-I tried so hard and got so far but in the end it doesn't even matter.-
Per un attimo sentii il sangue congelarsi nelle mie vene, gli occhi che fissavano quelli sbarrati di Taehyung che si era fermato poco più in là da dove eravamo noi. Era finita, i miei sogni di libertà si erano appena spezzati. Aveva ringraziato Taehyung, questo cosa significava? Per un paio di minuti mi mancò l'aria e pensai davvero di morire... e forse l'avrei preferito perché il dolore che si stava creando all'interno del mio cuore era insopportabile. Che significava tutto questo? Perché stava accadendo? Vidi Taeyong muoversi un po' più vicino a me ma lo fermai allungando subito un braccio per non farlo finire nei guai. A quel punto Taeyong rivolse uno sguardo acido a Taehyung che ci fissava con i pugni stretti e gli occhi che ormai erano lucidissimi. Di due cose ero sempre stata terrorizzata; uno, perdere la mia libertà e due essere tradita dalla persona per cui provavo più fiducia e si erano realizzate tutt'e due. Mi ero affidata alla persona sbagliata e questo mi stava facendo perdere la mia lucidità. Mi sentivo debole, sentivo di star per svenire perché non me lo sarei mai aspettato. Non da lui.
«Che cosa significa tutto questo, Taehyung?» chiese Taeyong con la voce che gli tremava. Non riuscii a capire se anche lui aveva paura o se fosse semplicemente arrabbiato con il ragazzo che avevamo davanti fissarmi con uno sguardo che mi stava lentamente uccidendo. Non riuscivo a muovermi, mi sentivo dolorante e il mio cuore stava battendo troppo forte.
Perché Taeyong l'aveva detto, uno di loro mi era stato più vicino di quanto pensassi e ora che mio padre mi stava stringendo con forza il braccio mi resi conto di chi si trattasse, anche se non riuscivo ancora a crederci.
«Seoul è una città grande, ma sapevo che prima o poi ti avrei riportato a casa, Haeun.» disse mio padre al mio fianco mentre con gli occhi da cui sgorgavano lacrime salate fissavo Taehyung pallido in viso scuotere la testa come se questo potesse fermarlo. Mio padre mi aveva presa, non c'era più nulla da fare. Sarei di nuovo stata costretta ad indossare quegli abiti che non mi rispecchiavano per niente, ad ascoltare solo musica classica, prendere lezioni di piano, vivere di nuovo l'inferno di non essere libera di rispecchiare me stessa. Tutto finito per colpa della persona che amavo...
«Oh Haeun hai fatto un casino con questi capelli e poi guarda che cosa indossi! Cosa ti ho insegnato per diciannove anni?» mi chiese prendendo una ciocca dei miei capelli rosa forse per osservarla meglio, ma io non lo guardai perché non riuscivo a staccare gli occhi da Taehyung che adesso stava piangendo come un dannato.
«Ci hai fatto proprio preoccupare. Ho temuto che tua madre morisse per il dispiacere, quindi mi aspetto che tu le dia delle scuse ben dettagliate perché sennò la punizione sarà ancora più grande.» aggiunse. La sua mano mi stringeva ancora forte, sapevo che non c'era modo di liberarmi da lui e scappare via, quindi nemmeno ci provai, mi abbandonai al mio destino crudele.
«Comunque, anche noi due abbiamo dei conti in sospeso Kim, mi aspetto che tu venga stasera al mio ufficio.» aggiunse rivolto al ragazzo dai capelli scuri che mi fissò ancora come se non mi vedesse nemmeno, annuendo a mio padre. Volevo che fosse tutto un sogno, volevo svegliarmi e rendermi conto di quanto fossi stata stupida a permettere al mio cervello di credere che Taehyung fosse uno di quelli che lavoravano per mio padre e che grazie a lui mi aveva trovata. Mi rifiutavo di crederci, sì, ma dovevo aprire gli occhi perché quella era la realtà. La dura realtà che stava tutto veramente accadendo.
«Adesso dobbiamo tornare a casa, Haeun. Hai passato così tanto tempo fuori che adesso nei passerai altrettanto nella tua stanza, in attesa che lo scempio che hai fatto ai tuoi capelli si sistemi.» la sua voce era dura e iniziai ad avvertire la paura di quello che sarebbe successo non appena sarei arrivata a casa mia. Annuii semplicemente ma i miei occhi non si erano staccati nemmeno un minuto da quelle iridi perfette di fronte alle mie. Come si permetteva a provare dispiacere nei miei confronti? Lui che mi aveva tradita! Avrei tanto voluto urlargli contro, magari picchiarlo, chiedergli perché mai mi avesse fatto una cosa del genere... ma allo stesso tempo quel "dobbiamo fare i conti" di mio padre mi stava facendo preoccupare. E se gli avesse fatto del male? Conoscevo i suoi modi e non volevo che lui ci passasse.
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||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸
FanfictionCompleta✔️ Haeun ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre autoritario, capo di una rete criminale che impone regole ferree e una vita di restrizioni. La sua esistenza era un susseguirsi di giornate tutte uguali, scandite da doveri e aspettative c...