64. L'eternità

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"In the end it's him and I"


Dopo quel bacio forzato ne seguì un silenzio ronzante e fastidioso. Io osservavo incredula e arrabbiata da morire Taeyong, uno degli amici che consideravo davvero intimi, fissare il pavimento con uno sguardo di pietra. I miei nervi stavano saltando tutti. Perché aveva fatto una cosa del genere? Perché mi aveva baciata contro la mia volontà, solo per dare fastidio a Taehyung? Perché mi stava trattando da stupida?

Sbattei le palpebre sempre più furiosa, stringendo forte i pugni nelle mie mani. Mi doveva una spiegazione, eppure continuava a ignorarmi come se non fosse accaduto nulla cinque minuti prima.

«E questo cos'era?» decisi di rompere il silenzio, tagliente nella voce e nello sguardo. Taeyong non si mosse, né si voltò a guardarmi. Rimase fermo, a contemplare uno dei piedi del tavolo come se fossero la cosa più importante in quel momento. Io fremevo così tanto dalla rabbia che non riuscivo a stare seduta, infatti mi alzai e mi passai le mani in mezzo ai capelli, con fare esasperato. E adesso chi glielo diceva a Taehyung? E se si fosse arrabbiato?

«Era un bacio.» rispose con una voce sarcastica, che non fece altro che aumentare la mia rabbia. Mi prendeva anche in giro? Dopo quello che aveva fatto aveva anche il coraggio di di scherzarci su?

«Oh, davvero? Sai, me ne sono accorta.» risposi alzando un po' la voce. Ero arrabbiata e nonostante non gli avessi mai urlato contro, in quel momento, mi sembrava la cosa più giusta da fare. Gli amici non si comportano così! Lui sapeva che mi ero fidanzata, come aveva potuto fare una cosa meschina come quella?

«Se te ne sei accorta perché me lo chiedi allora?» domandò e finalmente alzò lo sguardo sul mio, per guardarmi con quell'espressione di nonchalance che mi stava urtando tutto il sistema nervoso, come se fosse qualcosa da niente, come se non fosse una cosa grave quella che aveva fatto.

Soffocai una risata nervosa e isterica, tremando dalla testa ai piedi. Gli avrei volentieri dato uno schiaffo se solo non mi fossi sentita in colpa ad averlo colpito. Ma perché? Lui si era sentito in colpa per aver fatto qualcosa contro la mia volontà?

«Hai anche il coraggio di fare sarcasmo? Perché diamine mi hai baciato se sai che sono la fidanzata di Taehyung!» ecco, non riuscii a trattenermi. Urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni, urlai tutta la rabbia che mi era sorta nel cuore quando mi aveva baciata. Urlai perché non sapevo che altro fare per scaricare i nervi. E anche lui iniziò a riscaldarsi non appena udì il mio tono di voce alzarsi troppo. Mi fissò con odio, stringendo i pugni forte.

«Non ti facevo così. Hai scelto una persona che non ti amava, che ti ha venduta a tuo padre, che ti ha rinchiusa in quella casa che odiavi da morire piuttosto che me, che ho rischiato il collo mille volte per farti dei favori! Parliamo di questo, dai! Che diamine di persona sei tu, eh? Io cosa sono con te, qualcuno da sacrificare? Ti sei messa con quel Taehyung, che non ha fatto nulla per te! Nulla! E io, che sarei anche morto per la tua vita, mi ritrovo ad essere trattato come una specie di migliore amico! Lo detesto! Lo detesto!» la sua voce era molto più alta della mia e mettendosi in piedi tirò una pedata alla sedia più vicina, che si ribaltò su se stessa.

Il mio cuore batteva forte per la sua reazione, ma anch'io ero così furiosa che non riuscivo a stare zitta.

«Taehyung è stato costretto! Si è pentito di quello che ha fatto! Non venire a fargli la morale, perché sei dieci volte peggio di lui per me.» lo dissi perché ero arrabbiata, lo dissi perché odiavo quello che aveva fatto. Lo dissi perché gli volevo bene come ne avevo voluto a pochi e adesso mi aveva messo in un casino. Come facevo a dirlo a Taehyung? Se si fosse arrabbiato, se fosse corso da noi a Daegu per fargliela pagare, che avrei fatto? Come mi dovevo comportare?

Gli occhi di Taeyong divennero lucidi non appena conclusi la frase. Mi guardò sbalordito, non credendo forse alle parole che aveva appena udito. Forse un po' mi pentii di avergli detto quelle cose... il suo viso si rattristì e più di una volta ebbi la spiacevole sensazione che avesse voglia di piangere, ma che troppo orgoglioso si era trattenuto con tutte le sue forze. Annuì, come se credesse che pensassi davvero quelle cose, e abbassò la testa portandosi le mani sui fianchi. Respirava forte, gli tremavano anche le gambe. Più di una volta pensai di chiedergli scusa, di sfiorarlo, ma non ci riuscivo. Non poteva rovinare le cose quando finalmente mi ero messa con il ragazzo che amavo...

«Se lui è mille volte meglio di me perché non è qui a proteggerti? Perché ci sono qui io e non lui? Io non sono una ruota di scorta, né tanto meno qualcuno cui l'importanza vale solo in casi di bisogno.» sussurrò ferito. Mi dispiaceva da morire e dentro mi sentivo una pezza.

«Io voglio entrambi nella mia vita. Tu come un migliore amico di cui posso fidarmi e lui...» stavo per dire ma m'interruppe prima che potessi dire altro.

«E lui come la persona che ami, giusto?» domandò rammaricato. Era in tipo di verità che faceva male, ma avevo sempre dimostrato di essere innamorata di Taehyung. Ciò che provavo per lui non era una cosa nuova, era così da sempre. Da quando lo avevo incontrato per la prima volta al negozio alimentare e, nonostante per un periodo avessi cercato di dimenticarmi di lui, non c'ero mai riuscita. E poi, non avevo mica usato Taeyong! Lo avevo sempre visto come un migliore amico, una spalla sui piangere e qualcuno su cui poter contare...

«Lo amo da sempre... dalla prima volta che mi ha rivolto la parola. Dalla prima volta che l'ho guardato negli occhi e ci ho visto l'eternità. I miei sentimenti per lui sono qualcosa di troppo grande per essere cambiati facilmente e lo sai. Lo sai perché si è sempre notato quanto io muoia per lui... e non puoi baciarmi come se nulla fosse e pretendere che stia in silenzio.» abbassai il tono della voce perché il suo sguardo mi stava già uccidendo.

Scosse la testa ancora ironico e sbuffò. Non volevo perderlo, era uno dei pochi amici che avevo, a cui mi ero affezionata. Se lui se ne andava avrei perso un pezzetto di cuore che gli apparteneva.

«Che stupido. Come ho fatto a pensare che potevi essere diversa dalle altre? Chissà cosa avevo in mente il giorno in cui ho deciso che mi piacesse una stupida senza cervello come te che si è innamorata del primo figo che ha visto passare! Sei una grande ipocrita.» disse con rabbia prima di voltarmi le spalle e correre al piano di sopra, dove ci stavano le camere da letto.

Una lacrima solitaria mi rigò il viso. Mi sentivo in colpa. Forse avevo esagerato con le parole? Eppure quello che aveva fatto era stato così meschino... odiava Taehyung per essere diventato il mio ragazzo e quindi doveva comportarsi in quel modo? Baciarmi, nonostante sapessi che fossi già impegnata? Farlo per ripicca?

Mi sedetti sul divano con il cuore distrutto, ma bastò una telefonata, un nome che era apparso nel mio display, a guarirlo del tutto. Sorrisi sinceramente prima di rispondere al mio Taehyung.

Si raga, scusate, ma per colpa del sonno non mi sono accorta di aver postato solo mezzo capitolo. Eccolo tutto! Perdonatemi:)

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora