"You can run, but you can't hide."
Haeun
"Va tutto bene Jeonghan! Sto mangiando." Dissi alzando gli occhi al cielo mentre con una mano reggevo il telefono e con l'altra un'onigiri.
Mi ero sistemata in un vicolo stretto, buio e isolato, seduta a terra con le spalle rivolte verso il muro e il collo dolorante.
Era stata una giornata davvero pesante, ed inoltre il volto bellissimo di quel ragazzo continuava a riempirmi la mente. Se pensavo al fatto che aveva pagato per me, che mi aveva sorriso e non denunciato sentivo la pelle diventare rossa; infatti nascosi la faccia tra le gambe, come impaurita che qualcuno mi vedesse. Ma che stupida! C'ero solo io lì.
Ero più che sicura che i miei genitori non avrebbero mai denunciato la mia scomparsa, ma che piuttosto avrebbero ingaggiato qualche criminale pericoloso che mi avrebbe trovata. Al solo pensiero mi venivano i brividi, così scossi il corpo come per allontanarli.
"E dove dormirai stanotte? Ti prego Haeun, vieni a casa mia! Non c'è nessuno, sono troppo preoccupato per te." Sbuffò dall'altra parte del telefono, buttandosi forse sul letto.
Diedi un altro morso alla mia cena e masticai di gusto, leccandomi le dita mentre appoggiavo anche la testa.
"No, Jeongannie. Non posso. Devo allontanarmi da Seoul a poco a poco. Se continuo a fare avanti e indietro non me ne andrò mai. Stai tranquillo, io sto bene." Dissi mettendo il telefono sulla spalla, bloccandolo con la testa mentre prendevo dallo zaino la lattina di cola che avevo cercato di rubata quella mattina. La stappai con un gesto veloce e me la portai in bocca prendendone un sorso.
La bevanda fredda mi rinfrescò, dato il caldo soffocante, ed io mi rilassai mentre ascoltavo il mio migliore amico lamentarsi.
"È assurdo quello che stai facendo! Dove andrai quando scapperai da Seoul? E come vivrai, continuerai a rubare per il resto della tua vita?" Chiese esasperato, sbuffando sonoramente.
Ma io lo stavo ignorando. La mia testa era concentrata su un'altra persona in quel momento.
"Hey, Jeonghan. Sai che stamattina ho incontrato un ragazzo bellissimo? Credo di essermene innamorata." Dissi sorridendo come una stupida, gli occhi chiusi ad immaginare i suoi lineamenti nella testa e la sua voce matura.
Chissà come si chiamava, qual era il suo lavoro e se avesse una fidanzata.
A guardarlo sembrava che avesse ventitré anni o giù di lì.
Avrebbe mai guardato una ragazzina di diciannove anni, scappata di casa e vestita come me?Agitai di nuovo la testa per allontanare i pensieri un'altra volta; tanto non ci sarebbe stato niente comunque. Io ero una evasa, come potevo solo sognare di stare a Seoul con lui?
"Stai cambiando discorso." Sbuffò lui dall'altra parte, facendomi sorridere.
"Era davvero bello." Continuai assonnata, pronta a cadere nelle braccia di Morfeo.
Capita la situazione, Jeonghan, sospirò stanco.
"E com'era?" Domandò più calmo, mentre io sentivo il sonni veglia incombere.
"Bello. I capelli scuri, lisci e lunghi. Gli occhi color cioccolato e allegri. Proprio bello." Mormorai quando una voce mi fece aprire gli occhi del tutto.
"Haeun?" Domandò Jeonghan perplesso mentre io voltavo la testa verso il vicolo.
"Ti posso chiamare più tardi?" Dissi raccogliendo le mie cose e mettendole dentro lo zaino bianco mentre il mio migliore amico iniziava ad agitarsi.
STAI LEGGENDO
||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸
FanfictionCompleta✔️ Haeun ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre autoritario, capo di una rete criminale che impone regole ferree e una vita di restrizioni. La sua esistenza era un susseguirsi di giornate tutte uguali, scandite da doveri e aspettative c...