Evelyn versò lentamente l'acqua bollente nella teiera in porcellana candida. Si trovava in una delle cucine della villa di Berenilde, dato che la madama aveva accettato di buon grado di ospitarla sotto richiesta di Jane. L'avevano sistemata in una camera degli ospiti al secondo piano decisamente troppo spaziosa rispetto a quanto le servisse, non aveva ancora disfatto nemmeno una delle valigie e si rifiutava di farlo. Per quanto fosse estremamente grata per la gentilezza che Jane e madama Berenilde le avevano dimostrato, soprattutto con così poco preavviso dopo la nascita della piccola Vittoria e la fuga dell'Intendente, non aveva intenzione di fermarsi troppo a lungo. Avrebbe trovato un nuovo lavoro e si sarebbe comprata una discreta villetta. A Chiardiluna non era tornato tutto rose e fiori. Nonostante l'innegabile evidenza che Archibald fosse decisamente vivo, nessuno dei loro parenti, neanche le sue sorelle, avevano voluto riconoscere il ritorno dell'ambasciatore. Le sue sette cugine vestivano tutte in nero, avevano persino tenuto un funerale e poi Pazientina era stata nominata ambasciatrice. Evelyn era furiosa, come potevano trattarlo come un fantasma quando lo avevano davanti? Forse aveva perso la sua connessione ma non significava certo che per questo Archibald fosse meno importante per lei. Il cugino cercava di non farla preoccupare, ma era limpido come l'acqua che non stesse bene.
"Non tutti possono dire di poter assistere al loro funerale!"
Le aveva detto con una risata qualche giorno addietro, ma le sue scappatelle si erano fatte di nuovo frequenti e aveva preso a fumare più del solito. In compenso, pensò Eve cercando di trovare qualche lato positivo, I suoi poteri di telepatia non sembravano essere spariti e lui la veniva a trovare spesso, anche perchè sembrava essere molto preso dal suo nuovo incarico da padrino. La piccola figlia di Faruk, nonostante non spiccicasse nemmeno un suono, sembrava già particolarmente affezionata ad Archibald.Evelyn, dopo aver messo nel lavello il pentolino prese da uno scaffale un piccolo contenitore di infusi e ne scelse uno da immergere nell'acqua calda della teiera. Dopodichè scelse velocemente un paio di tazzine, una zuccheriera e appoggiò tutto su un vassoio che sollevò cautamente per poi avviarsi fuori dalla cucina.
In uno dei tanti salotti della casa l'aspettava Nathaniël. Era vestito di nero da capo a piedi e sedeva su una poltrona tenendo i gomiti appoggiati sulle gambe, mentre in una mano reggeva un calice di vino. Evelyn fece un sospiro. Lei tutto sommato era stata fortunata, Archibald era tornato vivo, ma non si poteva dire lo stesso degli altri scomparsi. Il conte Harold era morto con loro e come se non bastasse, il rapitore, anch'esso morto, era il barone Melchior.
Nathaniël in una notte aveva perso il padre per mano dello zio. I funerali degli scomparsi erano stati celebrati una settimana addietro e il Miraggio si era trovato ad ereditare la villa e il titolo di conte. Stava male, lo si vedeva dal pallore del viso e dalle occhiaie scure che da qualche giorno aveva smesso di coprire con le illusioni, Evelyn avrebbe tanto voluto essere in grado di fargli tornare il buonumore, ma sapeva di non poterlo fare, un lutto non si poteva cancellare ed il massimo che lei poteva offrirgli era la sua compagnia e qualche tisana calda, nella speranza di alleviare almeno un po' il suo dolore.
Facendo attenzione a non rovesciare niente la giovane posò con delicatezza il vassoio sul tavolino in legno scuro e si mise a sedere in silenzio vicino al Miraggio, che dal canto suo continuava a prendere piccoli sorsi dal calice di vino.<Vi ho preparato una tisana, dopo tutto quel vino dovete bere qualcosa o vi verrà mal di testa.>
Cercò di dire Eve con il tono di voce più dolce che poteva mentre versava un po' della bevanda calda in una tazza.<Sto bene.> Mormorò Nathaniël con voce più rauca del solito fissando il vuoto.
<No, non state affatto bene.> Rispose Eve con aria preoccupata, per poi notare la stanchezza sul viso dell'uomo. <Avete dormito?>
Il Miraggio di tutta risposta mandò giù in un solo sorso tutto l'alcolico rimasto nel calice per poi tendere la mano verso la bottiglia sul tavolo.
Cosí non va bene, pensò Evelyn guardando il conte afferrare di nuovo il calice, ora pieno. Se continuava a bere in quella maniera si sarebbe ubriacato, aveva già perso la sua impeccabile postura e le orecchie avevano iniziato ad arrossarsi.
La giovane posò delicatamente la mano sul bicchiere per fermarlo dal bere di nuovo.<Nathaniël...> Disse Eve per spronarlo a parlare mentre sfilava il calice dalle mani dell'uomo per riporlo sul tavolino.
<Dovevo compilare il...> Il Miraggio strizzò gli occhi come per sforzarsi nel cercare la parola che gli serviva.
<Passaggio di eredità... Non c'era tempo di dormire...>Eve gli diede la tisana, ormai abbastanza tiepida.
<Solo qualche piccolo sorso, o finirà per freddarsi.> Lo intimò la ragazza, magari questo avrebbe scongiurato un possibile mal di testa.
Lui lanciò un ultimo sguardo al calice di vino per poi afferrare la tisana, ne bevve qualche sorso e poi la posò, non parlò più, era come se stesse pensando intensamente a qualcosa, poi alzò lo sguardo per incrociare quello della giovane di fronte a lui,
<Quale è stata la vostra prima impressione su di me?>
Chiese improvvisamente, qualche ciuffo di capelli biondi gli era caduto sul viso e fissava la ragazza con occhi socchiusi e quello sguardo ipnotico.
La ragazza poteva sentire il viso scaldarsi e i battiti del cuore accelerare.<Io...>
È ubriaco, si rimproverò mentalmente la ragazza quando si rese conto di quanto fossero vicini e... era la sua immaginazione o il Miraggio le stava fissando le labbra?
<Ho pensato voi foste...> La voce le morí in gola quando si accorse che Nathaniël le aveva delicatamente poggiato una mano sul mento per farla girare verso di lui, era cosí vicino che Evelyn poteva sentire il profumo pungente di cologne. Poi, dopo qualche secondo, le sue labbra erano su quelle di lei e la ragazza non fu più in grado di pensare a nient'altro.
Il cuore le batteva all'impazzata, trattenne il respiro.
La stava baciando.
Nathaniël la stava baciando.
Eve poteva sentire il sapore di vino sulle labbra del giovane e per un secondo riuscí a mettere insieme qualche pensiero coerente.È ubriaco! Le urlava una parte di lei. Non sa quello che sta facendo, devi fermarti! Ma voleva veramente scacciarlo? Sentí il Miraggio respirare a fondo, e si rese conto che non era in grado.
Poi, tutto d'un tratto, il rumore della porta che si spalancava e la voce di Jane che urlava.
<Eve, hai vist- eh?>Gli occhi di Nathaniël si sgranarono, come se si fosse reso conto solo ora di quello che stava facendo. In un balzo era scattato in piedi, aveva il fiato corto.
<Scusa, scusa, scusa...> Continuava a mormorare sottovoce come un mantra poi il suo sguardo passò da lei a Jane e poi di nuovo su di lei.
<Vogliate scusarmi...> Sussurrò mentre superava la giovane Drago e con passo veloce spariva dal salone.
<Che cosa è appena successo?>
Esclamò Jane indicando la porta da cui Nathaniël era appena corso via.Eve aveva il fiato corto, il viso paonazzo e sentiva il cuore martellarle nel petto.
<Non lo so,> Sussurrò con un filo di voce < Non parliamone.>
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
FanfictionJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...