
Madre Ildegarda annuì,
<A presto Ninã>
Disse la donna per poi riprendere a guardare il lago, Jane sorrise per poi afferrare le stampelle e cominciare a camminare verso le stanze.

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Con un po' di fatica riuscì finalmente ad arrivare nella sua stanza, quando aprì la porta fu sollevata di non trovare nessuno, si avvicinò al letto, si mise seduta e dopo aver nascosto le stampelle sotto al letto si infilò sotto le coperte.
Dopo pochi minuti entrò in tutta fretta Vanessa, la dama di compagnia che aveva corrotto per farsi portare le stampelle,
< Oh signorina Jane, per fortuna state bene, siete stata fuori per molto tempo>
Jane sbuffò,
<Ero andata a farmi una semplice passeggiata, avevo bisogno di una boccata d'aria>
Vanessa annuì,
< Siete tornata giusto in tempo, la presentazione è finita pochi minuti fa, sua zia potrebbe venire a controllare da un momento all'altro>
Jane sbuffò e guardò male la ragazza dai capelli rossi,
<Per favore Vanessa, mi potrebbe lasciare sola, vorrei riposare>
La ragazza annuì e silenziosamente uscì della stanza.
Jane finalmente si ritrovò da sola, guardò il soffitto e ripensò alle parole di Madre Ildegarda, " tu continui ad amarlo", quella frase le era rimasta impressa, come se le fosse stata incisa nel cervello, amava veramente Archibald? Glielo avrebbe mai detto? Bhe probabilmente no, era troppo orgogliosa e testarda per riuscire ad ammettere i propri sentimenti, soprattutto a uno come Archibald che non sembrava molto serio su queste cose. Jane decise che avrebbe tenuto per sé questo segreto e che si sarebbe comportata come aveva sempre fatto.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora