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BRIAN

L'ho sentita piangere contro il mio petto, ma non ho fatto niente. L'ho sentita lasciarmi un ultimo bacio leggero sulle labbra prima di andare via, ma ho continuato a far finta di dormire. L'ho lasciata andare, scappare via da me. Perché la verità è che ho una paura fottuta. Questa ragazza mi è entrata sottopelle e non voglio farla soffrire, ma succede sempre. E non voglio neanche che sia io a soffrire, altra cosa inevitabile.

Le spezzerò il cuore e il mio si spezzerà col suo, sempre che non me lo spezzi prima lei.

La mattina, quando la incontro, faccio finta di niente e anche lei. Ciò non toglie che sono un coglione. L'ho lasciata andare via in lacrime dopo aver fatto l'amore con lei e... aver fatto l'amore. Non l'ho mai menzionato in questi termini. Per me è sesso punto non fare l'amore eppure l'ho detto...

Sono ancora immerso nei miei pensieri quando, camminando per i corridoi, sento dei ragazzi mormorare cose che non mi piacciono su Aisha. È appena entrata in bagno, ma sembra che abbia commesso un omicidio da come guardano la porta in attesa del suo ritorno. E quando sento chiaramente la conversazione di un paio di ragazzi capisco anche il perché. La stanno insultando perché è uscita con Tom. Le stanno dicendo di tutto. Cose che ad una ragazza non si dovrebbero mai dire.

-Ascoltatemi bene tutti. Lei non è una traditrice okay? Può uscire con chi le pare e adesso chiudete la cazzo di bocca o ve la faccio chiudere io spaccandovi la faccia. Questo vale per tutti! Spargete la voce!- non riesco a trattenermi dall'urlare.

Per fortuna che si zittiscono tutti quanti nel momento in cui Aisha esce dal bagno. Se avessero continuato a parlare male di lei, sono sicuro che avrei pestato qualcuno.

Raggiungo Aisha e, mettendole un braccio intorno al collo, la conduco verso la sua aula.

-Grazie. È incredibile come abbiano smesso di guardarmi come una prostituta. E poi come cavolo l'hanno saputo?- dalla sua voce capisco che va avanti da tutto il giorno quello scambio di occhiate assassine che le vengono rivolte.

-Sono io che comando qui baby- le faccio l'occhiolino e allento la presa dato che siamo fuori l'aula. Questa lezione è quella che dovrei seguire anch'io adesso, ma devo allenarmi per la partita di domani.

-Tu non entri? E non chiamarmi baby- mi chiede accigliata mentre io faccio per andarmene.

-Allenamenti. È davvero bello essere me. Ci vediamo dopo stellina- inizio ad indietreggiare senza interrompere il contatto visivo.

-A dopo player- questa volta è lei ad ammiccarmi per poi rintanarsi nell'aula.

Per il resto del tempo ho un sorriso stampato in faccia. Specialmente quando lei e le cheerleader si uniscono al nostro allenamento. Stanno mettendo a punto la coreografia per partecipare alla gara di cheerleading di domani, prima della nostra partita che giocheremo in casa. La prossima sarà in trasferta.

-Ehi-Ehi Oh-Oh Forza Draits segnate. Wow!- è il motto che continuano a ripetere le cheerleader mentre alcune volano in aria per fare una serie di piroette. Cavolo sono davvero brave e l'aggiunta di Aisha e le sue amiche non fa che migliorare la squadra e alzarne il livello. Pensando a lei il mio sguardo la cerca all'istante. Si è distaccata appena dalle altre che continuano a muoversi mente lei si sorregge sulle ginocchia ansimando. Faccio segno ai ragazzi di fare una pausa e poi, mentre i miei migliori amici anno dalle ragazze, Blake e Alessio mi seguono per accettarsi che la sorella stia bene.

-Tutto okay? Non dovresti sforzarti troppi- dice Alessio portandosi un suo braccio dietro al collo, ma Aisha si allontana quasi subito.

-Sì sto bene. Sono solo un po' stanca, ma dobbiamo provare. Domani abbiamo l'esibizione e non possiamo essere eliminate- è talmente tenace, testarda, bellissima.

-Sicura?- lo sguardo di Blake è carico di parole non dette. Questi tre, ne sono abbastanza sicuro, comunicano telepaticamente.

-Oggi andate via prima dall'allenamento?- mi inserisco nel discorso guardando i fratelli Price.

-No. Abbiamo chiesto un permesso per saltare le prime ore- spiega Alessio.

-Bene allora, riprendiamo. Tu sicura di stare bene?- sono troppo apprensivo, devo calmarmi. Ma lo sguardo dolce che mi rivolge Aisha mi fa ricredere all'istante.

-Sicura. Grazie. E ora andate, domani avete una partita da vincere-

-Dopo andiamo al Bell's?- mi domanda Blake prima di tornare in campo. Io guardo sua sorella, la domanda implicita nell'aria.

-Io non posso, esco con Tom- Tom. Certo. Ha quasi paura della mia reazione, solo che non ne ha motivo. Perché io in fondo non ho nessun diritto di impedirglielo, ciò non toglie che fa comunque schifo tutta questa situazione.

L'allenamento dura per un altro paio d'ore. Le cheerleader hanno finito un'ora prima di noi e io ho liberato i ragazzi mezz'ora dopo. Io sono rimasto sul campo ad allenarmi, Jake e Oliver al mio fianco come sempre, ma quando ha iniziato a fare buio e loro hanno insistito per andarcene io mi sono rifiutato.

Così eccomi qua, seduto sul campo da football, da solo, al buio, con solo la luce dei lampioni ad illuminarmi. Mi sono rifiutato di tornare a casa, non volevo passare un'altra serata aspettando il ritorno di Aisha affacciato alla finestra come un maniaco. E non avevo voglia di andare al Bell's con i ragazzi, dove sicuramente Molly mi si sarebbe buttata addosso.

Solo immerso nella solitudine a giocare coi fili d'erba, infatti quando vedo il riflesso di una sagoma credo di essermela immaginata, ma alzando gli occhi il mio sguardo incontra il suo. Chi se non Aisha? Ha un vestitino nero che le arriva sopra il ginocchio, i capelli mossi, il trucco leggero. Si siede difronte a me.

-Cos'hai?- mi chiede cercando il mio sguardo, di nuovo concentrato sul prato.

-Non dovresti essere ad un appuntamento- chiedo invece di rispondere.

-Mi hanno chiamato i ragazzi. Erano preoccupati e mi sono fatta accompagnare qua perché un mio amico aveva bisogno di compagnia- mi sfiora appena il ginocchio con il suo e sento che sussulta. Io sono immobile, ancora indosso la divisa della squadra.

-Ho sempre voluto fare qualcosa di importante. Qualcosa per cui possa venire ricordata. Restare nella storia e non essere solo di passaggio. Ma non so se questo accadrà mai, perché non sono niente di speciale. Tu invece, al contrario, lo sei. Tu e i ragazzi entrerete nella storia. Sarete leggende. Tu diventerai una star del football e non verrai mai dimenticato. Io invece, dopo la mia morte, non avrò lasciato niente se non una piccolissima impronta nella storia dell'uomo e dell'universo in generale. Ma se c'è qualcuno in grado di sfondare, quello sei tu Brian. Quindi non stressarti troppo, non preoccuparti, il tuo talento unito al tuo impegno ti porteranno lontano- non so bene cosa le abbiano detto i ragazzi per farla venire qui, ma apprezzo il suo sforzo. Crede che io sia speciale e che lei non sia nulla quando invece io penso esattamente il contrario.

-Adesso per favore, possiamo andare a casa? Sto morendo di freddo- ridendo si alza e mi tende la mano. Stranamente mi sembra qualcosa di più di un singolo gesto insignificante, ma comunque gliela stringo e la porto al mio petto per abbracciarla, ringraziarla e riscaldarla, come lei ha fatto con me.

Il Mio Destino Sei TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora