59. Sono soddisfatta della mia vita?

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La mia corvina aveva i capelli sciolti che toccavano il pavimento, mentre era a testa in giù con i piedi sul mio cuscino.
Si lamentava di aver preso l'università, l'aveva iniziata spinta da Kevin, ma non aveva intenzione di smettere perché si sarebbe sentita in colpa al punto da riuscire appena a  sopravvivere.
"Devo farlo per entrambi", mi aveva detto.
Portare un peso simile non era poco.

Il mio ex migliore amico sognava di diventare il meccanico, ma sosteneva che la cultura generale fosse importante.
Si era sempre mostrato un secchione, nonostante al di fuori non ne avesse l'apparenza.

Io e lui facevamo coppia fissa a chi alzava prima la mano, Jane invece ci guardava come fossimo alieni.
Il liceo era stata la nostra miglior scelta, nonostante sapessi che non sarei riuscita a resistere fino alla quarta - in Inghilterra sono quattro anni di superiori - per motivi economici.
Li avevo lasciati soli, ma c'ero ad ogni loro sclero per qualche compito a sorpresa o per qualche insegnante ingiusto.

«Non supererò mai questo esame. Rimando, ho capito», sbuffò guardando il soffitto sempre al contrario.

«Avanti, puoi farcela. Ti manca poco alla laurea ormai».

«È solo un pezzo di carta che appendono al muro e che nessuno guarda, in fondo. È impossibile, non posso farcela», si tirò su di slancio e sospirò pesantemente.

Rivolsi un occhiata al libro.

«Fammi una domanda», mi ordinò sicura.

«Okay... dimmi-».

«No, no, fermati. Non posso farcela! Ci rinuncio», finse un piagnucolio, nascondendo la testa sotto il lenzuolo quasi a volersi soffocare.
Sotto esame era sempre così.

«Non ho nemmeno iniziato... comunque hey, ne hai superate tante. Sei ad un passo così per realizzare il vostro sogno, ti rendi conto? Non era solo il suo e lo sai bene più di me. Stai facendo il sogno di entrambi, anche per lui. Hai un idea di quanto sia ammirevole?».

«Poco?», mugugnò.

«No, tanto. Sei fantastica, Jane. Una vera amica. Ti voleva davvero bene, te lo ha dimostrato fino all'ultimo. Ce lo ha sempre dimostrato...», sussurrai.

«Non sarò mai abbastanza brava quanto lui», si rattristì.

«Bene, guardami; ricordi quando vivevi per strada? Non avevi una casa, nè tu, nè i tuoi genitori. Girovagate come ambulanti, come barboni, in cerca di un riparo. Tu eri quella più solare, che sognava un mondo migliore. Quando ti ho trovata e ti ho offerto un tetto, tu mi hai detto una cosa importante».

«Ci saranno sempre motivi per apprezzare quel che si ha, perché quando ci si lamenta di non avere niente, c'è davvero chi non lo ha», concluse guardandomi.

«Avevi gli abiti ridotti in stracci, non tanto diversi edai miei», mi sorrise leggermente, «Ma avevi più voglia di guardare il mondo. Gli avevi dato dei colori, nonostante fossero nero. È stato sempre il tuo dono, l'immaginazione. Ti ha salvata prima che ti salvassi io con la mia amicizia e poi tu hai salvato me».

Sembrò prendere vitalità d'un tratto, forse per sostenere equilibrio tra tristezza e crescita psicologica.
Afferrò una parrucca rossa che avevamo usato per inscenare un Clown stile professore Collins e iniziò ad imitare Kevin con una voce poco professionale da lui.

«Ho fame, vi vanno dei Brownies? Li preparo io, tanto so che siete delle scansafatiche. Si lavora meglio a pancia piena. E tu, Jane, perché stai sempre zitta? Sei stata ad un funerale?», il suo sorriso contagiò anche me e presi parte al gioco.

«No dai, Kevin. Mi sento in colpa così. Faccio io», ero quella più buona e sensibile del gruppetto, quindi ero la prima che si ci cascava.

«Lo sapevo, menomale. Non sapevo farli», scoppiò a ridere come rideva lui, su quello era impeccabile la sua performance.
Una morsa al cuore mi fece male interiormente, ma bene perché non ci eravamo dimenticate di lui.
Gli anni passavano, ma il ricordo rimaneva vivido nella nostra mente.

«Amore, vieni qui!», inscenò qualche bacio finto avvicinandosi a me gattonando verso l'inizio del letto che era dove stavo io.

«Stammi lontana, Jane! Hey! No, non ci provare!», lei continuava a ridere ed io a sorridere.
Anche se una lacrima mi sfuggì e cancellai senza esser stata colta dalla mia amica, il sorriso ci rimase.

***

Optai per fare quel che più mi piaceva: leggere e scrivere.

Come chi gioia e angoscia provi insieme
gli occhi di lei cosí m'hanno lasciato.
Non so pensarci. Eppure mi ritorna
piú e piú insistente all'anima
quel suo fugace sguardo di commiato.
E un dolce tormento mi trattiene
dal prender sonno, ora ch'è notte e s'agita,
nell'aria un che di nuovo.
Occhi di lei, vago tumulto. Amore,
pigro, incredulo amore, piú per tedio
che per gioco intrapreso, ora ti sento
attaccato al mio cuore (debol ramo)
come frutto che geme.
Amore e primavera vanno insieme.

-Vincenzo Cardarelli (Amore, 1948).

Con uno chignon tenuto su da una matita, leggevo le righe di quella splendida poesia di un autore altrettanto accezionale quanto sottovalutato.
Mi chiesi se ci fossero ancora quei talenti di una volta in passioni che andavano a dimenticarsi.

Mi chiesi se esistesse davvero quel tipo di amore, che ripudiavo da anni.
Mi chiesi se fosse un invenzione dell'uomo, nascere in una vita dove si finisce per affezionarsi, innamorarsi e formare famiglia fino alla morte con una persona degna di averci accanto.

Parlano di amore come il sentimento per eccezione, ma credo sia uno dei più egoistici;
Almeno inizialmente, si pensa a far star bene noi stessi, poi dopo la persona.
La imploriamo di amarci, di sceglierci, a volte, per non rimanere soli.
Per non ferire l'orgoglio, o per poca autostima di noi.

Non possiamo trattenere chi se ne va.
Chi sceglie un vecchio libro polveroso ad un anello nuovo o viceversa.
Siamo padroni della nostra vita e come tale possiamo decidere che rotta lasciare che prenda.

Con la vista offuscata, mi lasciai riscaldare dal mio letto comodo e soffice di pulito dopo aver preso una medicina per attutire il mal di testa nettamente peggiorato.
Il libro sul mio grembo a compensare un vuoto, lasciai una lampadina non forte accesa e mi addormentai all'istante in un sonno tranquillo ma privo di sogni.

LA FIGLIA DEL CAOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora