ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 23 ℙ𝕠𝕧. 𝔼𝕧𝕖𝕝𝕪𝕟

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Erano passate alcune settimane dalla notte dell'incubo e dal bagno al lago.
Eve era stata piuttosto impegnata con l'organizzazione a Chiardiluna e aveva rivisto Nathaniël solo quando si recava in biblioteca per leggere un po'. Inoltre l'amica Jane era sempre occupata a causa del nuovo lavoro e le uniche volte in cui le due erano riuscite ad incontrarsi erano state a banchetti o eventi organizzati dall'ambasciatore.
Quel giorno Evelyn avrebbe presenziato ad un funerale, la sera prima una sua anziana cugina era stata fulminata da un attacco di cuore mentre ballava. Eve l'aveva sentito ancora, il vuoto. Succedeva sempre quando qualcuno della Rete si staccava, era una sensazione desolante che ti faceva rivoltare lo stomaco, era come non trovare più una parte di sè stessi. La giovane donna conosceva Madama Frida, ma non erano mai state particolarmente legate, eppure la sua morte lasciava un segno evidente. Eve poteva solo immaginare quello che aveva provato il marito alla morte della moglie.
Più forte un legame, più grande il vuoto.
Al momento Evelyn si trovava nella cappella situata nel giardino di Chiardiluna, nonostante dall'esterno sembrasse una modesta chiesetta all'interno era un'imponente cattedrale nella quale si stagliavano enormi statue di marmo raffiguranti gli dei del vecchio mondo.
Dall'alto soffitto scendeva l'illusione di una pioggia, mentre i valletti presenti si occupavano di riparare tutti i nobili  con dei grandi ombrelli neri decorati con pesanti cristalli.
Evelyn si trovava in prima fila, accanto ai cugini e circondata dalla Rete al completo. La madre si trovava qualche fila più in giù, ma fortunatamente date le circostanze non sembrava avete intenzione di chiacchierare ancora con lei.
La giovane indossava un vestito nero semplice, senza alcun tipo di decorazione mentre l'ambasciatore, accanto a lei, si era deciso a rasarsi e pettinarsi.
Tutta la Rete era in raccoglimento mentre il resto degli ospiti prendevano posto nella cattedrale, quando Eve sentí qualcuno metterle una mano sulla spalla.

<Hey, Evelyn>
A parlare era stata Jane, che rivolgeva all'amica un lieve sorriso simpatetico, aveva i capelli raccolti in uno chignon e portava anch'essa un abito color pece.

<Oh ciao, sei tu...>
Rispose Eve voltandosi verso la drago con un leggero sorriso.
Evelyn diede una veloce occhiata occhiata al cugino, che fissava l'altare di fronte a sè con espressione assente, per poi rivolgersi di nuovo a Jane.

<Dai vieni mettiti vicino a noi>
La giovane prese il braccio dell'amica per spingerla a prender posto fra lei e Archibald.
Dopo qualche minuto di attesa il solenne suono di un organo rimbombò per tutta la navata e si avvicinò all altare il marito della defunta madama Frida.
Era un uomo anziano con una grande parrucca, aveva le mani tremanti e ad Evelyn mise molta malinconia.

<Un filo si è rotto!>
Disse l'uomo con un filo di voce.

"Rete, siamo qui riuniti in memoria della defunta Madama Frida. Oggi una parte di noi ha cessato di esistere lasciando un grande vuoto. Oggi madama Frida, mia moglie, viene sepolta in questa cappella insieme a tutti i nostri defunti, per darle un degno addio."
La cerimonia era iniziata e nonostante la voce del vedovo fosse udibile solamente al suo clan, l'uomo sembrava cosí afflitto che ad Eve si rigò il volto di lacrime. Anche le sette cugine ed Archibald, accanto a lei, erano estremamente commossi. L'intera Rete era in lutto, mentre gli altri ospiti si limitavano a rimanere in raccoglimento senza riuscire a sentire il discorso.

La cerimonia andò avanti per circa mezz'ora dopo la quale il marito della defunta ringraziò i presenti e tutti si alzarono in piedi mentre i numerosi valletti riponevano gli ombrelli.

Un'enorme folla di ospiti si accalcò intorno all'ambasciatore per fare le loro condoglianze.
Dopo qualche minuto Eve riuscí ad intravedere Berenilde che, aggraziata come sempre, si dirigeva verso di loro.

<Buonasera... cerimonia toccante, vi porgo le mie condoglianze>
Mormorò Berenilde, dopo aver fatto una profonda riverenza davanti a lei e i cugini.

<Grazie, madama Berenilde.>
Rispose Evelyn facendo del suo meglio per sorridere alla donna, la cerimonia l'aveva lasciata piuttosto malinconica.

Mentre Archibald continuava a ringraziare i presenti per la partecipazione, Evelyn si accorse di un'anziana donna dalla pelle olivastra e dai capelli neri, con un, (poco appropriato per le circostanze), vestito a pois che si divertiva ad attaccare briga con alcuni ospiti mentre fumava il suo sigaro.
Era Madre Ildegarda, la fidata architetta di Chiardiluna, grazie alla quale Città-cielo era dotata di distorsioni dello spazio cosí soprendenti. L'Arcadiana era una donna piuttosto alla mano e sia lei che Archibald erano grati del suo lavoro a Chiardiluna. Tuttavia l'anziana, sfrontata com'era, non perdeva mai occasione per infastidire qualsivoglia nobile che si trovava davanti ed aveva causato problemi numerose volte.

<Madre Ildegarda sta dando altri problemi con gli ospiti>
Evelyn aveva preso per un braccio il cugino puntando verso l'angolo della cappella dove la donna stava urlando dietro ad un signore imparruccato.

<Ci penso io.>
Rispose l'ambasciatore con uno sbuffo per poi avviarsi verso la donna.
Intanto Evelyn si accorse che Jane era rimasta ancora al suo fianco e le fece cenno di avvicinarsi per guardare la scena.
Mentre Archibald cercava di ragionare con Madre Ildegarda e Jane se la rideva, ad Eve tornarono in mente gli avvenimenti di qualche settimana prima e decise che forse era quello il momento migliore per parlarne con l'amica. Se c'era una persona di cui Eve si fidava abbastanza era Jane e non le andava di continuare a tenersi tutto dentro.
Nonostante si trattasse di un semplice incubo c'era qualcosa che ad Evelyn non andava giù. L'ultima volta che la giovane donna aveva visto il padre era soltanto una bambina e lui era ancora abbastanza giovane. Tuttavia nel sogno Eve ricordava chiaramente di averlo visto invecchiato, con le rughe che gli segnavano il viso. Sembrava un'immagine troppo dettagliata per essere semplicemente frutto della sua immaginazione.
Ma probabilmente sto solo esagerando.
Pensò la giovane con un sospiro.

Evelyn si accorse che il cugino era ritornato davanti a loro due solo quando lui le rivolse la parola.
<Non dovrebbe dare più problemi, tu comunque tienila d'occhio ok?>

La giovane donna fece un cenno di assenso ad Archibald, che intanto si stava già allontanando, per prendere il braccio dell'amica per condurla in un luogo dove avrebbero potuto parlare in pace.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora