ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 24 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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<Ok ok piano però, così mi strapperai un braccio>
Cominciò a lamentarsi Jane mentre l'amica la trascinava via da orecchie indiscrete. Raggiunsero un cortile di Chiardiluna, al momento deserto. Eve lasciò il braccio della giovane per poi sedersi elegantemente a terra e facendo segno a Jane di fare lo stesso,
<Ehm, non vorrei sporcarmi il vestito>
Disse la ragazza per poi guadagnarsi un'occhiataccia da parte dell'amica,
<Ok ok, oggi non sei dell'umore>
Borbottò Jane mentre si sedeva tra l'erba ancora un po' bagnata di rugiada.
Eve contemplò la vastità di prato che si estendeva dinanzi a loro mentre Jane giocherellava con i ciuffi d'erba,
<Allora? Cosa mi devi dire?>
Disse la giovane donna senza smettere di guardare un fiore che teneva tra le dita, Eve sospirò per poi guardare la ragazza vicino a lei,
<In questi giorni sei stata introvabile, è già da un po' che ti dovevo parlare, dove sei stata?>
Disse un po' seccata, Jane allora guardò la giovane donna difronte a lei, sembrava veramente turbata, forse il suo comportamento non dipendeva solo dalla morte di Madama Frida.
<Sono stata impegnata con il lavoro, Thorn mi ha dato un sacco di pratiche da organizzare, sono stata principalmente chiusa nella mia stanza>
Disse Jane tranquillamente, Eve allora tornò a guardare il prato,
<Sai... ho fatto un incubo>
Sussurrò la biondina, Jane alzò un sopracciglio,
<È questa la cosa che dovevi dirmi? Eve non siamo più delle bambine, ancora ti lasci spaventare da dei semplici sogni?>
Disse sbuffando la ragazza, Eve allora la guardò male,
<Non era un semplice sogno, io credo di aver visto mio padre in quel sogno...>
Gli occhi della ragazza si fecero lucidi e la voce più acuta, Jane sapeva bene la condizione di Eve con suo padre, era morto quando lei era piccola, questa era una cosa che acumunava le due ragazze, Jane non conosceva bene le circostanze della sua morte, l'amica aveva avuto sempre un po' di difficoltà a parlarne, per questo si stupì molto quando tutto d'un tratto Eve ritirò fuori l'argomento,
<Eve...>
Disse Jane mettendo una mano sulla spalla della ragazza,
<È una cosa normale, anche a me a volte capita di sognare mio padre, sono sintomi del dolore che proviamo>
Cercò di rassicurarla Jane, Eve la guardò per poi prendere un grande respiro e asciugarsi le prime lacrime che cominciavano a rigargli il viso.
<Si, probabilmente hai ragione>
Disse in un filo di voce, Jane sorrise,
<Lo so, io ho sempre ragione>
Eve accennò un sorriso e diede un spintarella alla ragazza.
<Bene adesso torniamo, mia zia mi starà cercando>
Disse Jane per poi alzarsi, ma venne fermata,
<In realtà ho qualcos'altro da dirti>
Jane guardò l'amica mentre piano piano si faceva sempre più rossa in viso, quindi incuriosita si sedette,
<Dimmi>
Disse Jane sorridente,
<Bhe dopo quell'incubo io non sono più riuscita a dormire, per questo sono andata a farmi una passeggiata vicino al lago>
Cominciò a spiegare Eve mentre guardava alcune margherite che crescevano rigogliose poco più in là,
<Bhe mentre ero lì, in camicia da notte e spettinata è arrivato qualcuno>
Jane interessata si avvicinò ancora di più,
<Ti ricordi quel Miraggio?>
Disse con un filo di voce Eve mentre il suo viso diventata sempre più paonazzo,
<Il visconte?!>
Urlò Jane stupefatta, Eve si slancio verso l'amica per tappargli la bocca,
<Zitta>
Intimò alla ragazza, Jane scoppiò a ridere mentre Evelyn gli togliava la mano dalla bocca,
<Cosa è successo tra te e il Miraggio? Dai non fare la timida, racconta tutto>
Disse Jane con un sorrisetto malizioso, Eve la guardò male,
<Smettila di pensare male, abbiamo solamente parlato e poi... Bhe ... Abbiamo fatto il bagno nel lago>
Disse imbarazzata Eve, Jane sgranò gli occhi,
<EVELYN>
Strillò la biondina,
<Queste cose posso aspettarmele da tuo cugino ma non da te, mi hai sorpresa>
Disse Jane mentre rideva, Eve sollevò le sopracciglia,
<No no, Jane hai frainteso, non è successo nulla, abbiamo solo fatto il bagno>
Jane rise ancora di più,
<Certo certo, come no>
<Dai smettila>
Disse Eve imbarazzata,
<Torniamo al funerale, e smettila di ridere non è opportuno>
Si affrettò a dire Eve mentre si alzava e cominciava a marciare velocemente verso la cappella,
<Hey aspetta però>
Cominciò a strillare Jane mentre cercava di raggiungere l'amica.

~~~~~~~~~

Arrivate in cappella le due ragazze furono travolte da un panico generale, dame che correvano da tutte le parti, gente che strillava,
<L'hanno ammazzata>
E un valletto che veniva circondato da gendarmi, altre persone che urlavano,
<È stato lui, ha avvelenato l'architetta>
E un coro generale che diceva a gran voce,
<Avvelenatore, Avvelenatore , Avvelenatore>
Jane guardò l'amica che nel frattempo si era precipitata verso il corpo inerme di madre Ildegarda, la ragazza guardò in direzione della zia, era vicino ad Archibald e sembrava al quanto in preda al panico, la giovane corse da lei,
<Zia, che succede?>
La donna e l'ambasciatore puntarono gli occhi su di lei,
<Dove eri finita?>
Chiese la zia preoccupata,
<Era al parco qui vicino a parlare con mia cugina>
Fu Alchibard a parlare, Jane lo guardò male,
<Hai visto la nostra conversazione?!>
Lui fece una semplice alzata di spalle, Jane stava per dirgli qualcosa ma venne interrota
<Pare che qualcuno abbia avvelenato madre Ildegarda>
Disse la zia continuando a guardare inorridita il corpo dell'architetta, la nonna si avvicinò,
<Sembra sia stato quel valletto>
Disse con un falso dispiacere spiaccicato in viso, Jane si voltò, era il valletto che poco prima teneva l'ombrello e il cesto di arance, in quel momento stava cercando di sfuggire ai gendarmi e si stava precipitando sul corpo della donna inerme, ma riuscì soltanto a sfiorarla e poi venne portato via di forza.
<Wow, e io che pensavo che ci sarebbe stato solo un funerale oggi>
Disse Jane a bassa voce, ma la zia la sentì e le tirò un occhiataccia, poi la prese per il braccio e la allontanò un po' per non farsi sentire dall'ambasciatore,
<Jane vai nelle stanze, starai al sicuro, almeno finché non si saprà cosa sta succedendo>
Disse la zia seriamente preoccupata, Jane la guardò dritta negli occhi,
<No non vado nelle stanze, stai tranquilla zia, so badare a me stessa>
Detto questo si allontanò dalla zia e si avvicinò all'amica Eve che era ancora di fianco a madre Ildegarda,
<È ancora viva>
Disse alla ragazza una volta arrivata vicino a lei, e subito dopo vennero tre valletti che portarono via il corpo della signora,
<Dove la portano?>
Chiese Jane facendo segno con la testa in direzione dei tre valletti che se ne andavano,
<La portano nella sua stanza, sta per arrivare un medico>
Jane annuì per poi lanciare un ultimo sguardo all'ambasciatore poco lontano da lei.
<Io vado a fare un giro, qui ci sono troppi nobili insopportabili >
Disse guardando ancora Archibald che in quel momento pareva essersi accorto del suo sguardo, Jane sospirò per poi girare i tacchi e andarsene.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora