ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 6 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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Si accomodarono tutti sulla lunga tavolata, Jane notò che il cugino era più cupo e taciturno del solito, cercò di avvicinarsi a lui per parlargli ma la zia gli lanciò un'occhiataccia e gli disse di sedersi. Quando tutti furono seduti fu servita dai maggiordomi la minestra di zucca,
<non dici niente, Thorn?>
Chiese la zia Berenilde con  il calice di vino in mano,
<Speravo tanto che una presenza femminile nella tua vita ti avrebbe reso più loquace>
Aggiunse la zia sorridendo, Jane sbuffò e lanciò un'occhiata ad Ofelia che sembrava al quanto imbarazzata dalla situazione, anche Thorn lanciò un veloce sguardo alla sua futura sposa per poi rivolgersi alla zia,
<Ho ucciso un uomo>
Disse con il suo solito tono tranquillo, tutti rimasero calmi, gli unici turbati da quell'informazione sembravano essere Ofelia e sua zia, Jane rise leggermente quando  vide  la signora Roseline  accanto a lei quasi strozzarsi, la zia Berenilde posò il bicchiere sulla tovaglia di pizzo,
<Dove? Quando?>
Chiese tranquillamente,
<All'aereostazione, prima di imbarcarmi per Anima>
Rispose Thorn continuando a guardare il suo piatto,
<Un poveraccio che qualche malintenzionato mi aveva messo alle costole. Motivo per cui ho affrettato i tempi del ritorno>
Aggiunse Thorn tranquillo, la zia annuì leggermente
<Hai fatto bene>
Affermò sorridente, Ofelia era rigida sulla sua sedia,
<Sei un assassino, perfetto, passami il sale...>
Disse la ragazza in tono rigido, la zia la guardò e le posò una mano sul guanto con un movimento aggraziato, Jane pensò che era meglio non intromettersi nella conversazione quindi continuò a mangiare la sua minestra in silenzio,
<Dobbiamo sembrarvi spaventosi>
Cominciò a dire la zia Berenilde guardando dolcemente Ofelia,
<Vedo che il mio caro nipote, fedele a se stesso, non si è preoccupato di mettervi al corrente>
Continuò la zia, Ofelia la guardò incuriosita,
<Al corrente di che?>
Disse indignata la signora Roseline,
<È fuori questione che la mia figlioccia sposi un criminale>
Disse alzando la voce e sbattendo sul tavolo il cucchiaio che teneva in mano. Jane guardò male la signora al suo fianco e aprì bocca come per difendere il cugino, ma la zia Berenilde le tirò un occhiataccia,
<Non si tratta di un delitto, signora. Dobbiamo difenderci dai nostri rivali. Temo che molti nobili non vedano di buon occhio l'alleanza tra le nostre famiglie. Ciò che rende più forti indebolisce altri>
Spiegò gentilmente la zia Berenilde con un sorriso,
<Un minimo cambiamento nell'equilibrio dei poteri porta con sé intrighi e omicidi di corte>
Aggiunse poi con il suo solito sorriso stampato in viso, Ofelia guardava la zia con aria scioccata,
<Oh per tutti gli antenati, intendete dire che sono pratiche correnti? Ci si ammazza così gli uni con gli altri e tutto finisce lì?>
Disse la zia Roseline al quanto arrabbiata, Jane sbuffò come se tutta quell'ignoranza da parte delle loro ospiti gli desse fastidio
<La cosa è un po' più complicata>
Intervenne Jane senza pensarci, la signora Roseline si girò di scatto come se si fosse dimenticata della sua presenza mentre la zia Berenilde la guardò male. Dei camerieri entrarono nella stanza e presero i piatti della zuppa vuoti per poi servire del pesce e andarsene,
<Vedete>
Cominciò a dire pazientemente la zia Berenilde,
<Il nostro stile di vita è un po' diverso da quello che avete su Anima. Ci sono le famiglie che godono dei favori del nostro spirito Faruk, quelle che non ne godono più e quelle che non ne hanno mai goduto>
La signora Roseline sgranò gli occhi,
<Varie famiglie?>
Chiese Ofelia in un sussurro, la zia Berenilde gli sorrise,
<Si, piccola mia. Il nostro albero genealogico è più tortuoso del vostro. Fin dalla creazione dell'arca si è scisso in più rami ben distinti gli uni dagli altri, rami reticenti a mischiarsi tra loro, ma non a uccidersi>
<Ah magnifico!>
Commentò la signora Roseline asciugandosi la bocca con un tovagliolo. Calò il silenzio, tutti mangiarono silenziosamente dai loro piatti, Ofelia si guardava in giro ancora molto spaesata,
<Draghi è il nome della vostra famiglia?>
Chiese in un sussurro, Jane alzò gli occhi dal suo piatto per posare lo sguardo su di lei,
<Si, è il nome della nostra famiglia>
Disse Jane tranquillamente, la zia Berenilde guardò Thorn vicino a lei,
<Non hai spiegato niente alle nostre signore? Cosa hai fatto durante il viaggio?>
Chiese seccata e un po' divertita,
