AISHA
Ho pensato e ripensato tutta la notte alla lista che ho mandato a Brian e vorrei prendermi a schiaffi da sola. Insomma cosa mi è saltato in mente? Avevo scritto tutto quello che vogli fare, non solo le mie prime esperienze, e prima di modificarla l'ho mandata per sbaglio. Ho scritto che volevo fare sesso con un giocatore, anzi che lo avevo già fatto e che volevo farlo nei posti più strani. Uccidetemi adesso, vi prego!
Ho anche scritto di volermi innamorare e formare una famiglia, dovrebbe essere una cosa normale, non c'è bisogno di metterla su una lista per farlo o ricordarsi di farlo. Ho scritto di abituare gli altri all''idea che non ci sarò più... Probabilmente avrà inteso quando andrò a vivere da sola. Perché mai dovrebbe pensare che potrei morire da un giorno all'altro?
Diavolo, ieri ho dimenticato di chiedere al Dr. Ross se ha detto a suo figlio che sono una sua paziente. Cioè esiste il segreto professionale, ma è estendibile anche alla propria famiglia? Ero più stanca rispetto alla prima volta, ieri, e mi sono convinta che sarà sempre più stancante e faticoso per me fare la chemio. Sarebbe tutto molto più semplice se morissi, ma lo sarebbe solo per me. io ho sempre pensato che la morte colpisce chi ci sta intorno, cioè noi moriamo.
Se c'è una vita dopo la morte bene, sennò è finita lì, anche se non credo, mi rifiuto di pensare che la nostra esistenza sia solo un frangente senza importanza, così insignificante. Ma quando noi moriamo, sono le persone che ci amano a soffrirne e a restare qui a patirne le conseguenze. È solo per loro che lo sto facendo.
Sono leggermente in ritardo quindi non c'è nessuno fuori dal campus, saranno già tutti a lezione. Sto per entrare nell'edificio quando una macchina rossa mi bussa. C'è un ragazzo poggiato vicino, giubbotto della squadra, occhiali da sole, sorrisetto arrogante, Brian. Lo raggiungo velocemente per vedere cosa vuole.
-Sali-
-Neanche morta. Perché dovrei?- sbuffo portando le mani al petto.
-Saltare le lezioni per fare qualcosa di avventato e stupido senza pensarci-
È un punto della mia lista..
-Hai già fatto il punto due e sarei felice di aiutarti anche col punto nove, ma prima occupiamoci del punto cinque- oh al diavolo. Salgo in macchina. Con prepotenza. Al posto di guida. Brian mi guarda perplesso per un paio di minuti poi, quando chiudo lo sportello dell'auto, si decide ad andare dal alto passeggero.
-Allacciati la cintura- ordino facendogli l'occhiolino prima di uscire dal parcheggio dell'università
-Trattala bene. Sappi che nessuno l'ha mai guidata a parte me- perché la cosa non mi stupisce?
-Allora, dove andiamo?- chiedo lanciandogli un'occhiata fugace
-Lo scoprirai. Segui solo le mie indicazioni-
-E con le lezioni? Insomma non ti da un po' fastidio che solo perché sei un Draits puoi saltare le lezioni, ma hai comunque una media alta? Non lo trovi ingiusto? E ti parlo da cheerleader che è giustificata quasi quanto te- nella mia città, per quanto piccola, nessuno era privilegiato. Avevamo tutti le stesse possibilità e questa cosa mi piaceva perché è giusto che sia così.
-Un po' ingiusto lo è, ma se non fosse così non potrei allenarmi quanto faccio, anzi nessuno di noi potrebbe, e così niente Nazionali e niente NFL-
Sto per chiedergli perché è così importante per lui e i suoi amici questa cosa. Diventare i migliori. Ma inizia a darmi indicazioni sulla strada e non ne ho più modo.
Dopo dieci minuti siamo fermi davanti ad un elicottero. Brian ha preso il brevetto qualche settimana fa e ora vuole portarmi in volo. All'inizio mi rifiuto categoricamente di salire su quell'affare volante, mi piace volare, ma in sicurezza! Ma poi lui usa contro di me la mia lista e non posso fare a meno di accettare.
Con noi c'è anche un pilota professionista, per fortuna. Mi passano una cuffia con un microfono per poter parlare e sentire oltre il rumore delle pale che gira. Brian sembra così calmo, ha il totale controllo della situazione e questo gli piace. Glielo leggo in faccia.
Ci alziamo lentamente in aria, fino a livello delle nuvole. Guardando in basso San Diego sembra minuscola. Mi godo il panorama, mettendomi comoda sul sedile dietro.
-Ti stai divertendo?- Brian mi lancia un'occhiata di sfuggita prima di tornare a guardare avanti. Annuisco.
-Qualche volta ti farò pilotare. È tutt'altra cosa- fa un cenno al pilota seduto accanto a sé e poi lascia il comando. Viene dietro accanto a me, mi prende per mano e mi porta verso lo sportello. Mi passa un paracadute mentre inizia a mettere il suo.
-Cosa? No, neanche per sogno Brian- non saltero giù dall'elicottero. Non l'ho mai fatto, non so neanche come si fa.
-Tranquilla andrà tutto bene. Ti aggancerai a me, sarò io a fare tutto il lavoro tu dovrai solo goderti il momento avventato e spensierato- se non mi ucciderà il tumore, mi uccideranno quella lista e questo ragazzo. Alzando gli occhi al cielo e sbuffando sonoramente mi decido ad indossare il paracadute. Brian si mette dietro di me e armeggia con un aggeggio. In pratica sarà lui ad aprire il paracadute, io ce l'ho solo per precauzione.
-Sei pronta?- ora deve urlare dato che abbiamo tolto le cuffie.
-No, ma facciamolo- sento che ride da come vibra il suo petto. Avverte il pilota e poi saltiamo insieme giù dall'elicottero. È una sensazione... Wow. Mi sento così libera. Atterriamo su un ponte dove ci stanno aspettando delle persone. Brian mi libera dall' equipaggiamento e mi spiega che faremo anche bungee jumping. Questa volta, senza esitazione, metto l'imbracatura e prendendolo per mano saltiamo contemporaneamente giù dal ponte.
-In tutta la mia vita questo è stato senza dubbio il giorno più pericoloso e avventato che abbia mai trascorso, ma mi sono divertita. Ho sempre voluto fare bungee jumping- siamo nella sua auto, guida lui verso casa mia. Ero piena di adrenalina e lo sono ancora. Sembro una pazza mentre lui è più calmo, ma so che ha provato le mie stesse emozioni.
-Sono contento che ti sia piaciuto- accosta poco prima del mio appartamento che poi è proprio difronte al suo. Ormai le lezioni sono finite per questo non siamo tornati al campus, anche perché non sarei stata capace comunque di seguire le lezioni in questo momento. Scendiamo entrambi dall'auto e ci avviciniamo al mio edificio.
-Quante ragazze hai portato con te per farlo?- non dovrebbe importarmene ma voglio sapere quante ci sono state prima di me.
-Nessuna. Le ragazze che frequento di solito morirebbero piuttosto che rovinare l'acconciatura e altre invece morirebbero e basta perché non avrebbero il coraggio che hai avuto tu- questa non me l'aspettavo.
-Qual è la tua mossa allora? Sì, cos'è che fai per far cedere le ragazze?-
-Vuoi davvero saperlo? Sicura di riuscire a resistermi dopo?- eccolo lì. Il sorrisetto arrogante. Per tutto il giorno ha sorriso e basta. Sorriso davvero ed ora ecco che torna al suo modo di fare.
-Mettimi alla prova Ross- mi avvicino al portone, con già in mano le chiavi per aprire.
-Se è una sfida accetto. Io non mi tiro mai indietro- mi fa l'occhiolino, mi fa sempre uno strano effetto quando lo fa, e poi inizia ad indietreggiare fino ad arrivare al suo portone. Continua a guardarmi e a sorridere. Scuote la testa e prima di sparire all'interno del suo appartamento mi saluta.
-Ci vediamo Price-
-Non abituartici. Io non esco con i Draits- questa volta sono io a fargli l'occhiolino prima di correre al mio appartamento.
Più tardi, dopo l'interrogatorio di Alyssa, Aria, Blake e Alessio, e avergli spiegato sommariamente quello che è successo oggi, vado al centro per la terapia. Per l prima volta mi accompagnano tutti insieme. Il Dr. Ross mi dice che mi trova bene, molto meglio rispetto all'ultima volta. Mi consiglia di fare attività che mi appassionano e mi fanno stare bene. Blake non lo vuole ammettere anche se lo sa, ma è grazie a Brian e alla giornata passata con lui se mi sento così bene, così libera, così... viva. Spero solo di sentirmi sempre così bene.

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Il Mio Destino Sei Tu
RomansAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...