OLIVER
L'ultima persona che mi sarei aspettato che bussasse alla mia porta in questo momento è Alyssa. Credevo fossero i ragazzi che volevano farmi uscire o qualcuno dell'altra scuola per trascinarmi al ballo, avevano insistito parecchio per farmi andare dopo che avevo detto che non ci sarei andato. Non senza lei. Eppure eccola qui, stretta tra le mie braccia mentre le mie mani familiarizzano di nuovo con le sue curve. Cazzo, quant'è bella. Non ho voluto sentire più niente uscire dalla sua bocca, volevo solo baciarla e l'ho attirata a me per questo. Lei ha ricambiato un po' titubante all'inizio, il modo in cui appoggia le mani sul mio petto all'inizio di ogni bacio, come se non sapesse se respingermi o attirarmi ancora di più a lei, solo che non fa nessuna delle due cose. Resta appoggiata a me fin quando non sono io a fare la prima mossa spingendo entrambi oltre i limiti. Le mie mani scendono ad afferrarle il sedere per tirarla definitivamente dentro casa chiudendo la porta con un calcio. La prima volta che l'ho fatto mi aspettavo uno schiaffo o un calcio o anche solo essere respinto invece mi ha baciato ancora più intensamente spingendosi contro di me ancora di più. Un po' come fa ora solo che, questa volta, finiamo sul divano. Lei sopra di me e io che non mollo la presa neanche un attimo. Anche quando si allontana interrompendo il bacio le mie labbra non la lasciano, ma passano a baciarle il collo, la clavicola, l'orecchio. Ho un'erezione che mi sta uccidendo e i pantaloni della tuta che indosso non aiutano molto a nasconderla.
-Non sembri uno pronto per un ballo- dice ridacchiando mentre continuo a baciarla. La sua risata. Farei di tutto per quella risata.
-Al diavolo il ballo. Non ci vado senza di te- e mentre lo dico abbandono la testa all'indietro sul divano notando che indossa un abito da sera elegante ed è truccata, un po' più del solito, aggrotto la fronte.
-Credevo ci tenessi parecchio ad andare...- fa leva con le braccia sul mio petto e si mette in piedi. Prendendo la mano che mi porge mi alzo anch'io prendendola di nuovo per i fianchi e affondando il viso nel suo collo. Devo abbassarmi di parecchio, ma non m'importa.
-Ci tenevo infatti. Sia per te che per me, ma se dobbiamo litigare per questo allora che si fotta. Che si fottano tutti, a me basta anche solo stare qui con te. Magari coccolarci o parlare solamente, ma stando insieme- e le bacio le labbra con estrema delicatezza. La sfioro appena, ma sento comunque dei brividi lungo tutto il corpo.
-Ci tenevi... per me?- è scettica, lo capisco, alza anche il sopracciglio per accentuare la cosa, ma è la verità.
-Sì. Volevo passare del tempo con te in pubblico. Tenerti per mano, baciarti... Ballare con te e tutte quelle cose che so ti piacciono tanto e piacciono anche a me quando le faccio con te. Volevo dimostrare a tutti che tu sei mia e io sono tuo. So quanto ti dia fastidio la mia vecchia reputazione, ma ormai ci sei solo tu per me e volevo dimostrartelo portandoti ad un ballo a cui ci sono ragazze con cui sono stato una volta sola mentre, con te, voglio starci per sempre. Mi sembrava un gesto carino tutto qui...- faccio anche il permaloso ora? Abbasso addirittura lo sguardo verso il basso perché mi sento fottutamente vulnerabile in questo momento. Mi prende il viso tra le mani strofinandomi il naso con il suo e mi sorride. Sembra una mamma che sta consolando suo figlio in questo momento, cazzo. Non è da me. non è affatto da me.
-Andiamo a quel ballo White e mostriamo a tutti a chi apparteniamo- non poteva dire parole più arrapanti. Mi viene quasi da risponderle con quelle tre parole, le più importanti, ma mi trattengo. Non è ancora pronta a sentirle e io non sono ancora pronto a dirle. Invece vado a vestirmi e a mettermi in tiro. Ho un ballo a cui andare insieme alla ragazza più perfetta che abbia mai incontrato. Quando sono pronto torno in salotto dove Alyssa è rimasta per tuto il tempo seduta sul divano. Mi inginocchio ai suoi piedi, letteralmente, per stare alla sua altezza e la bacio di nuovo. Non ne potrò mai avere abbastanza, ne sono sicuro. Ma lei non si lascia abbindolare e si alza diretta verso la porta.
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Il Mio Destino Sei Tu
RomanceAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...