ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 18 ℙ𝕠𝕧. 𝔼𝕧𝕖𝕝𝕪𝕟

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Eve camminava per i corridoi di Chiardiluna mentre era intenta a sistemarsi meglio i bottoni del vestito. Era stata svegliata dal peso dell'amica, che si era allegramente buttata su di lei facendole perdere almeno dieci anni di vita per lo spavento.
Era seguito un interrogatorio sul "miraggio con cui aveva ballato". Non era la prima volta che Jane la stuzzicava sull'aver parlato con qualsivoglia giovane nobile, ormai ci era abituata, tuttavia non poteva far a meno di sentirsi imbarazzata.
Nonostante lo sgradevole risveglio era molto grata della permanenza dell'amica alla villa, anche se era sempre circondata da nobili ora si sentiva meno sola.

Persa nei suoi pensieri la giovane donna per poco non perse l'equilibrio e andò a sbattere contro un povero valletto. Era da quella mattina che si sentiva con la testa leggera, probabilmente Archibald aveva esagerato con gli alcolici di nuovo. 
Il bicchierino di rum che aveva bevuto ieri non aveva certo aiutato, la giovane donna non aveva mai avuto una buona tolleranza al liquore.

Dopo aver ripreso l'equilibrio e aver rivolto le sue scuse al valletto che intanto continuava ad inchinarsi sommessamente, Evelyn riprese la sua camminata.
In un paio di minuti la ragazza arrivò davanti alla porta della biblioteca.
Se i suoi calcoli erano giusti a quell'ora doveva essere deserta e non si sarebbe dovuta sorbire qualche signora che declamava ad alta voce alle sue amiche testi troppo libertini per i suoi gusti.
Dopo aver aperto la porta in mogano scuro fu accolta dal familiare odore di carta e dalla vista dei numerosi scaffali pieni di libri.
Quelle era in assoluto uno dei suoi posti preferiti di Chiardiluna. Fin da piccola Eve aveva sempre amato la lettura, i libri la facevano sentire libera attraverso le loro infinite storie. Era una sensazione a cui la giovane non avrebbe voluto rinunciare per nulla al mondo.
Si era sbagliata tuttavia, non era da sola nella stanza. Seduto, su uno dei divanetti in velluto blu c'era un giovane miraggio dai capelli biondo platino.
Era talmente assorto nel libro che stava leggendo che non sembrava nemmeno essersi accorto di non essere più solo.

<Vedo che l'avete trovata senza problemi la biblioteca.>
Eve aveva parlato a bassa voce con un leggero tono di sarcasmo.
Nathaniël guardò nella sua direzione solo una volta essere arrivato a fine pagina.

<Ammetto che mi ci è voluto un po', questo posto è disorientante.>
Rispose il miraggio osservandola mentre si aggiustava il monocolo.
Eve buttò un occhio al libro che il giovane teneva in mano. Si trattava di un volume sulla storia e cultura di Al-Ondaluz, una delle ventuno arche.

<Le prime volte lo è stato anche per me, ci si abitua prima o poi. Vi lascio alla vostra lettura.>
Concluse Eve notando che il ragazzo aveva già ripreso a leggere.

Evelyn si diresse verso uno scaffale e prese un volume a cui era particolarmente affezionata, ma che purtroppo, in quanto proprietà della biblioteca pubblica, non poteva tenere per sè.
Si trattava di un semplice racconto d'avventura, ma era il primo libro che aveva letto quando si era trasferita e quel giorno si sentiva particolarmente nostalgica.
Dopo aver spolverato un po' la rilegatura la ragazza si accomodò all' altro capo del divanetto blu e si immerse nella lettura.
Quasi mancò la veloce occhiata dell'uomo al suo fianco verso il libro che teneva fra le mani.
Passò forse un quarto d'ora quando la porta della biblioteca si spalancò di nuovo e con un gesto teatrale entrò nella stanza Archibald, in tutta la sua gloria trasandata.

<Cuginetta! Ero sicuro ti avrei trovato qui!>
Esclamò il cugino aggiustandosi il cappello a cilindro.

<Chissà come mai...>
Mormorò la giovane donna sottovoce.

L'ambasciatore fece una risata divertita per poi spostare gli occhi sul miraggio.
<Vedo che non sei da sola...> Disse Archibald per poi rivolgersi direttamente al giovane <Archibald! Un piacere... Voi dovete essere il visconte Nataniël!>
E detto ciò fece una profonda riverenza portando il cappello bucato al petto.
Nathaniël che fino ad ora non aveva scollato gli occhi dal proprio libro, guardò l'ambasciatore che gli porgeva la mano in segno di saluto.
Con gesto disinvolto il giovane Miraggio si alzò e ricambiò la stretta di mano.

<Corretto. È un piacere ambasciatore...>

<Di cosa volevi parlarmi Archibald?>
Evelyn si era alzata e si stava avvicinando al cugino.
Questo di tutta risposta fece una risata e lanciò un'occhiata prima al Miraggio, poi a lei.

<Non posso voler salutare la mia cara cugina?>
Disse avvicinandosi, per poi allacciare  gli ultimi bottoni del colletto del vestito della giovane.
Evelyn sentí il viso scaldarsi dall'imbarazzo. Il cugino era stato sempre iperprotettivo con le sorelle, ma non si aspettava lo stesso comportamento nei suoi confronti, aveva soltanto qualche anno in meno rispetto a lui, era un'adulta, non aveva bisogno di una guardia del corpo.

"Archibald, ce la faccio da sola, grazie..."
Aveva comunicato la giovane donna attraverso la Rete.

"Dovresti ringraziarmi, ti salvo dalla compagnia di un tipo cosí noioso... il tuo piccolo partner di danze potrebbe far competizione al nostro intendente..."
Rispose Archibald, ricevendo un leggero calcio da Eve.

<Comunque sia, io sarò nella sala degli scacchi, per qualunque cosa, caro ospite, rivolgetevi pure al sottoscritto...>

Questa volta l'ambasciatore aveva parlato ad alta voce rivolgendosi con un grande sorriso divertito al giovane uomo, che dal canto suo si era immerso di nuovo nella lettura.
Alle parole di questo il giovane miraggio alzò gli occhi verso di lui e si limitò ad annuire.

<Bene! Allora io vi saluto! Cara cugina, visconte...>
Dopo aver pronunciato queste parole Archibald lanciò un'ultima occhiata a Nathaniël, tamburellando non tanto subdolamente con un dito sul tatuaggio a forma di goccia.

Una volta uscito dalla stanza l'ambasciatore, Eve tirò un sospiro di sollievo. Sembrava che tutti volessero imbarazzarla il più possibile quella mattina.

Nathaniël dal canto suo era tornato a leggere ed Evelyn decise di fare lo stesso. Aprí di nuovo il suo libro e si immerse fra le pagine.

𝔸𝕟𝕘𝕠𝕝𝕠 𝔸𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖
Salve a tutti! Sono Claire!
Scusate per l'orario in cui pubblico questo capitolo.
Il disegno che ho messo a inizio capitolo l'ho fatto io, raffigura il nostro caro Nathaniël. Se vi piacciono i disegni potrei metterli più spesso ad accompagnare i capitoli, fatemi sapere.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora