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ARIA

Arriviamo a Belgravia dopo undici ore di volo atterriamo a Belgravia. Mi aspetto che Blake sia stanco, infondo non è abituato a viaggiare più di tanto, invece sembra più sveglio di quando siamo partiti. Ha cercato di distrarmi per tutto il viaggio parlando, guardando un film, coccolandomi... Anche se credo che sia abbastanza nervoso all'idea di conoscere ufficialmente la mia famiglia e il mio popolo. La mia vita insomma.

-Andrà bene- lo rassicuro prendendogli la mano mentre intravedo la macchina reale all'uscita dell'aeroporto che ci aspetta insieme a Luis. Il nostro fidato autista e mio personale amico.

-Ho già conosciuto tua madre. Non credo che tuo padre possa essere tanto peggio- cerca di scherzare, ma avverto il suo nervosissimo nella voce. Raggiungiamo Luis e, dopo essergli saltata addosso per salutarlo, lo presento a Blake. Dopo pochi minuti siamo fermi fuori il palazzo che non vedo da un anno. È tutto ricoperto di neve e ci sono decorazioni natalizie ovunque. Casa dolce casa.

-Rilassati. Andrà tutto bene- Blake mi prende per mano e, mentre Luis porta le nostre valigie dentro, noi facciamo altrettanto. La prima persona che incontro è mia madre. Mi saluta con un sorriso che potrei considerare vero se non fosse che scompare appena nota Blake che mi strine al suo fianco. Tuttavia cerca di essere quantomeno civile e non fa scenate.

-Ho organizzato una festa per stasera. Per darti il bentornato e salutarti dato che a Natale non sarai con noi- scocca un'occhiataccia a Blake prima di prendermi a braccetto ed iniziare a camminare lasciando Blake indietro.

-Divertiti. Noi andremo in paese. Voglio mostrare a Blake il mio popolo. Sono sicura che tu e mio padre riuscirete ad intrattenere gli ospiti- mi fermo scrollandomi di dosso la sua presa per tornare ad avvinghiarmi al mio ragazzo.

-Ma, Aisha. Ho organizzato tutto per te. Tuo padre è in viaggio. Tornerà quando partirai, non credo che riuscirai a vederlo. Ne è così dispiaciuto. Ha detto che cercherà di fare il possibile per poterti salutare prima della tua partenza- ovviamente...

-Mostro a Blake il palazzo e poi la sua camera. Ci vediamo dopo- mi volto portando con me Blake, che è stato in silenzio per tutto il tempo.

-Camere separate. Non vorrai mica restare incinta prima del matrimonio, Aria- mi fermo di colpo. Divento un pezzo di ghiaccio. Queste solo le ultime parole che mia madre doveva dirmi. Non doveva. Blake mi stringe ancora più forte a sé prima di voltarsi verso mia mare, senza lasciarmi andare.

-Se è questa la sua preoccupazione maggiore posso sposarla anche ora- detto questo riprende a camminare passandomi un braccio attorno al collo lasciando mia madre interdetta e senza parole.

Come se nulla fosse gli mostro l'intero palazzo, compresi i miei nascondigli preferiti di quand'ero bambina. Gli mostro la cucina, il giardino, lo studio di mio padre che un giorno sarà il mio e poi tutte le stanza lasciandogli la possibilità di scegliere quella che vuole. Sceglie quella difronte alla mia.

-Sarà come a San Diego- dice prima di lasciare la sua valigia in camera e poi passarmi la mia che ha insistito per portarla lui. Sono davvero che sia venuto con me. Se fossi stata da sola non credo che sarei riuscita a sopravvivere. Insomma mia madre ha già organizzato una festa senza neanche chiedermelo. Ma non parteciperò. Saluterò giusto qualcuno prima di andare via con Blake. Voglio mostrargli il paese e il mio regno. La mia casa.

Dopo essere riuscita a scappare via da mia madre, io e Blake abbiamo deciso di non prendere l'auto, ma di camminare così da non dare neanche troppo nell'occhio. Luis è dietro di noi comunque che ci tiene d'occhio. È come uno zio iperprotettivo. Mi fa da autista, è un mio amico ed è anche la mia personale guardia del corpo. Appena arriviamo in paese e ci fermiamo ad una bancarella che vende mele caramellate ne prendo una anche a lui, so quanto gli piacciano. Poi riprendiamo a camminare. Luis resta indietro per darci un po' di privacy e io ne approfitto per parlare con Blake di una cosa che mi frulla in testa dalla chiacchierata con mia madre.

-Mi avresti sposata davvero, non è così?- la mia domanda deve averlo colto di sorpresa perché si prende un attimo prima di rispondere.

-Sai che lo avrei fatto. Ma non per obbligo o per quello che credi tu. Lo avrei fatto perché ti amo- non posso fare a meno di sorridere mentre lui si ferma voltandosi verso di me. anche così imbacuccato è bellissimo. E mi perdo ancora una volta in quei suoi occhi verdi.

-Non è stato facile per nessuno dei due dirlo, ma ti amo. Adesso è impensabile una vita senza di te- lo avverto. Giuro che riesco ad avvertire tutto il suo amore per me. Mi attraversa il corpo partendo dalle spalle dove lui poggia le sue mani per stringermi ancora di più a sé. Gli ultimi giorni non sono stati proprio una passeggiata, ma ci stiamo riprendendo. Io mi sto riprendendo. Grazie a lui.

-E questo che cosa vorrebbe dire?- so che cosa vuol dire, ma voglio sentirlo dalle sue labbra. Con un sorrisetto dei suoi mi prende la mani sinistra e mi bacia l'anulare prima di stringermi lamano nella sua. Anche se siamo sotto zero e c'è neve ovunque intorno a noi, io sto andando a fuoco per questo ragazzo.

-Un giorno ti sposerò Aria. Forse non sarà domani. Ma un giorno, non molto lontano. Così potremo creare una famiglia tutta nostra- non resisto più. Incurante di Luis a pochi metri da noi mi lancio fra le braccia del mio uomo e lo bacio come se mi mancasse il respiro. Perché è così. ho imparato a respirare tramite lui ed è una delle cose più belle che abbia mai provato. Veniamo interrotti dopo un po' che ci stiamo baciando. Qualcuno mi si è aggrappato all'orlo del cappotto e lo sta tirando per attirare la mia espressione. Quando abbasso lo sguardo vedo una bellissima bambina che mi sta sorridendo.

-Ali- mi inginocchiandomi alla sua altezza e la stritolo forte. Risponde alla mia stretta con tutte le forze che ha, per quanto possa essere forte una bambina di sei anni.

-E queto splendore chi è?- chiede Blake inginocchiandosi accanto a me mentre fa l'occhiolino tentatore alla bambina. È così che l'ho chiamato perché con quello sguardo è capace di tentare chiunque.

-Lei è Ali. È una mia amica, non è vero?- le chiedo e lei annuisce convinta prima di indicarmi la pista di pattinaggio. Mi alzo, pulendomi le ginocchia, mentre lei mi fa segno di seguirla.

-Ha sei anni ed è orfana. Non parla più dalla morte dei suoi genitori. Un incidente- spiego a Blake raggiungendo la piccolina. È accanto a Tom, l'intrattenitore dell'annuale festa del paese che dura tutto il mese di dicembre. Oggi dovrebbe essere il giorno della gara di pattinaggio se non sbaglio.

-Mi dispiace- dice Blake piano al mio orecchio così che possa sentirlo solo io. Mentre ci scambiamo un'occhiata di comprensione. Tom si accorge di me e mi presenta all'intero popolo dicendo che sto per esibirmi.

-Devo farlo. Puoi restare tu con Ali? Non morde tranquillo- è così adorabile Blake in questo momento. Spaventato all'idea di restare solo con lei. Non ci sa proprio fare con i bambini, eppure sono convinta che sarà un ottimo padre un girono. Quel pensiero mi scalda il cuore.

Dopo essermi messa i pattini ed essermi liberata del cappotto che mi intralciava i movimenti, sono pronta per l'esibizione. Mi sono sempre sentita a mio agio sul giaccio e sono contenta di farlo per il mio popolo. Sono loro il motivo per cui sono tornata per Natale. Alla fine, quando esco dalla pista, Tom mi raggiunge complimentandosi e dicendomi che non vede l'ora di assistere alla mia incoronazione. Il giorno prima della mia partenza. Sono senza parole. Come una furia torno a palazzo, per fortuna la festa è già finita e vado dritta da mia madre.

-Incoronazione? Sul serio? Io torno a casa per Natale e tu mi tendi n'imboscata? Sei incredibile- le sbraito contro. Mi calmo, un po', solo quando Blake posa una mano sulla mia vita. Ma non ho intenzione di andare a dormire fin quando non mi spiegherà cos'ha in mente. Non mi sfuggirà questa volta.

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora