Dopo tre ore passate a leggere e cancellare errori, finalmente Jane aveva finito. Sospirò, guardò l'orologio, era ancora in tempo per il ballo, prese tutte le sue cose per poi schizzare via dallo studio.
Salì in carrozza,
<A Chiardiluna, perfavore>
Annunciò mentre si controllava le condizioni del trucco su uno specchietto.<Siamo arrivati a destinazione>
Annunciò il cocchiere dopo un po' di tempo, Jane scese velocemente per poi entrare di tutta fretta al gran ballo.
Questo si teneva in un giardino di Chiardiluna, la maggior parte degli ospiti stavano già ballando il valzer o bevendo allegramente. Jane cercò la sua amica Evelyn in mezzo alla folla ma non riuscì a individuarla, ma gli saltò subito all'occhio un cappello bucato in mezzo alla folla, sbuffò per poi avvicinarsi all'ambasciatore,
<Buonasera Augustin>
Affermò Jane una volta aver raggiunto l'ambasciatore, lui si voltò sorridendo con un bicchiere di champagne in mano,
<Janette, finalmente sei arrivata, ti attendevo>
Disse lui ridendo e facendo una riverenza, Jane sbuffò,
<Si si certo>
L'ambasciatore rise,
<Cercate vostra zia? È già andata nelle sue stanze, era molto stanca>
Jane annuì,
<Evelyn? Aveva detto che mi avrebbe aspettato>
Archibald scoppiò a ridere per poi indicare un punto in mezzo alla pista da ballo, Jane sgranò gli occhi riconoscendo l'amica ballare con un ragazzo,
< E quello chi è?>
Chiese sconcertata la biondina, Archibald sorrise per poi afferrare un altro bicchiere di champagne e porlo a Jane,
<Uno dei miraggi, credo sia figlio del conte Harold, un tipo noioso e riservato...>
Fece una pausa per mandare giù tutto il contenuto del bicchiere che aveva in mano,
<Quindi perfetto per Evelyn>
Concluse ridendo, Jane rise per poi cominciare a sorseggiare anche lei lo champagne,
<Bhe, visto che Evelyn al momento è impegnata io vado a mangiare qualcosa>
Affermò Jane per poi avviarsi verso il tavolo del buffet, aveva veramente fame, Archibald la seguì,
<Allora Janette...>
Cominciò a cantilenare l'ambasciatore,
<Come mai questo ritardo? Volevi farti desiderare? Bhe, ci sei riuscita>
Continuò lui ridendo e afferrando un altro bicchiere di champagne, Jane sbuffò,
<Stavo lavorando>
Disse secca per poi ricominciare a camminare per allontanarsi il più possibile dall'ambasciatore, che però ricominciò a seguirla,
<Sai cosa sarebbe veramente scortese?>
Cominciò a dire dopo aver raggiunto la biondina che ormai si era arresa all'idea di sfuggirgli,
<Cosa? Versati un bicchiere di champagne in testa? Sai sono molto tentata al momento>
Archibald scoppiò a ridere,
<Si anche questo, ma sarebbe ancora più scortese non ballare a un ballo organizzato in vostro onore>
Disse lui porgendo la mano alla ragazza,
<Archibald, sono veramente stanca e poi non so ballar...>
Non riuscì a terminare la frase che venne afferrata dall'ambasciatore e condotta in pista per ballare un valzer, Archibald si muoveva bene mentre Jane era una vera frana e non faceva altro che pestargli i piedi,
<Scusa, ti avevo avvisato che non so ballare>
Archibald rise,
<Si effettivamente non sai ballare, ma si può sempre migliorare>
Disse per poi far fare una piroetta alla ragazza.~~~~~~~~
Dopo aver ballato un po' i due si diressero insieme a fare una passeggiata,
<Sono veramente stanca, credo che adesso andrò a letto, Evelyn sta ancora ballando?>
Chiese la ragazza cercando di individuare l'amica in mezzo alla folla ma non ci riuscì, Archibald fece una semplice alzata di spalle,
<Pare che stia ancora con quel ragazzo>
Disse sorridendo, aveva continuato a guardare davanti a sé, Jane sapeva che aveva usato il potere della rete per vedere cosa stesse facendo la cugina.
<Allora per questa sera non la disturberò>
Disse ridendo Jane, Archibald annuì sorridente,
<Posso accompagnarti alla tua stanza se sei stanca>
Jane lo guardò scettica, aveva paura che Archibald avesse frainteso, lei non voleva diventare una delle tante donne portate a letto dall'ambasciatore,
<Ci posso arrivare da sola, stasera non hai nessuna da corteggiare?>
Archibald rise per poi fare un alzata di spalle,
<Nessuna di interessante stasera, a parte una...>
Disse facendo il baciamano a Jane, lei sbuffò per poi togliere la mano,
<Allora stai solo sprecando tempo, io adesso vado nella mia stanza>
E detto questo cominciò a incamminarsi verso le stanze.
Dopo un po' che vagava nell'edificio decise di chiedere aiuto a un valletto che passava di lì,
<Scusi, potrebbe indicarmi dove si trova il mio alloggio?>
Il valletto, che era indaffarato a spolverare una libreria, si girò sorpreso per poi fare una riverenza,
<Oh certo Madama Janette, prego seguitemi>
Jane annuì per poi seguire il valletto che la condusse in una stanza poco lontana da quella di Evelyn.
<Grazie>
Disse Jane per poi aprire la porta.
Lo spazio che si trovò di fronte era diviso come un piccolo appartamento, aveva un salotto, una cucina e due stanze con rispettivi bagni privati. Dall'ingresso, nel quale si trovavano dei confortevoli divani e poltrone di velluto ed un tavolino scuro su cui era poggiato un servizio da tè, si potevano vedere tutte le altre stanze, divise solamente da delle arcate.
La prima era fornita di un ampio letto matrimoniale a baldacchino, sul quale stava dormendo placidamente la zia Berenilde. Il resto dell'arredamento consisteva in un grande armadio scuro e dei divanetti color lavanda, posizionati vicino ad un'ampia finestra.
Nella seconda camera c'era un altro grande letto colmo di morbidi cuscini. Alla destra di questo si trovavano una scrivania in legno chiaro e un grande specchio nonchè un ampio armadio dentro al quale erano già stati riposti tutti i vestiti della ragazza.
Passando per il salotto Jane riconobbe la signora Roseline, seduta su uno dei divanetti,
<Buonasera, signora Roseline>
La donna si girò di scatto,
<Oh Madama Janette, non vi ho visto entrare>
Jane sorrise,
<Preferirei mi chiamasse Jane>
La donna annuì, per poi versarsi un po' del tè poggiato sul tavolo,
<Non abbiamo avuto mai modo di parlare noi due>
Constatò la donna bevendo un po' di tè,
Jane annuì per poi sedersi su uno dei divanetti di fronte alla signora,
<Già, è vero>
La signora Roseline sospirò guardando la zia Berenilde,
<Si è addormentata quasi subito, era molto stanca>
Constatò, Jane sorrise per poi prendere anche lei un po' di tè,
<Scusa per la domanda inopportuna, ma come mai lei vive con sua zia?>
Chiese un po' imbarazzata la donna,
< Vuole sapere dove sono i miei genitori?>
La signora Roseline annuì, Jane sospirò per poi mettersi a guardare il vuoto,
<Sono morti quando ero molto piccola, da allora mia zia mi ha preso sotto la sua custodia>
La donna sgranò gli occhi,
<Oh povera cara >
Affermò,
<Come è successo?... Se posso chiederlo>
Jane guardò la donna di fronte a lei, sembrava veramente dispiaciuta,
<Non so bene i particolari della morte di mia madre...>
Cominciò a dire Jane facendosi più seria,
<mio padre è morto quando avevo otto anni, è stato ucciso, da una persona a lui molto vicina>
Jane stava per mettersi a piangere al pensiero dei suoi genitori, la madre non l'aveva mai veramente conosciuta, era morta quando lei aveva solo due anni, ma del padre invece aveva molti ricordi.
<Mi spiace molto>
Disse con un filo di voce la donna, Jane la guardò mentre si asciugò quelle poche lacrime che erano riuscite a uscire,
<Ora vado a letto, sono veramente stanca, buonanotte signora Roseline>
La donna sorrise, Jane si avviò verso l'altro letto per poi infilarsi la camicia da notte e mettersi a dormire.
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
FanfictionJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...