4. Pensieri

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"I'm way too good at goodbyes, no way that you'll see me cry."

Taehyung

Sospirai entrando in casa mia e chiudendo la porta con un gesto stanco, le chiavi tra le dita e gli occhi assonnati e stanchi.

Il mio intero corpo era dolorante a causa dell'influenza, mi sentivo così male che non vedevo l'ora di buttarmi sul mio morbido e amato letto.

Mi sfilai la mascherina dalla faccia e la posai insieme al cappello sul tavolo di casa mia, poi mi trascinai su per le scale ed entrai nella mia stanza.

Mi scompigliai i capelli scuri e cercai il telefono dentro la tasca della giacca di jeans che Jimin mi aveva gentilmente prestato quando iniziai a sentire i brividi della febbre sulla pelle, poi mi sedetti sul letto e starnutii lamentandomi dell'addome che mi fece più male.

"Ah maledetta febbre. Proprio io?" Imprecai portandomi il cellulare agli occhi, abbassando subito la luminosità che mi fece male ai medesimi.

Mi ritrovai quattro chiamate perse e sedici messaggi, tutti da parte di Dae.

Sospirai facendo partire la chiamata, portandomi all'orecchio l'aggeggio e respirando a fatica. Il mio naso si era completamente chiuso, odiavo avere la febbre.

"Taehyung?" Mormorò lei addormentata.

Erano le due di mattina, naturale che lo fosse. Non sapevo neanche perché l'avessi chiamata esattamente...

"Dae, non ho riposto prima perché ero a lavoro. Sono appena tornato, quindi fai sogni tranquilli mmh? Ti lascio dormire." Sussurrai data l'ora e sospirai perché di nuovo non avevo avuto il coraggio di dirle che per me la nostra storia era finita, che non provavo più niente.

"Va bene." Rispose lei dall'altra parte, facendomi annuire come se avesse fatto una domanda o fosse lì davanti a me.

"Buonanotte." Dissi alzandomi dal letto, sfilando la giacca di jeans e piegandola sul medesimo con cura.

Avevo sempre trattato le cose degli altri con estrema attenzione, ma il cuore di Dae non aveva subito lo stesso trattamento. Ad un certo punto mi sono perso e lei ha sofferto a causa mia. E ora stavo di nuovo facendo quell'errore...

"Ti amo." Aggiunse lasciandomi con la bocca asciutta, un sorriso amaro in volto.

"Fai sogni d'oro." Fu la mia risposta, poi chiusi e lanciai il telefono sul letto.

Tossii mentre mi abbassavo a prendere un paio di pantaloncini grigi e una maglia nera a maniche corte dal cassetto, poi afferrai l'intimo e li sistemai sulle coperte prima di chiudermi in bagno e aprire l'acqua.

Mi buttai sotto il getto caldo e lasciai il calore rilassarmi in ogni parte.
Mia mamma mi aveva sempre detto di fare una doccia quando avevo la febbre, così mi sarei sentito meglio subito dopo. Non avevo mai smesso di seguire i suoi consigli, nemmeno dopo la sua morte. Lei nel mio cuore era ancora viva e ogni volta che chiudevo gli occhi riuscivo a sentire la sua voce dolce dirmi cosa fosse giusto e cosa no.

Passai dello shampoo sui capelli e appoggiai una mano sul muro, piegando all'ingiù la testa mentre l'acqua lavava via la schiuma.

Mi sentivo emotivamente e fisicamente davvero male.
Sapevo che una volta saputa la verità Dae ci sarebbe stata male. Già la sua faccia triste e distrutta mi aveva ferito quando le dissi di andare a vivere dai suoi genitori, che avevo bisogno di pensare alla nostra relazione poiché non sapevo più se l'amavo. L'avevo vista in lacrime sistemare la sua roba dentro la valigia e chiedermi cosa mi fosse successo, io con il cuore piccolo a dirle che non ero sicuro dei miei sentimenti. Era così... non la vedevo più come una volta, non sentivo quello che sentivo prima.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora