JAKE
Il viaggio passa in silenzio. Un silenzio assordante, non di quelli piacevoli e confortevoli. So che Alessio ha accettato di venire da me solo pe Oliver. Perché ci ha praticamente pregati di fare pace e, onestamente, dopo aver visto quant'è devastato il mio migliore amico ho una paura fottuta di perdere realmente Alessio. Solo che non so come dirglielo. Gli ultimi giorni sono stati strazianti per me. non poterlo vedere, toccare, baciare... Ho smesso di vivere nel momento esatto in cui lui ha lasciato casa mia dopo che l'ho piantato in asso.
-Vuoi qualcosa da bere?- gli chiedo in imbarazzo, nella speranza di poter fare conversazione. Siamo in piedi, nel mio salotto, da ben sette minuti. Li ho contati. Davvero. E lui non aveva intenzione di dire niente, come biasimarlo? Quindi sto cercando di rompere io il ghiaccio con la speranza che lui non rompa me.
-Sono apposto, grazie- risponde serafico, la mascella contratta e le braccia incrociate al petto con lo sguardo di chi vorrebbe uccidermi. Non sarà facile, questo mi è chiaro, ma non mi aspettavo di certo che lo fosse.
-Ho saputo che ultimamente ti sei fermato spesso da Oliver per la notte...- in realtà l'ho saputo questa mattina quando Oli mi ha chiamato per dirmi dell'incidente e di passare a prendere Alessio a casa sua.
-Già. Sai com'è Blake. Vuole stare da solo con Aria e non mi va di fare il terzo incomodo in casa mia quindi Oliver mi ha offerto la camera degli ospiti. È un bravo ragazzo, non si merita tutto questo e neanche Alyssa...- per un attimo abbassa lo sguardo velato dalla tristezza. Se io conosco bene Oliver e sono felice che, tutto sommato, stia bene almeno fisicamente, lui conosce Alyssa da parecchi anni e so che lui e suo fratello si sentono responsabili per lei e Aisha. Quello che non so è se si incolpa per non averla protetta...
-Potevi venire qui, lo sai- il mio è solo n tentativo, disperato, di aggiustare le cose, ma mi pento subito di quello che ho detto quando Alessio alza lo sguardo glaciale e allo stesso tempo di fuoco su di me come se volesse incenerirmi.
-Mi prendi per il culo? Dopo che mi hai mollato senza darmi possibilità di replica o di farti cambiare idea? Quanto pensi fossi disperato Jake?- il suo tono mi ferisce, lo ammetto, ma cerco di passarci sopra perché io ho ferito lui e, dopotutto, siamo ragazzi nonché giocatori di football e ci teniamo all'orgoglio e siamo parecchio vendicativi quando vogliamo.
-Mi dispiace, ma sai che tua sorella aveva ragione. Non puoi vivere nell'ombra a causa mia. E io non posso chiederti di farlo o di cambiare- deglutisco a fatica e, anche se vorrei saltargli addosso n questo momento, resto immobile ad una distanza di sicurezza. Non per lui, ma per me.
-Be', Jack, io sono questo- non lo dice. Lo urla, le vene sul collo gli guizzano così come quelle sui bicipiti che riesco ad intravedere grazie alla maglietta che indossa e, so che non è il momento, ma non posso fare a meno di eccitarmi vedendolo così.
-Sono gay e anche tu lo sei. Chi se ne frega di cosa dirà la gente, eh? Allora resterai nascosto con la paura fottuta che qualcuno possa scoprirlo da un momento all'altro? Se hai queste intenzioni hai fatto bene a lasciarmi perché questo non si chiama vivere e io voglio farlo invece. Perché la vita ci da già troppi casini a cui badare senza metterci anche noi i bastoni tra le ruote- si ferma per guardarmi. Il petto che si alza e si abbassa in modo irregolare, troppo veloce, a causa del respiro accelerato.
-Sei uno dei migliori giocatori della squadra e tutti ti adorano in questa città. Sei una specie di leggenda. Hai degli amici che ucciderebbero per te. Hai una figlia che stravede per te...- lentamente il suo tono si abbassa quasi in un sussurro. Vorrebbe abbassare lo sguardo, lo capisco, invece resta puntato su di me e continua a bruciarmi dentro come una fottuta fiamma che non vuole spegnersi.
-E hai me. Perché nonostante tutto, tu hai me...- lo dice in modo così rassegnato, così vinto, che mi precipito da lui appoggiando la mia fronte sulla sua. Ha gli occhi lucidi e continua a guardarmi sconfitto da questa rivelazione.
-Ti amo. Da morire- gli dico perché è vero. Lo amo e non voglio fare la cosa giusta se questo significa perderlo. Non voglio e non posso.
-Sai la cosa che ha fatto più schifo?- la sua voce si spezza dal dolore e io mi spezzo con lui.
-È stato scoprire che lo hai detto ai tuoi amici. Quello stesso giorno e non sei venuto da me per dirmelo. Per cancellare tutto ciò che avevi detto prima. Perché io volevo starti accanto in quel momento anche se ho provato ad odiarti. Cavolo, se ci ho provato. Ho provato ad odiarti con ogni singola fibra del mio corpo eppure, ogni volta che lo facevo, mi sono accorto solo che ti amavo sempre di più- accenna un sorriso alzando l'angolo della bocca. Quel sorriso sexy che mi piace tanto su di lui e su nessun'altro.
-Perché io ti amo alla follia Jake García anche se mi hai distrutto come mai nessuno prima c'era riuscito e se sei uno stronzo. E forse sarò masochista, ma sono comunque disposto a riprovarci. Perché io voglio te- mi sfiora le labbra appena e già vorrei divorarlo.
-Vorrei fare a cosa giusta sai? E lasciarti andare, perché con me soffrirai solo. Io ti farò soffrire senza volerlo e mi sentirò un verme per questo. Ma sono un'egoista del cazzo e non voglio rinunciare all'unica cosa che mi fa sentire bene con me stesso e mi fa sentire normale, come se non fosse sbagliato essere come sono. Non voglio rinunciare a te Illinois. Mai- non gli lascio nemmeno il tempo di sorridere completamente che lo catturo tra le mie labbra per poterlo custodire dentro di me. Per sempre. Perché lui sarà sempre il mio segreto e io sarò per sempre il suo. Lentamente mi alza la felpa che indosso fino a togliermela. Lo prendo come un invito a togliere anche la sua di maglietta prima di rendere il bacio ancora più passionale mentre le nostre dita armeggiano con le cinture dei pantaloni.
-Ce la facciamo ad arrivare in camera da letto?- mi chiede tra un bacio e l'altro. un gemito e un altro. Tra un ansito e l'altro.
-Tu che dici?- gli sorrido malizioso riuscendo finalmente a sbottonargli i pantaloni mentre lo faccio sdraiare sul divano.
-Dico che è una fortuna tu sia ricco e abbia un divano così grande da accoglierci- con una mossa inverte i nostri ruoli, facendomi finire steso sotto di lui. Una delle posizioni che più mi piacciono, anche se mi piace molto di più avere il controllo e stare io sopra. Ma faremo a turni, infondo abbiamo tutta la notte per farlo. O ancora meglio tutta la vita.
-Ti amo Alessio Price e non ti lascerò andare mai più- ora sono di nuovo io a condurre il gioco e ad essere sopra di lui. intreccio le nostre dita mentre affondo, di nuovo, la lingua nella sua bocca. Quanto mi piace il suo sapere, cazzo.
-Anch'io ti amo Jake Garcia. Più di quanto non credevo fosse possibile-
-Adesso basta parole e dimostramelo con i fatti- lo stuzzico prima di continuare a baciarlo, sempre con più passione. Sarà pure un cliché, ma lui è il mio posto felice.

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Il Mio Destino Sei Tu
RomantizmAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...