<Sai bambina, attualmente a corte gravitano tre clan, tra cui il nostro. Come avete capito non sono in ottimi rapporti tra loro. Il clan dei Draghi è potente e temuto, ma siamo pochi. Non ci metterete molto a conoscerci tutti>
Disse allegramente la zia Berenilde, Ofelia sgranò gli occhi,
<Scusate Madama>
Intervenne la signora Roseline,
<State insinuando che il matrimonio potrebbe mettere in pericolo di vita mia nipote per il capriccio imbecille di un qualche cortigiano?>
Jane sorrise, di certo quella donna non mancava di coraggio, pensò,
<Mia povera amica, temo che il tentativo di intimidazione di cui Thorn e stato oggetto sia solo l'anello di una lunga catena>
rispose la zia Berenilde mentre dissezionava il pesce,
<È ridicolo!>
Strillò Roseline,
<Questa ragazza non farebbe male a una mosca chi potrebbe avere paura di lei?>
Chiese indicando la nipote al suo fianco,
<Signora Roseline>
Cominciò tranquillamente la zia Berenilde,
<Dovete capire che su Città-cielo un'alleanza conclusa con un'arca straniera viene vissuta come una presa di potere, come posso spiegarvi, senza scioccarvi troppo?>
Mormorò la zia strizzando i grandi occhi limpidi,
<Le donne della vostra famiglia sono famose per la loro generosa fecondità>
Disse poi dopo qualche secondo, Jane sgranò gli occhi, come anche la signora Roseline e Ofelia, la zia Berenilde voleva far avere dei figli a Thorn e Ofelia, Jane lanciò un'occhiata al cugino, non riusciva proprio ad immaginarselo come padre,
<La nostra fecondità...>
Ripeté la signora Roseline colta alla sprovvista,
<Il fatto è che noi ignoravamo del tutto la vostra situazione>
Farfugliò Roseline imbarazzata,
<Madama Berenilde, devo riferire alla famiglia. Si tratta di un particolare che potrebbe mettere in discussione il fidanzamento>
Il sorriso della zia Berenilde si addolcì,
<Forse voi lo ignoravate, signora Roseline, ma non le vostre Decane. Sono desolata che non vi abbiamo informate, ma abbiamo dovuto agire con la massima discrezione per la vostra sicurezza, meno persone saranno al corrente di questo matrimonio e meglio sarà. Ovviamente siete libera di scrivere alla vostra famiglia se dubitate della mia parola. Thorn si incaricherà di pervenire la lettera>
Spiegò la zia Berenilde rivolgendo uno sguardo sul nipote ancora chino sul suo piatto, la madrina di Ofelia era diventata pallidissima,
<Non accetto che mia nipote venga assassinata per i vostri piccoli intrighi>
L'aveva gridato con una voce acuta, prossima all'isteria.
<Non fatevi cattivo sangue zia. Se le Decane hanno dato il loro consenso evidentemente non ritengono che io corra alcun rischio>
Disse cercando di essere calma Ofelia, Jane si era stufata di quella conversazione, era la prima volta che avrebbe preferito stare chiusa nella sua stanza piuttosto che lì,
<È morto un uomo, sciocca>
Continuò a strillare Roseline, calò nuovamente il silenzio, nessuno sapeva più che dire,
<Vostra nipote non è al centro del mondo>
Dopo molto tempo Thorn alzò lo sguardo dal suo piatto,
<Ho molti nemici>
Continuò con aria seccata lui, Jane lo squadrò come stupefatta da quel suo intervento,
<C'è da dire che, al di là di ogni considerazione nunziale, la tua posizione a corte è già delicata in partenza>
Ammise lui tranquillamente,
<Lo credo bene>
Ricominciò ad urlare la signora Roseline,
<Se questo caro signore ammazza tutto ciò che si muove, immagino che alla sua porta non ci sia esattamente una fila di amici> 
Tutti guardorono la signora Roseline, ormai rossa di collera,
<Qualcuno vuole un altro budino?>
Si affrettò a chiedere la nonna per cambiare discorso, Jane gli lanciò un'occhiataccia mentre tutti gli altri la ignorarono,
<Vogliate scusare la reazione un po' eccessiva>
Disse Ofelia timidamente rivolgendo un inchino del capo verso Thorn,
<La stanchezza del viaggio ci ha messo i nervi a fior di pelle, voi vi scusate, madrina, e mi scuso anch'io. Ora capisco le precauzioni prese durante il viaggio avevano come scopo la nostra sicurezza, e ve ne siamo riconoscienti>
Jane la guardò confusa per poi decidere che l'argomento non gli interessava poi un granché, finì di mangiare il suo budino,
<Credo che io e mia zia abbiamo bisogno di riposare>
Disse Ofelia alzandosi da tavola seguita dalla zia, la zia Berenilde le guardò sorridenti,
<La notte porta consiglio>
Aggiunse prima che le due donne potessero andarsene,
<Vado anch'io nelle mia stanza>
Disse secca Jane, la zia la guardò per poi fargli cenno di sì con la testa,
<Cerca di non uscire di nuovo stasera, va bene?>
Jane annuì per poi dirigersi verso la sua stanza.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora