77. Finale

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Indietreggiai, mentre nel frattempo le parole rimbombavano come casse risonanti al massimo del volume in montagna.

Ti amo...

Chiusi gli occhi.

L'ultima persona a cui l'avevo detto era Kevin.
E mi mancava.
Mi mancava tanto.

Pensai al significato più vicino, al "Ti voglio bene", che avevo dedicato a mia madre e a mio fratello, entrambi usciti dalla mia vita più prematuramente di quanto avessi mai pensato.

Ero sopra delle scale mobili che prendevano tante persone, ma che nessun'altro ne rimaneva impigliato.
Ero rimasta solo io, in avanti e indietro, a ripetere lo stesso percorso, senza andare avanti.
Non sapevo come si facesse, nessuno me lo aveva insegnato.

La verità è che, certe cose, non si possono semplicemente imparare.

Nelle favole l'amore ti inspira ad essere buono e coraggioso ma nella vita reale è una scusa per essere egoista.
Puoi mentire, ingannare e ferire le persone e "va bene" perché sei innamorato.
È una scappatoia per due persone che non sanno stare sole.
Parlano di altruismo, ma non c'è niente di più egoista.

Non è facile trovare due persone che si dicono e si dimostrano quei "ti amo" fino alla fine, per sempre.
Il valore si è perso, più di uno.

Avevo detto di avere il cuore rotto ma mi fa male tutto il corpo.
E se non dovessi superarlo?
Siamo tutti focalizzati sul finale felice, e non sul resto.
Come capiamo chi è intenzionato a restare e chi ad andare via?
Forse non sempre si ha bisogno di un uomo meraviglioso.
Si ha bisogno di noi stessi.

Beh, io forse non sono stata un esperta, ma sono sempre qui.
Ho sbagliato, sono cresciuta con le mie decisioni e con i miei dovuti ostacoli.

Non sono qui per fare la morale a nessuno, nè tanto meno a rendermi perfetta.
Perché?
Perchè non lo sono.

Abbiamo tutti perfettamente chiara la frase: "Nessuno è perfetto, amati per come sei perchè gli altri hanno da fare. Ti rimane solo te stesso/a".

Sapete cosa?

Le frasi nelle storie su Instagram, le frecciatine negli amici stretti rivolte a persone bloccate sui social, i messaggi mai inviati, i pianti, le risate, i momenti veloci di felicità e di ansie, sono parte di noi.

Nella mia vita, mi ha terrorizzato l'idea di non avere il controllo su ogni singolo evento.

Il risultato è che sono un disastro.
Non mi aspetto commenti dolci per compassione o per semplice attenzione.

È l'ora di guardare il mondo per quello che realmente è.

Non sono un esperta, tantomeno, nel perdono.
Non ho preso un singolo treno giusto al momento adatto e onestamente sono ancora ferma a guardare il tabellone in stazione che mi porterà verso la stabilità.

Ma, se c'è davvero una lezione di vita che voglio lanciare, è quella di aspettare.
Non necessariamente cose belle, ma bensì compiere il gesto di attesa.

Ciò che è destinato a noi arriverà, senza che noi facciamo tanti conti complicati.
E ve lo dice una che, la matematica, Dio...quanto l'ha odiata!

Il mondo non gira solo attorno a chi vede tutto rosa e fiori, ma a chi sbatte la testa e lo vede per quello che realmente è.
Solo così è possibile andare avanti, ma sul serio.

Ci sono amori che ti asfissiano, ti reprimono, altri che ne valgono la pena di essere vissuti.

Kevin e Ash sono stati i miei due unici grandi amori e lo saranno per sempre.

A modo proprio, ognuno di loro due, ha lasciato delle cicatrici nel mio cuore.

In quanto a Jane, convive con il suo ragazzo.
Si sono trasferiti a Los Angeles, in California.
Siamo ancora amiche strette, ogni sera le videochiamate sono d'obbligo.

A volte, amare, significa lasciare andare.

Sta bene, alla grande.
Solare, energica, buffa e ingenua, come al suo solito.
Non ha intenzione di sposarsi, non vuole figli e Josh l'ha accettata per com'è davvero.
Costa ammetterlo, ma sono tuttora una coppia affiatata!
Purtroppo, da una parte, non ho potuto staccare un bel niente! :)

Fred vive per conto suo, è difficile e un processo lungo, quello verso il tornare al rapporto che prima avevamo.
Tuttavia, sto nutrendo un bel fiore dentro di me.
E no, non è un bambino.

È la fama di amore che, nonostante tutto, non si è mai spenta.

Mio fratello ha con sè un Aski dagli occhi azzurri, ancora cucciolo.
Mi ha riempito la gallerie di foto e di video dove gli fa il solletico leccando la sua faccia.

Mio padre è ancora innamorato di mia madre, ma ha superato il suo alcolismo.
Ci vediamo ogni tanto per un caffè la mattina presto, è pieno di progetti.

Katherine, invece, vive con il suo solito ultimo compagno in una casa che non ho ancora capito esattamente dove si trovi.
A quanto dicono, devono essersi lasciati un paio di volte, ma sono tornati insieme.
Non l'ho più vista dal giorno in cui l'ho liquidata, ma se dovessi immaginarla, la vedo solo invecchiata e niente di più.
Non la chiamo più "Mamma", perché non ha mai dimostrato niente per esserlo.
A volte, essere biologicamente legati a qualcuno, non la dice tutta su chi siamo e come andrà a finire.

Il caos è parte di me.
Continua ad esserlo.

Adesso visito più mostre d'arte, non solo quelle dai quadri astratti.
Sto amando diversi punti di vista ma, in fin dei conti, sono rimasta la stessa.

Io sono Hayra, Hayra Stevens.
E questa è stata la mia storia.


NO!
NON FERMATEVI QUI E LEGGETE SOTTO!

SPAZIO AUTRICE 🦋
NON È FINITA!
PRESTO CARICHERÒ IL PUNTO DI VISTA FINALE DI ASH CON TANTO DI SPIEGAZIONI CONCLUSIVE.
VI RINGRAZIO INFINITAMENTE SE SIETE ARRIVATI FIN QUI!

Vostra,
Stella.
❤️

LA FIGLIA DEL CAOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora