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ARIA

Non riesco a respirare. È come se un pezzo di me se ne fosse andato quando... Non faccio altre che piangere dalla mattina alla sera senza toccare cibo ne spiccicare parola con qualcuno che non sia Blake e anche in quel caso mi limito davvero all'essenziale perché non riesco a sfogarmi, anche se lui è l'unico che forse può capire ciò che sto passando e che lo sa. Se prima volevo aspettare a dirlo ai nostri amici, ora non voglio proprio farlo.

Sono due giorni che sono chiusa nella sua camera con le sue felpe addosso. Le ragazze hanno cercato più volte di parlarmi, ma non ho mai acconsentito a farle venire. Non voglio che nessuno mi guardi in questo stato. È già abbastanza che sia Blake a commiserarmi.

Sceglie proprio il momento in cui sto pensando a lui per uscire dal bagno con solo un baio di boxer addosso e i capelli ancora gocciolanti. Lui sembra stare così bene, lo invidio. Io non so più chi sono. Non faccio che piangere e piangere e ancora piangere quando non è da me. Però, nonostante tutto, vederlo seminudo mi provoca sempre le stesse emozioni.

Ha detto che mi ama. Non so perché abbia scelto proprio quel momento, decisamente il peggiore della mia vita, ma lo ha reso più sopportabile e io senza pensarci troppo l'ho ricambiato. Credo che se non lo avesse detto lui per primo quella notta, lo avrei fatto io.

Si accorge del modo in cui lo sto scrutando e sorride divertito mentre si infila un paio di pantaloni della tuta e si avvicina a me, inginocchiandosi ai piedi del letto per spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Va bene sai? Che tu pensi ad altro. Non significa che non stai male, ma solo che stai cercando di andare avanti- ultimamente Blake sembra essermi entrato in testa. Riesce sempre a capire ogni mio gesto e mi rassicura più che può. Perché sì, ogni volta che penso a qualcos'altro, qualsiasi cosa di bello, mi sento in colpa. Ogni volta che tento di risalire a galla per respirare non faccio altro che sprofondare sempre di più e non so quando o se riuscirò mai a superarla. Perché come si fa? Ad andare avanti dopo una cosa del genere?

-Ti amo- è appena un sussurro ma vedere il suo sorriso che si allarga così allevia un po' del mio dolore.

-Anch'io. Sempre- mi sfiora le labbra come se avesse paura di rompermi. Ultimamente non si è mai spinto troppo oltre di qualche semplice carezza e tenero bacio e non so se esserne sollevata o dispiaciuta.

-Forse dovresti iniziare ad uscire, che dici? Le ragazze vorrebbero davvero vederti- abbassa la testa e si concentra sulle mie dita con cui sta giocando.

-Non me la sento. Non ancora-

-Non puoi restare tutto il tempo a letto. Devi riprendere a vivere. Non dai un esame da due settimane, non è da te- cerca di convincermi in modo cauto, ma non fa altro che irritarmi ancora di più.

-Non so più cos'è da me ormai. Non faccio che piangere tutto il giorno, ma di certo non ho intenzione di uscire per dare degli stupidi esami che non cambieranno affatto la mia vita. perché, notizia flash, è già stata programmata dall'inizio alla fine. Insomma, guarda cos'è successo per aver deciso di fare a modo mio per una volta- mi libero della sua presa e mi metto seduta, poggiandomi contro la testiera del letto.

-Hai incontrato me. Sei stata davvero felice per un po' e tornerai ad esserlo. Io sono qui, con te- il suo tocco dovrebbe calmarmi invece mi fa scoppiare.

-Senza offesa, ma sembra che tu stia molto meglio di me. non ti ho visto piangere una sola volta per nostro figlio. Una. Ma dev'essere stata una liberazione per te no? Tu neanche vuoi la mia vita quindi adesso sei libero di fare ciò che ti pare. Non hai più vincoli che ti leghino a me- mi alzo dal letto, buttando le coperte a terra, e prendo a camminare avanti e indietro mentre Blake si rimette in piedi, ma resta lontano da me. così lontano che fa male.

-Credi che non ci stia male? Eh? Credi di essere l'unica a soffrire qui? Ma non posso permettermi di crollare perché ci sono persone che contano su di me, così come contano su di te. Devo prendermi cura dei miei fratelli, di Alyssa, di te e devo pensare anche alla squadra. Quindi scusami se non ho il tempo per autocommiserarmi come fai tu- come una furia va spedito verso la porta senza neanche guardarmi, solo che deve passarmi affianco e io ne approfitto per bloccarlo per un braccio.

-Che vuoi?- ha il respiro irregolare, il suo petto nudo si alza e si abbassa velocemente e lo sguardo è puro incendio.

-Mi dispiace okay?- la mia voce trema e le lacrime mi bruciano la gola.

-Vorrei saper fingere come te davvero, ma non ci riesco. Non riesco a far finta di niente. Ho perso mio figlio Blake- sbotto allargando le braccia in aria lasciandolo.

-Anch'io ho perso mio figlio Aria. Non sei l'unica a soffrire qui. Non gira tutto solo intorno a te, cazzo- alza anche lui la voce e fa un passo verso di me, gli occhi sgranati per la rabbia. Adesso mi sento addirittura peggio. Nelle ultime quarantottore lui mi è stato vicino in ogni momento e io ho dato per scontato che non stesse male, perché infondo ho sempre pensato fosse un peso per lui, ma a quanto pare mi sbagliavo alla grande.

-Mi dispiace... Mi dispiace Blake- sto lentamente crollando davanti a lui, che per fortuna è lì e mi prende prima che possa cadere. Mi rifugio tra le sue braccia, sul suo petto così profumato per la doccia e piango tutte le mie lacrime.

-Shh. Andrà tutto bene Aria. Te lo prometto. La supereremo insieme- mi accarezza i capelli dolcemente lasciandoci sopra qualche bacio

-Avevo già iniziato a fantasticare sai? Su come sarebbe stato. Saremmo stati dei bravi genitori. Tu saresti stato un padre eccezionale- mi allontano a pena per poterlo guardare negli occhi mentre tiro su col naso e cerco di non tremare.

-Anche tu bambolina. Tu saresti stata la migliore in assoluto. Forse non è andata come ci aspettavamo, ma io ho intenzione di avere dei figli. Non nell'immediato futuro, ma li vorrei- non dice espressamente se vuole una famiglia con me, ma il solo fatto di sapere che la vuole mi rassicura già di molto.

-Non so se riuscirò mai a superarla Blake. È come se una parte di me fosse morta nel momento... Non riesco a respirare neanche senza provare dolore-

-Lo so, credimi, provo le tue stesse cose. Nelle ultime notti ho aspettato che ti addormentassi fra le mie braccia piangendo per concedermi di stare male e di non essere forte. Ma abbiamo tutta la vita davanti e un girono avremo dei figli. Ne sono sicuro- mi accarezza la guancia con le dita e mi lascio cullare dal suo braccia attorno la mia vita.

-Le ragazze vorrebbero parlare con te. Credo ti farebbe bene, sfogarti con loro- mi alzo sulle punte dei piedi e lo bacio.

-Fa' l'amore con me Blake- e senza farsi pregare troppo mi alza in braccio facendomi avvolgere le gambe attorno a lui e, baciandomi senza mai fermarmi, mi riporta a letto. 

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora