ALESSIO
È stato strano. Ma non in senso negativo, è stato strano bello. Non credevo che due ragazzi potessero fare certe cose a letto, ma mi sbagliavo e in tutta onestà non vedo l'ora di rifarlo. Jake sta ancora dormendo ora, era sfinito ed è anche comprensibile perché ha fatto lui la maggior parte del lavoro, ma lo vedevo che all'inizio era teso quanto me. Io invece sono sveglio da un po', ma sono ancora nel letto, accanto a lui. mi sono solo appoggiato alla testiera del letto per guardarlo meglio, ma senza toccarlo. Non voglio svegliarlo. È a pancia in giù, la testa rivolta verso di me con la bocca semiaperta, un braccio sotto il cuscino e uno attorno la mia vita e non potrebbe essere più perfetto. Potrei restarmene qui per ore a guardarlo per quant'è bello.
-Da quanto mi stai fissando?- dice, senza aprire gli occhi. muovendo appena le labbra con voce impastata dal sonno.
-Buongiorno splendore- lo prendo in giro.
-Neanche tu sei una rosa Illinois- gira la faccia dall'altro lato perdendosi così il mio sorriso. È bello che nonostante tutto ci comportiamo ancora come il primo giorno e siamo ancora amici in grado di scherzare così. Credo che se iniziasse a chiamarmi per nome mi darebbe parecchio fastidio ormai, perché per lui sono Illinois o Price o Bell'imbusto o qualsiasi altro nomignolo mi abbia dato in questi mesi. Mesi in cui abbiamo continuato a mentire a tutti e io ho continuato a mentire a lui. Parecchie volte, quando mi vede giù, mi chiede il motivo ed io puntualmente rispondo che non ne voglio parlare anche se è l'unica cosa che vorrei, ma si tratta di Aisha, mia sorella, e prima di venire qui ha espressamente chiesto a tutti noi di non rivelare le sue condizioni a nessuno a meno che non fosse stata d'accordo, ma con le terapie, Brian e tutto il resto non ho avuto le palle per chiederle se le va bene che Jake lo venga a sapere. Però non voglio pensare a questo in questo momento. Voglio solo godermi l'uomo che amo qui, sdraiato accanto a me che mi coccola e mi accarezza gli addominali con le dita fino a scendere più giù. So dove le sue dita sono dirette, ma non riesco a concentrarmi. Ho appena detto che lo amo? O meglio pensato.
-Jake...- poso la mano sulla sua così lui si volta verso di me, mettendosi su di un lato per guardarmi meglio.
-Ti stai pentendo?- mi chiede preoccupato e io riesco solo a scuotere la testa mentre gli accarezzo una guancia.
-Se vuoi aspettare prima di rifarlo io...- non lo lascio nemmeno finire che glielo dico
-Ti amo- sussurro col cuore in gola. Lui sbatte un paio di volte le palpebre incredulo così, giusto nel caso non abbia sentito, mi stendo accanto a lui e glielo sussurro di nuovo sulle labbra.
-Ti amo- e questa volta gli si forma uno splendido sorriso in viso.
-Ti amo- ripeto iniziando a ridacchiare, non so bene perché.
-Ti amo anch'io Price- ribatte con gli occhi lucidi mentre mi accarezza a sua volta la guancia.
-Ti amo anch'io- ripeto e non resistiamo più. Ci avventiamo uno sulla faccia dell'altro, anzi no ci divoriamo, ci assaggiamo e poi ci uniamo ancora e ancora come abbiamo fatto per tutta la notte e come, spero, faremo per tutta la mattina. Solo che il destino ha altri programmi per noi perché proprio nel momento in cui Jake è dentro di me suonano alla porta.
-Ignorali. Se ne andranno prima o poi- dice con lo sguardo avvolto dalla passione mentre spinge sempre più forte solo che il campanello riprende a suonare e interrompe la magia. Con un paio di pacche sulla spalla gli faccio cenno di spostarsi.
-Renditi presentabile e va' a vedere chi è così potremo continuare dopo- suggerisco ammiccandogli e lui, dopo un altro rapido bacio e un paio di "Ti amo" si decide ad infilarsi i boxer e ad andare alla porta. La voce che sento però mi fa andare in panico. La pota è stata chiusa e ora non ci siamo più solo io e Jake in casa. Inizio a rivestirmi alla velocità della luce quando Jake torna in camera con la mia stessa espressione suppongo.

STAI LEGGENDO
Il Mio Destino Sei Tu
RomanceAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...