68. Doloroso

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"Life goes on like this again."

Quando aprii gli occhi ci misi un po' di tempo a capire dove mi trovavo. Sbattei le palpebre più di una volta, sentendo la testa girarmi. Per un attimo mi chiesi cosa ci facessi a casa di Taehyung, ma non appena mi ricordai cosa era successo il giorno prima scattai in piedi e feci per scendere immediatamente le scale, solo che la mia testa girava ancora terribilmente, così mi ritrovai costretta ad appendermi alla porta e chiudere per un po' le palpebre per riprendermi. Non appena quella sensazione passò scesi di corsa le scale, le lacrime che minacciavano ancora di scendere.

Entrai di scatto in cucina, sobbalzando quando vidi Jungkook e Namjoon in piedi, già vestiti e pronti per uscire.
Arrossii subito, nascondendo la faccia quando i loro occhi si posarono sui miei.

«Buongiorno Haeun. Perdonaci se abbiamo dormito qui, Taehyung ci ha chiesto di non lasciarti da sola prima di...» Jungkook s'interruppe per poi abbassare gli occhi.

Annuii amaramente. Mi sentivo così triste, un vuoto dentro che non riuscivo a riempire. Taehyung ce l'avrebbe fatta? Sarebbe ancora rimasto accanto a me per ancora tanto tempo? O mi avrebbe lasciato? Senza accorgermene stavo singhiozzando. Il petto mi faceva male.

«Haeun, l'ambulanza è arrivata subito. Sono più che sicuro che starà bene... Ad ogni modo, noi stavamo andando in ospedale per chiedere come sta... Se ti va...» disse Namjoon ed io lo interruppi subito annuendo più di una volta.

Jungkook fece un piccolo sorriso, ma io non ero in vena nemmeno di respirare. Mi voltai e salii immediatamente nella stanza che avevo condiviso con Taehyung. I ricordi mi pervasero, ma strinsi le palpebre e mi constrinsi a prendere i miei vestiti e correre a chiudermi in bagno per poter lavarmi. Fu difficile, rischiai più di una volta di farmi pervadere dalle lacrime e dalle mie sensazioni e quando tornai da Jungkook e Namjoon vidi i loro sguardi pieni di pietà guardarmi dalla testa ai piedi.

Jungkook alzò le spalle dispiaciuto, poi seguì Namjoon fuori da casa mia e di Taehyung ed entrai nella loro macchina. Fu un viaggio corto; l'ospedale era vicino, così entro pochi minuti eravamo arrivati.

La sala d'attesa era grande e bianca, mi dava una sensazione di angoscia. Mi faceva sentire male, odiavo gli ospedali.
Jungkook e Namjoon chiesero informazioni ad un'infermiera mentre io, dietro di loro, tormentavo le maniche della mia giacca di jeans. Non ero pronta a sapere come stesse, non ero pronta a sapere se era vivo o se era...

«Haeun? Andiamo? La sua stanza è al piano di sopra.» Namjoon mi picchiettò gentilmente sulla spalla, riscuotendomi dai miei pensieri.

Alzai gli occhi sui loro e poi annuii seguendoli su per le scale. Le gambe mi tremavano e il mio cuore era peggio.

Quando un corridoio bianco e pieno di porte ci si presentò davanti sentii una stretta al petto che mi fece respirare male. Presi un respiro profondo, guardando un medico avvicinarsi a noi con un sorriso cordiale in viso e una cartella in mano. Lo fissai senza vederlo, tutti i miei pensieri erano rivolti a Taehyung, al suo volto dolce, al suo sorriso quadrato che mi riempiva di gioia... Lui e solo lui.

«Siamo gli amici di Kim Taehyung, lei è la sua ragazza. Siamo qui per vederlo se è possibile, e sapere anche come è andata l'operazione.» chiese Namjoon con un tono di voce formale e molto morbido. Respirai a fondo. Avevo paura di una risposta negativa...

«Kim Taehyung? Mmh» disse lui aprendo la cartella e cercando qualcosa tra i fogli. Le sue iridi si mossero mano a mano che girava le pagine, poi alzò gli occhi sui nostri e sorrise ancora una volta.
«L'operazione in realtà è andata bene, non so però se si è già svegliato. Ieri è rimasto incosciente per tutto il tempo.» concluse.

Un barlume di speranza mi riscaldò. Taehyung stava bene? Allora mi sarebbe rimasto ancora accanto?

Jungkook sorrise prima di mettere una mano sulla spalla e dirigermi verso la camera dove lui riposava. Quando entrammo un forte odore di disinfettante mi invase le narici. Taehyung era lì, su quel letto, ma la cosa che mi fece piangere all'istante fu il fatto che lo vidi sveglio, appoggiato di schiena sul cuscino e non appena si voltò e incontrò i miei occhi iniziò a piangere.

«Taehyung...» piagnucolai anch'io, correndo verso di lui che allargò subito le braccia sporgendosi dal letto. Lo strinsi delicatamente, vedendo metà del suo busto fasciato. Lui appoggiò la testa sulla mia spalla e pianse. Le sue lacrime caddero su di me, erano calde.
Namjoon e Jungkook ci lasciarono da soli. Mi sentivo emotiva, felice che stesse bene.

«Haeun... Mi dispiace così tanto... Sono così contento che sei qui con me.» singhiozzò disperatamente.

Gli accatezzai i capelli, poi mi staccai dall'abbraccio per potergli asciugare le lacrime dal viso con i pollici. Lui fece il suo sorriso bellissimo, cercò la mia mano e la strinse dolcemente.

«Sono felice anch'io di essere qui con te... H-ho temuto il peggio...» mi faceva male la gola ma la sua presenza mi faceva stare bene. I suoi sorrisi e i suoi occhi erano terapeutici.

«Haeun... Quello che è successo ieri sera... Non puoi capire... Ho scoperto c-che mio padre non mi ha lasciato in realtà. La verità è che è stato ucciso.» mi disse. Lo guardai sbalordita.

«C-cosa?» gli domandai, sconvolta.

Taehyung annuì, stringendo la mia mano ancora una volta, come se lo confortasse il mio calore.

«Sì, è stato tuo padre...» abbassò gli occhi mentre altre lacrime scorrevano sul suo viso. Il mio cuore batté dolorosamente. Non potevo crederci.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora