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BRIAN

Io e Oliver siamo appena arrivati a casa di Jake con la mia auto ed è già piena di ragazzi che bevono e si divertono. Di solito dà una festa ogni week-end dato che i genitori sono fuori e lui è quello con la casa più grande, anche se chiamarla casa è un eufemismo. È più una gigantesca villa e ci vive praticamente da solo, in prossimità delle partite più importanti i genitori si fermano in questa casa che è all'interno del campus, per passare più tempo possibile con il figlio, mentre quando non sono in viaggio hanno una casa poco distante da qui, ma più nel centro.

Io e Oliver entriamo, facendoci strada tra la marmaglia di persone che affollano casa e guardino, e andiamo dritti verso la cucina. Tutti stanno bevendo birra, ma noi sappiamo dove tiene la roba buona e io opto per un bourbon mentre il mio migliore amico per del wishy. Diamo un'occhiata in giro per capire dov'è la squadra e la troviamo già in piscina, con le ginnaste, non credo ci sia bisogno di specificare cosa stanno facendo. Così torniamo dentro, dopo aver salutato un po' di gente e averla rassicurata del fatto che vinceremo noi le Nazionali.

Troviamo Jake seduto sulla sua poltrona preferita con una birra in mano e sulla stessa poltrona c'è anche Alessio. I due stanno parlando come se fossero amici di vecchia data.

Blake e l'altra ragazza del loro gruppetto, Aria, sono seduti sulla poltrona difronte al divano che è occupato da Aisha e la sua amica. Hanno creato un semicerchio e preso tutte le nostre posizioni abituali. Ma a quanto pare da fastidio solo a me dato che Oliver va verso l'amica di Aisha, Asia... Alessia... Alyssa e se la mette praticamente sulle gambe. Coglione. Ha un sorrisetto da idiota stampato in faccia ed è a disagio e anche lei sembra esserlo, ma non si sposta... cazzo. Niente distrazioni. Non abbiamo bisogno di distrazioni. Non quest'anno.

-Brian perché non vieni qui?- Aisha mi fa cenno di raggiungerla e mi tira verso il basso facendomi sedere al suo fianco.

-Tuo fratello mi sta praticamente uccidendo con lo sguardo- non ho bisogno di voltarmi per sapere che è così. Ma lei non sembra dargli peso. Piuttosto mette una mano sulla mia gamba e si avvicina al mio orecchio.

-Perché non mi fai vedere la casa?- è un sussurro così suave che mi provoca dei brividi anche se non lo do a vedere. Mi alzo e, circondandola con un braccio, guardo verso il fratello furioso sfoderando il mio sorrisetto più strafottente. Per poco non rompe la bottiglia di birra che ha in mano.

Le faccio fare un giro veloce, per quanto possa essere possibile dato che solo il piano terra ha cinque stanze, e la porto al piano di sopra, nella mia camera personale. Sia io che Oliver abbiamo le nostre camere qui, nonostante viviamo per conto nostro. Le sfruttiamo, di solito, i fine settimana per restare a dormire dopo le feste, oppure quando vogliamo rilassarci prima di una partita.

Normalmente le ragazze le porto in una delle camere per gli ospiti, nella mia mai, neanche nel mio appartamento. Credo che la stanza di una persona la identifichi parecchio e io non voglio essere identificato e poi mai nessuna mi ha chiesto di vederla. Semplicemente volevano un letto dove poterlo fare. Ma lei me l'ha chiesto espressamente e senza rendermene conto l'ho portata qui.

Ed è per questo che ora c'è per la prima volta una ragazza in questa stanza che sta curiosando tra la mia roba. Si ferma vicino la libreria piena di classici e sfiora ogni copertina, sono quasi sicuro che trattiene anche il respiro anche se non so perché.

-Quindi è qui che avviene la magia?- riprende a gironzolare dandomi le spalle.

-DI che magia parli?- si volta lanciandomi un'occhiataccia anche se noto nel suo sguardo dell'imbarazzo. Lo so perfettamente di cosa parla, ma voglio sentire quelle parole uscire dalla sua bocca. Scommetto che vincere questa battaglia con lei sarebbe estremamente gratificante ed eccitante.

-Sai cosa intendo. Quante ragazze sono state qui?- si avvicina di qualche passo, le braccia al petto che mettono in risalto i seni, lo sguardo di superiorità. Crede di sapere tutto. Di conoscermi.

-Tu sei la prima- mi sposto dietro di lei baciandole il collo. Si irrigidisce, ma allo stesso tempo si rilassa lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

-Nessuno ha mai visto la mia stanza, a parte i ragazzi e mia madre- le sussurro all'orecchio prima di morderle il lobo e succhiarglielo. Si lascia ricadere completamente all'indietro, sul mio petto mentre la mia mano viaggia sui suoi fianchi e sempre più in basso.

-Vuoi parlare o agire?- sta praticamente gemendo al mio tocco, ma non lascia trapelare nulla. Non si arrende a me. E la cosa mi fa impazzire, cazzo se lo fa.

-Devi solo dire quelle parole- le sbottono i pantaloncini di jeans e poi, da sopra il tessuto, le tocco l'interno coscia.

-E iniziamo. Tutta la notte- riporto la mano verso l'alto, sui suoi seni. Soffoca un gemito stringendo le labbra e mordendosele. La volto verso di me e gliele lecco. Prima il labbro superiore, poi quello inferiore. I suoi occhi sono puntati nei miei così come i miei sono puntati nei suoi.

-Anche tu lo vuoi- tocca il mio rigonfiamento da sopra i jeans facendomi sussultare. E in quel preciso momento, quando le vedo quella scintilla negli occhi la stessa che so di avere anch'io, capisco che porterà una quantità enorme di problemi. È un fottuto errore, ma voglio sbagliare, solo con lei. Solo per una notte. Infondo non può succedere niente, ci conosciamo a pena e queste sensazioni le provo solo perché è l'unica che mi ha tenuto testa fino ad ora.

-Non provocarmi piccola. Dillo- le ordino spostandole la mano sul mio torace e mantenendola salda nella mia.

-Voglio fare sesso con te- è chiaramente a disagio, ma non lo vuole dimostrare.

-Voglio fare sesso selvaggio con te- aggiungo inarcando un sopracciglio in segno di sfida.

-E allora fallo- dice praticamente sulle mie labbra

-Sarà il sesso migliore della tua vita e in cambio tu mi distrarrai da tutto il resto- ho praticamente ammesso di essere preoccupato.

-Lasciamo le chiacchiere a dopo. Adesso baciami-

Appena ho il suo permesso mi fiondo sulle sue labbra già schiuse per dare libero accesso alla mia lingua. La divoro e lei divora me. indietreggia fino a cadere sul letto e io su di lei.

-Prima però ho delle condizioni- interrompe il bacio ansimando. Controvoglia mi metto seduto sul letto e ascolto quello che ha da dire. 

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora