AISHA
Oggi è sabato mattina. Una persona normale si aspetterebbe di dormire almeno fino ad un orario ragionevole. Tipo le nove e mezza o anche le dieci. Ma di certo non si aspetterebbe mai di essere svegliata alle SETTE E QUARANTATRE' di mattina dopo una settimana di esami, studi e impegni vari. E io non sono da meno. Per questo quando Brian mi è venuto a svegliare per poco non l'ho preso a pugni e cacciato di casa a calci.
-E dai. Prometto che ne varrà la pena- è sdraiato accanto a me, mentre io gli do le spalle e mi copro ancora di più con il piumino. Siamo a fine ottobre, ma già fa freddo. Mi sta solleticando la guancia, sta strusciando la sua guancia con quel filo di barba che è dannatamente sexy sulla mia. Peccato che mi faccia venire prurito e mi arrabbi ancora di più. È qui da un quarto d'ora e non ha intenzione di andarsene. Allora gli ho proposto di restare e di DORMIRE. Niente da fare. È intenzionato a portarmi fuori contro la mia volontà. Vorrei solo sapere chi gli ha aperto così da sapere chi devo uccidere.
-E dai. Tanto non ti lascerò dormire, quindi perché non approfittare della mia offerta e uscire? Ho in serbo delle sorprese per te oggi- c0ntinua a strofinarsi sulla mia guancia e poi mi lascia un bacio quando si accorge dell'irritazione cutanea che mi ha provocato. Ma scusate, lui non era arrabbiato con me ieri? Volevo fare pace e sono contenta che gli sia passata, ma avrei preferito aspettasse un altro paio d'ore....
-E va bene- mi arrendo togliendomi le coperte di dosso alla sua ennesima richiesta
-Ma sappi che non sarò di buon umore per tutto il giorno a causa tua e che ti farò pentire di essere venuto qui così presto. Iniziando dalla colazione che mi offrirai non appena sarò pronta. E non osare mettermi fretta o sarà peggio per te- gli punto l'indice contro e come una furia scendo giù dal letto. Recupero dall'armadio dei vestiti casual, non mi ha voluto dire dove andremo, e inizio a togliermi il pigiama davanti a lui. Sembra un cane in calore con la bava alla bocca. Mi avvicino a lui, gli sfioro le labbra con le mie e poi vado verso il bagno per cambiarmi. Lo lascio lì a sbavare.
-Sei crudele- urla alle mie spalle, ma sta ridendo.
Dulcis in fundo mi è venuto il ciclo. Per questo quando ci siamo fermati a fare colazione ho preso solo un cornetto al cioccolato e un caffè macchiato. Ora siamo in macchina, la musica suona ad alto volume dalla radio dell'auto, Brian ha collegato il suo cellulare prima che potessi farlo io. Ovviamente lui è al volante e io sono sul sedile anteriore, accanto al suo, e mi sto contorcendo dal dolore mentre cerco di concentrarmi sul panorama. Se mi fosse venuto un po' prima, col cavolo che avrei ceduto. Io muoio per i dolori durante le mestruazioni.
Le ragazze sono tornate a dormire dopo aver scaricato Brian da me quindi ho lasciato un biglietto sul tavolo dove di solito mangiamo. Si sono svegliate da poco perché mi hanno contattata nell'immediato. Anche loro hanno il ciclo... Eh sì, il nostro non so bene come è sincronizzato. Sto descrivendo tutti i dolori che provo al momento quando Brian mi toglie il cellulare di mano senza però smettere di guardare la strada.
-Ridammelo- ordino guardandolo male. Cerco di riprenderlo, ma lo mette nello scomparto laterale della sua portiera.
-Smettila di massaggiare. Sei con me, dovresti parlare con me- all'apparenza è calmo, ma credo sia infastidito. Mi rimetto comoda sul sedile e incrocio le braccia facendo il broncio.
-Stavo parlando con le ragazze. Si sono svegliate e comunque oggi non sono in vena di litigare con te. Non solo mi hai svegliato presto di sabato mattina, ma mi sono venute anche le mie cose e sto morendo per i dolori. E se può interessarti è venuto anche alle ragazze, me lo stavano dicendo ora-
-Mi dispiace... Stai tanto male?- il suo tono si è addolcito, ma non il mio.
-Tu che dici? Mi fa male fortissimo la pancia, sembra che sia su una barca per quanto mi gira la testa, le gambe sono doloranti, per non parlare della schiena...-

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Il Mio Destino Sei Tu
Roman d'amourAisha Price ha sempre avuto una predisposizione per il drammatico e il catastrofico e un gran talento nel pensare sempre al peggio e quando questo si avvera decide di partire per l'America. Con un tumore al cervello e il primo anno di università che...