ALESSIO
Jake si ferma di nuovo fuori il palazzo dove abito solo che non ho nessuna fretta di andarmene quindi aspetto che spenga il motore e dica qualcosa. Siamo rimasti sdraiati sulla sabbia per il resto della serata a pomiciare, non c'era nessuno intorno a noi ed è stato... bello.
-Mi sono divertito- rompe il silenzio guardandomi appena mentre strofina le mani sul tessuto dei suoi jeans. Davvero è così nervoso? Non era neppure un vero appuntamento, anche se lo sembrava a tutti gli effetti.
-Vorrai dire che ti è piaciuto avere la mia lingua in bocca semmai- scherzo per alleggerire la sua tensione e ci riesco, almeno in parte, perché sorride e si volta completamente verso di me per guardarmi.
-Non fingere che non sia piaciuto anche a te. Hai ancora i capelli da sesso-
-Capelli da sesso?- ripeto inarcando un sopracciglio divertito. Questa mi è nuova.
-Già. Hai i capelli tutti arruffati come se avessi avuto una selvaggia notte di sesso e non solo una pomiciata memorabile. La migliore della tua vita aggiungerei- adesso sì che è sereno ed è tornato a fare lo sbruffone.
-Peccato che mio fratello mi conosca fin troppo bene da sapere che non è da me fare una cosa del genere. Quindi la tua osservazione è del tutto inutile- mi giro ancora di più verso di lui per guardarlo meglio, appoggiandomi con la spalla allo schienale.
-Quindi non è da te una notte e via?- credo che sia quasi spaventato dalla mia risposta e lo capisco, perché anche io lo sono. Non so cosa sta succedendo né come sarà domani. Come sarà lui domani. Quindi scuoto la testa accennando un sorriso timido per rassicurarlo. Lui ha detto che non è più attratto dalle ragazze da parecchio, ma non ha mai detto nulla sulla sua vita sessuale e se tutti lo credono ancora etero deve averne per forza una, almeno come copertura.
-Senti... Non voglio rovinare la serata a nessuno dei due, ma abbiamo già parlato di me e della mia confusione... Invece di te che mi dici?- mentre me lo chiede abbassa gli occhi per evitare il mio sguardo, ma io lo costringo a guardarmi di nuovo prendendogli il mento con sue dita e sollevandogli la testa di poco.
-Non so cosa mistia succedendo... Prima non avevo mai pensato a questo. C'è stata solo una ragazza davvero importante per me. È con lei che sono stato la mia prima volta solo che non mi è piaciuto come credevo. Il giorno dopo, Blake, era su di giri e non vedeva l'ora di rifarlo mentre io non ero così entusiasta. Credendo che fosse colpa mia e della mia inesperienza...- mi fermo un attimo per osservare bene la sua reazione, ma non mi sta prendendo in giro per questo. Al contrario di mio fratello che, per scherzare, a volte lo tira ancora fuori.
-Quindi ci ho riprovato con quella stessa ragazza perché ci tenevo davvero e ci tengo ancora, solo che anche la seconda volta non è andata bene per me. Lei era davvero soddisfatta mentre per me non era così. Allora ho capito che il problema era solo mio. Credo che lei lo avesse capito prima di me perché mi ha lasciato dicendomi solamente che non era colpa mia, che ero fatto così e non dovevo vergognarmene. Non ho mai capito cosa volesse dire, anche perché non sono mai stato attratto da nessun ragazzo. Fino a te- e ora capisco cosa abbia voluto dirmi lei quando mi ha lasciato. Non mi ha incolpato mai di nulla e ha finto che fosse colpa sua con Blake, proprio per evitare di farmi fare il terzo grado. Ero solo un ragazzino che non capiva niente all'epoca, mentre ora sono solo un ragazzo, un uomo, che ha anche più domande di prima.
-Grazie per avermi raccontato la tua storia...- mi poggi una mano sul ginocchio e mi sorride, ma non quel sorriso sfrontato tipico suo, ma un sorriso vero e rassicurante.
-A quanto pare è una cosa nuova per entrambi e nessuno sa come andrà a finire- continua mentre poso la mia mano sopra la sua. Mi sporgo verso di lui perché voglio baciarlo. Di nuovo. Ma lui si ritrae d'improvviso girandosi in avanti e tagliandomi fuori.
-Forse dovremmo evitare in pubblico...- oh, certo. Si vergogna e non vuole che ci vedano. Perché lui è uno dei fottuti re del campus e della città e questa sera ne ho avuto le prove.
-Come vuoi tu. Ci vediamo- scendo dalla macchina chiudendo con forza la portiera, tanto da far tremare l'auto. Lo sento chiamarmi, ma non scende, non mi segue, non fa niente e io non mi fermo. Continuo a camminare fin quando non sono nel mio appartamento.
La mattina dopo io e mio fratello andiamo sul campo da football per allenarci un po' tra di noi, come facevamo sempre a casa. Forse avremmo dovuto prevedere che potessero esserci anche i ragazzi. Magari lui ci ha anche pensato, ma non si è fatto tanti problemi, infondo lui non vuole evitare uno di loro perché non gli vuole parlare come il sottoscritto.
-Prince. Che ci fate qui?- chiede Brian portandosi il pallone sotto braccio e avvicinandosi di poco a noi mentre i suoi amici si mettono di lato.
-A occhio e croce quello che stavate facendo voi- e mentre lo dice recupera la palla con un sorrisetto strafottente. Io invece tengo gli occhi su Brian e ovunque, meno che su Jake.
-Unitevi a noi allora- dice Oliver dando una pacca sulla spalla sia a Brian che a Blake. Loro si avviano al centro del campo per mettersi in posizione mentre Jake mi si piazza davanti afferrandomi il polso per fermarmi.
-Possiamo parlare?- già so che me ne pentirò eppure incrocio le braccia al petto liberandomi dalla sua presa in attesa delle sue spiegazioni.
-È tutto nuovo per me. Non so come comportarmi. Non so neanche come affrontare la cosa. Che cazzo non so neanche cosa sia questa cosa- alza la voce un attimo prima di passarsi le mani tra i capelli e tornare calmo.
-Per me è lo stesso Jake, ma non voglio essere un segreto o una cosa da nascondere- e poi gli propongo una soluzione solo perché mi sembra davvero dispiaciuto e abbiamo attirato l'attenzione degli altri ormai.
-Facciamo così. Restiamo solo amici per ora, fin quando non capiremo bene se è una cosa isolata o meno e a quel punto ripeteremo questa conversazione e risolveremo la cosa. Ora andiamo a giocare che ci stanno aspettando- Jake annuisce e, passandomi un braccio intorno al collo come fanno sempre i ragazzi, raggiungiamo gli altri per iniziare a giocare.
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Il Mio Destino Sei Tu
RomanceAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...