ARIA
Credo che Blake stia finalmente capendo la situazione. Ad un certo punto si è alzato in piedi ed è uscito dal bagno per camminare a cerchio nella stanza. Non fa che ripetere "Ho messo incinta una reale" seguita da varie imprecazioni. Sembra davvero arrabbiato, anche se prima ha cercato di rassicurarmi. C'era anche riuscito fin quando non ha iniziato a dare di matto come un folle.
-Blake...- lo chiamo con cautela avvicinandomi a un po' più a lui.
-Blake- riprovo quando non mi risponde. Niente. Allungo un braccio per sfiorargli la spalla e sembra che abbia visto un fantasma. Indietreggia spaventato, ma l'attimo dopo la sua espressione diventa quella di chi si sente in colpa perché sa che mi sta ferendo. Mi porto le braccia attorno al busto come scudo perché so che dirà qualcosa per farmi scappare via adesso. Che mi ferirà, ma è solo arrabbiato e io non devo dargli peso.
-Cazzo- esclama passandosi una mano sul viso e poi tra i capelli disperato. Eppure prima non sembrava così sconvolto. Mi ha detto che si prenderà le sue responsabilità e che, se non voglio, non devo abortire. Ed io non voglio. Non potrei mai farlo.
-Blake...- la mia voce si spezza a causa del groppo in gola che si forma quando lui scaglia un pugno contro il muro. E poi un altro e un altro ancora fino a far sanguinare le nocche della mano destra. Quando si volta verso di me con quello sguardo di ghiaccio sussulto per lo spavento. Si avvicina a me lentamente, come un predatore che fiuta la paura della sua preda.
-Hai paura di me?- qualcosa nel suo tono i fa provare una strana sensazione. So che non potrebbe mai farmi del male. Non potrebbe mai fare del male a nessuno. Gli poso una mano sulla guancia e la accarezzo col pollice mentre lui si abbandona al mio tocco, ancora il corpo teso.
-Non potrei mai avere paura di te- gli confesso e lui riapre i suoi occhi splendidi verde smeraldo che mi catapultano in un altro mondo. Uno dove esistiamo solo noi due e nient'altro. Faccio un piccolo sorriso cercando di rassicurarlo e lui poggia la mano sulla mia, ancora che lo sta accarezzando.
-Non riesco ad allontanarti... E tu meriti molto più di me Aria. Lo credevo prima di sapere chi sei e ora ne sono solo più convinto-
-Non ti azzardare Blake. È tuta la vita che mi dicono cosa devo fare o con chi devo parlare e chi devo frequentare. Tu sei molto più di parecchi principi che ho conosciuto. Sei vero, non hai paura di dire ciò che pensi o di fare ci che vuoi e io ti ammiro per questo. Sapevo di non doverti coinvolgere nella mia vita problematica, ma non ce l'ho fatta a tenerti fuori. Sei tutto ciò che ho sempre desiderato, ma non posso chiederti di rinunciare alla tua vita per stare con me. Perché è questo che succederà se resteremo insieme e cresceremo questo bambino. Dovremo sposarci e tu dovresti annullarti per qualcosa che non hai mai chiesto... Tu hai la libertà che a me manca, quindi se c'è qualcuno che non è all'altezza dell'altro quella sono io- non mi rendo neanche conto che sto piangendo fin quando Blake non mi asciuga le lacrime prendendomi il viso fra le sue mani mentre io lo stringo più forte a me fino ad appoggiare la mia fronte sulla sua.
-Non pensarlo neanche Aria. Tu sei all'altezza se non al di sopra di chiunque. E se fosse per me mi annullerei più che volentieri per stare con te, ma devo pensare anche alla mia famiglia. A mia sorella. Lei è...- prima che continui gli chiudo la bocca con un bacio pieno di tristezza.
-Lo so perché non potrò mai chiedertelo. Questa è la mia vita, ma non la tua- sospiro sulle sue labbra lasciando trasparire tutta la mia frustrazione.
-Ciò non toglie che resterò con te fin quando me lo permetterai e fin quando potrò, assumendomi le mie responsabilità. Perché non ti lascerò da sola a crescere questo bambino né tantomeno permetterò a un coglione reale di fare da padre a nostro figlio- quelle erano esattamente le parole che avevo bisogno di sentirmi dire. Mi sento più sollevata ora che si è calmato e ci siamo chiariti.
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Il Mio Destino Sei Tu
عاطفيةAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...