61.Inaspettatamente

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"you gave me the best of me."

Haeun's pov

Guardai l'orologio per la quinta volta, sbuffando in ansia. Taehyung era uscito molto presto quella mattina per andare a lavoro e ora erano le undici di sera e di lui non si vedeva nemmeno l'ombra. Sapevo che era iniziata l'operazione per arrestare mio padre ed ero consapevole che non sarebbe stato né facile e né veloce catturarlo. Avevo anche una paura terribile che potesse accadere qualcosa a Taehyung, perché mio padre di sicuro era molto potente e non si sarebbe fatto mettere nel sacco facilmente.

Quella mattina, quando mi ero svegliata, credevo che sarei stata felice per sempre. Io e Taehyung ci eravamo fidanzati e ancora stentavo a crederci. Era davvero accaduto? Si era davvero innamorato di me? Continuavo a chiedermi nella testa e puntualmente mi ritrovavo a sorridere perché sì, lui mi aveva baciata e aveva confessato di provare per me ciò che io provavo per lui. E allora avevamo dormito insieme, abbracciati e felici. Non avevamo fatto nulla, ci eravamo semplicemente guardati negli occhi ed io avevo sentito il cuore battermi per la gioia, mi ero addormentata inebriata del suo profumo. Il giorno, sebbene lui non fosse accanto a me, non mi ero svegliata da sola. Sul suo cuscino avevo trovato un biglietto, delle semplici parole che mi avevano messo il sorriso.

"Buongiorno amore mio. Spero che non mi mancherai troppo questa mattina. Ci vediamo stasera."

Ma non credevo che avrebbe tardato così tanto! E se gli era successo qualcosa? Disperata mi lasciai cadere sul divano, quando il rumore delle chiavi nella serratura mi fece alzare di scatto. Il mio cuore batteva forte e quando incontrai lo sguardo che mi era tanto mancato per tutto il giorno mi sentii più leggera. Era lì, davanti a me, sano e salvo. Mi guardó a sua volta, pochi metri lontano da me. Il suo sguardo era stanco, ma la curva del suo sorriso era meravigliosa come sempre.

«Come stai?» gli chiesi stupidamente. Aish! Ma che dicevo? Cioè, è questo che si chiede al proprio ragazzo non appena rincasa dopo lavoro? La verità è che ero troppo timida e senza esperienza... Era il mio primo ragazzo, dopo tutto.

Taehyung sorrise nuovamente. Posó le chiavi della macchina e di casa sul tavolo, poi alzò lo sguardo sul mio e sospirò.

«Non troppo bene.» rispose abbassando gli occhi. Preoccupata feci un passo in avanti, ma gli rimasi distante. Non sapevo davvero che fare!

«È successo qualcosa, Tae Oppa?» domandai timidamente. Mi sentivo una scema. Non ero per nulla abituata ad avere un ragazzo e ora che ce l'avevo non sapevo che dire o che fare.

«Sì. Avrei tanto voluto che prendere tuo padre fosse stato veloce e facile, ma oggi ci siamo limitati semplicemente ad osservarlo. Mi dispiace che ci vorrà del tempo, ecco.» mi spiegò con amarezza.

Sentivo il cuore piccolo. Lui non ne aveva colpa e di certo sapevo che sarebbe stato difficile.

«Io mi fido di te e so che ci riuscirai.» dissi con convinzione, facendogli alzare immediatamente gli occhi. «Io lo so che non sarà facile, ma sono felice che tu ci stai provando. Da ora in avanti non demoralizzarti e non sentirti per nessuna ragione dispiaciuto. Ho fiducia in te e ne avró sempre.» anche se sentivo la faccia rossa e calda non ruppi il contatto visivo. Le sue iridi erano lucide e, velocemente, senza nemmeno darmi il tempo di capire, attraversó la stanza a passi grandi, mi avvolse tra le sue braccia e mi strinse come se ne avesse davvero bisogno per poter sentirsi bene.

Il suo buonissimo profumo stuzzicò le mie narici e il mio cuore riprese a battere forte un'altra volta. Possibile che sentissi tutte quelle emozioni anche se solo mi abbracciava? Era una sensazione troppo bella per perdersi a chiedere se fosse possibile una cosa del genere. In più, era così caldo che mi sentivo al sicuro al suo tocco. Lo amavo, anche troppo per essere spiegato a parole.

«Mi chiedo cosa ho fatto di tanto buono nella mia vita precedente per meritare una persona così speciale nella mia esistenza.» mi sussurrò all'orecchio, facendomi venire mille brividi sulla schiena, gli unici brividi che accettavo.

«Quella fortunata sono io, Taehyung oppa.» dissi con la voce ovattata.

«No. Sono stato così stupido... Hai pianto tanto per colpa mia, che mi sono comportato come uno scemo?» mi chiese facendo un respiro profondo. Confusa cercai di staccarmi da lui e guardarlo negli occhi, ma continuava a stringermi forte, come se volesse stringermi per tutte le volte che non l'aveva fatto.

«Di che parli?» gli chiesi mettendo una mano sulla sua testa, accarezzandogli i capelli con delicatezza.

«Parlo dei miei comportamenti. Quando mi hai baciato la prima volta, quando hai confessato di essere innamorata di me dalla prima volta che ci siamo visti, io non ho ricambiato. Ti ha fatto tanto male? Perché adesso, se ci penso, a me ne fa tanto.» sussurrò.

«Oppa, non è una colpa non ricambiare i sentimenti. E poi, mi basta che tu abbia cambiato idea. Ma, anche se non lo avessi fatto, non ti avrei odiato di certo.» risposi. Era vero, avevo voluto il suo bene persino quando scoprii che aveva a che fare con mio padre.

«E che mi dici di quando, dopo essermi pentito di averti lasciato andare, sono stato così accecato dalla gelosia di vederti insieme ad un altro di averti offesa?» chiese ancora. Sorrisi.

«Yah, non mi sono mica offesa se mi hai dato della bambinetta!» risi. In quel momento, finalmente, anche lui rise, staccandosi dall'abbraccio per potermi guardare negli occhi. Mi accarezzò dolcemente il viso con il pollice, rendendomi imbarazzata ma contenta.

«Sei davvero la persona più importante della mia vita.» disse fissandomi dritto negli occhi.

«E tu la mia.» risposi.

Lentamente avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. Mi tenne stretta alla nuca mentre le sua labbra sposavano perfettamente le mie. Passarono pochi minuti prima che quel bacio da innocente si trasformasse in altro. Più passava e più diventava bisognoso. Tenendomi la faccia tra le mani Taehyung mi spinse sempre di più verso il divano. Delicatamente mi fece sdraiare, per poi mettersi di sopra, continuando a lasciarmi baci umidi su tutta la mandibola e il collo. Ero in imbarazzo, ma non mi sarei lasciata traportare dalla timidezza. Volevo che accadesse, che lui fosse la mia "prima volta" in tutto quello che non avevo mai fatto. Solamente Kim Taehyung poteva accedere a ciò che avevo proibitito a tutti.
Quel calore, la sua delicatatezza, i baci e gli ansimi erano stati dei momenti indimenticabili, ma ciò che amai di più fu quando, non appena avevamo consumato il nostro amore, ci abbracciammo nudi sotto un semplice lenzuolo. Continuò a baciarmi e a farmi sorridere. Poggiata sul suo petto sentii i battiti del suo cuore, erano il mio suono preferito.

«Haeun, vorrei che tu facessi una cosa per me.» disse all'improvviso.

Curiosa alzai la testa quanto bastava per poterlo guadare e i suoi occhi si posarono sui miei con la solita malinconia che a volte li colorava di grigio, e corrucciai le sopracciglia.

«Voglio che tu vada via da Seoul insieme a Taeyong.» disse inaspettatamente.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora