ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 42 ℙ𝕠𝕧. 𝔼𝕧𝕖𝕝𝕪𝕟

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Quando Evelyn fece il suo ingresso al giardino dell'Oca fu accolta dalla vista di numerosi cortigiani che assistevano, facendo quà e la apprezzamenti al sire Faruk, ad un gioco bizzarro con un tabellone a grandezza naturale.
La giovane donna si aggiustò i bottoni del vestito a maniche lunghe e si guardò intorno. Il gioco, come previsto, era al suo ultimo round e fra poco sarebbe iniziata la presentazione ufficiale a corte della fidanzata dell'Intendente.
Lanciando uno sguardo verso il palco dei giocatori Evelyn scorse l'imponente figura dello spirito di famiglia e quella più minuta del cugino, cosa che le fece immediatamente distogliere lo sguardo.
Nonostante, una volta tornata in camera, avesse avuto tempo per calmarsi e ragionare a sangue freddo sul litigio, la giovane non riusciva comunque a trovare una scusa per il  comportamento di Archibald e non aveva alcuna voglia di vedere il giovane in questione più dello stretto necessario, cosa alquanto complicata considerato il suo clan e la sua occupazione.
Eve non aveva certo perdonato l'ambasciatore per la scenata fatta davanti alla camera di Jane, tantomento per tutte le minacce rivolte a Nathaniël, l'uomo che aveva salvato la sua vita e quella dell'amica e che non aveva fatto che aiutarla nelle settimane passate.
Se il cugino avesse voluto riappacificarsi, avrebbe dovuto chiederle scusa, cosa che probabilmente non sarebbe successa tanto presto.

Con ulteriore disprezzo, Evelyn notò fra le prime file la madre, intenta a parlare con un gruppo di nobili anziane e decise che, se voleva scampare uno sgradevole incontro, avrebbe dovuto trovare un posto al più presto.
Allora la giovane donna prese a passare in rassegna con lo sguardo le file di nobili con i loro vestiti eccentrici e variopinti nella speranza di individuare un posto in cui potersi sistemare, quando fra la folla riconobbe un familiare cappotto nero.
Nathaniël, che al posto del solito gilet rosso ora ne portava uno bianco, aveva il viso immerso fra le pagine di un piccolo volume e sembrava ignorare completamente tutto ciò che lo circondava al di fuori di quelle pagine.
Finalmente riconoscendo un volto amico la ragazza non perse tempo a farsi largo fra le file di nobili per raggiungerlo, non lo vedeva dal giorno del litigio con Archibald e desiderava parlargli faccia a faccia da quando erano tornati dalla caccia.
Mentre passava, la giovane non potè far a meno di notare i mormorii e le occhiate ostili che le gettavano addosso i cortigiani. Da quando il Nibelungen era riuscito a venire a conoscenza della piccola missione di salvataggio dei due, gli articoli di giornale non si erano sprecati per quanto riguardasse i particolari, per lo più inventati. Erano iniziate a girare voci riguardo a loro due che passavano dall'imbarazzante al ridicolo ed ovviamente, essendo il Nibelungen un giornale Miraggio, la reputazione che più risentiva di quei pettegolezzi era indubbiamente  quella di Eve.

Una volta raggiunto il giovane uomo, che dal canto suo non si era minimamente accorto della sua presenza, Evelyn gli picchiettò un dito sulla spalla.
<Visconte!>
Alle parole della giovane Nathaniël distolse velocemente lo sguardo dal proprio volume e lo richiuse in fretta, lasciando l'indice fra le pagine chiaramente con l'intento di tenere il segno.
<Madama Evelyn... Come state?>
Esordí pacatamente il Miraggio, cercando con gli occhi segni di stanchezza o disagio sul viso della ragazza.
<Si va avanti,> rispose Evelyn cercando di accennare un sorriso, poi dopo una lunga pausa riprese a parlare, <Non vi posso ringraziare abbastanza per quello che avete fatto per me, se avete bisogno di qualcosa, sarò più che felice di ricambiarvi il favore.>

<Lo terrò a mente... Ma non dovete preoccuparvi, le mie azioni erano prive di doppi fini.>
Disse Nathaniël posando il libro che teneva in mano in una delle tasche interne del cappotto.

<Beh... il Nibelungen sembra aver da ridire.>
Aggiunse la giovane donna per sdrammatizzare, il giovane visconte dal canto suo sembrava quasi sorpreso.

<Non ne ero a conoscenza, ma del resto leggo raramente il giornale. Non era mia intenzione mettere la vostra reputazione in difficoltà.>

<Non è colpa vostra e comunque sono io a dovermi scusare per il comportamento di mio cugino nei vostri confronti. È stato a dir poco infuriante.>
Rispose Eve stringendo ancora di più le braccia al petto con espressione accigliata.

Il Miraggio a queste parole riprese a guardare la giovane al suo fianco.

<Non è la prima volta che qualcuno mi minaccia, anche se sono rimasto stupito dalla...> Nathaniël si interruppe  probabilmente cercando la parola adatta, <...Protettività dell'ambasciatore. Di certo non gli sto molto simpatico...>

Evelyn lasciò ricadere le braccia sui fianchi con un sospiro stanco, c'era una domanda che le martellava in testa dalla loro missione di salvataggio e forse era arrivato il momento di ottenere una risposta.

<Visconte... posso chiedervi una cosa?>

Il giovane uomo alzò un sopracciglio e le fece cenno di proseguire.

<Voi, come avete fatto a calmare la bestia che stava per uccidermi? Non ho mai visto un Miraggio fare illusioni su qualcosa di cosí diverso da un uomo...>

Alla domanda della giovane donna il viso del Miraggio si era rabbuiato e lo sguardo si era fatto distante, Evelyn si chiese se l'accennare dell'accaduto fosse stata una buona idea.

Nathaniël si risvegliò dai propri pensieri qualche secondo dopo e si mise all'improvviso a fissare il volto della ragazza con sguardo cupo.

<Se... volete saperlo venite con me alla villa di mio padre uno dei prossimi giorni. E... fate attenzione a possibili ascoltatori.>
Concluse il giovane uomo scostandole dal viso un ciuffo di capelli biondi che copriva il piccolo simbolo a forma di goccia sulla fronte della ragazza.
Un brivido percorse Evelyn. Come mai tutto d'un tratto il visconte si comportava in modo cosí misterioso?
Un piccolo pensiero le balenò nella testa. Poteva veramente fidarsi di lui? Tutto l'aiuto che le aveva offerto, poteva essere una farsa per ottenere la sua fiducia?

Tuttavia la giovane non ebbe tempo di rimuginare su questi pensieri nè di dare una risposta al Miraggio quando la forte voce di un uomo zittì all'istante tutto il chiacchiericcio che c'era fra le file di nobili.

<Madama Berenilde e le signore di Anima!>

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora