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AISHA

Sono crollata.

Per la prima volta dall'inizio della terapia ho visto altri pazienti fare la terapia. Ho conosciuto una ragazza della mia età che ha iniziato a perdere i capelli per la chemio e aveva il sorriso sulle labbra. Anche mentre parlava della sua condizione non era triste perché lo ha accettato. Mentre io ancora no.

È per questo che appena messo piede fuori il centro sono crollata. Alessio ha cercato di rassicurarmi e calmarmi mentre tornavamo a casa. Blake invece voleva uccidere chiunque fosse il responsabile. Vuole incolpare qualcuno solo che non c'è nessuno da incolpare. Doveva andare così.

E mentre sono tra le braccia di Brian riesco a respirare finalmente. Per tutta la mattina ho avuto un peso sul petto. Anche quando il dr. Ross ci ha invitati a pranzo e Blake. Mio fratello Blake. Ha accettato. Credo per distrarmi, ero davvero giù di morale. Vorrei che ci fosse anche Brian, ma non l'ha proprio nominato suo padre e non ero in vena di conversazioni.

Per questo sono contenta che le ragazze abbiano chiamato lui e ci abbiano lasciati soli. Nonostante lui ieri sia stato con una perfetta sconosciuta in cucina. Nonostante a volte sia uno stronzo. Nonostante tutto... siamo davvero amici. Non mi chiede perché sto piangendo da quando ha messo piede qua e sorvola sul fatto che gli ho inzuppato la maglietta di lacrime. Continua a passare le dita sul mio braccio lentamente, mentre con l'altra mano mi stringe a sé facendomi affondare ancora di più il viso nel suo petto il tutto mentre mi lascia dei baci sulla testa e mi rassicura che andrà tutto bene. E cavolo quanto vorrei credergli...

Mi allontano da lui solo quando mi arriva un messaggio da Blake. È ora di andare dai Ross. Nello stesso istante anche Brian riceve un messaggio e, dalla sua espressione contrariata, deduco che non sia nulla di bello.

-Mi dispiace Aisha, non vorrei, ma devo andare. Mio padre mi ha reclutato per una cena di famiglia con ospiti. A quanto pare non posso rifiutarmi- di gratta la nuca a disagio. Forse è vergogna. Non saprei. Fatto sta che non posso nascondere un sorriso.

-Volevi proprio sbarazzarti di me eh? Sono qui da ben quattordici minuti e questo è il primo sorriso che mi concedi. Se continui così non correrò più da te appena ne hai bisogno- fa subito una smorfia, come se non avesse davvero voluto dire quelle cose, ma non ci ha pensato.

-Hai frainteso. Anch'io devo andare a pranzo da una parte. Dai tuoi genitori per la precisione. Sono solo felice che ci sia anche tu. Non ci speravo dato che tuo padre non ha detto niente- cavolo. Mi prendo a pugni mentalmente. Quanto sono stupida? E ora come glielo spiego perché sono stata invitata a pranzo a casa sua... Ricordo di aver intravisto appena il dr. Ross alla partita di venerdì. Può funzionare come scusa, no?

-Ho conosciuto tuo padre durante l'ultima partita. Mi ha visto mentre facevo il tifo per voi. Mi ha chiesto se tu conoscessi e alla fine ha invitato me e i miei fratelli a pranzo. Credevo ti avesse avvertito, ma non avevi intenzione di venire- all'apparenza sono calma, ma dentro sto scoppiando. Odio la facilità con cui gli ho mentito. Ed è quasi come se mi avesse fatto male fisicamente questa bugia. Spero solo non indaghi più a fondo o dovrò continuare ad ingannarlo.

-Sì è da lui invitare i miei compagni di squadra. Bene, allora andiamo? Vi ci porto io- non mi ero nemmeno resa conto di aver trattenuto il fiato fino a quando non caccio via tutta l'aria nei miei polmoni per il sollievo. Riesco solo ad annuire e mi lascio portare, per mano, fuori il mio appartamento. Mi aspettavo quasi di trovare le mie amiche e i miei fratelli fuori la porta ad origliare ed invece no. Ma non appena entro nell'appartamento di fronte cadono tutti all'indietro.

-Stavate origliando?- la scena è davvero molto divertente

-Noi? Certo che no- dicono insieme Aria e Blake per poi scambiarsi strani sguardi infuriati. Lei è seduta tra le gambe del mio fratellone e non ci pensa de volte prima di rimettersi in piedi e allontanarsi.

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora