45. Ricerche iniziate

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-Your eyes tell.-

Taehyung's pov

Per alcuni minuti ci fu silenzio, un silenzio ronzante causato dalle parole di Yoongi. Nello stesso istante in cui erano uscite dalla sua bocca gli altri avevano preso la locandina e avevano fissato, quasi trapassato con gli occhi, la foto di Haeun sbarrandoli non appena ciò che aveva detto Yoongi si era rivelato, anche loro l'avevano riconosciuta.

«Quindi il suo vero nome è Lee Haeun.» aggiunse Yoongi mentre le lacrime stavano combattendo per rigarmi il viso, ma io lo avrei impedito.

«Sì, non ci sono dubbi. Sono gli stessi occhi di Dae.» bisbigliò Jungkook all'orecchio di Jimin mentre io e il biondo platinato ci lanciavamo occhiate poco amichevoli. Doveva per forza accorgersene?

«Il nome Haeun non risulta nemmeno poco familiare alle mie orecchie. Mi ricordo di quando la commessa di Starbucks mi ha accennato al fatto che tu gli piacessi ma che purtroppo eri fidanzato con una certa Haeun.» Yoongi si mise in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza. Namjoon mi fissava sbalordito ma con gli occhi ormai sicuramente lucidi io guardavo tutti i movimenti di Yoongi con odio. Odiavo la sua fottuta attenzione anche nei dettagli che nessun altro avrebbe notato!

«In questo ultimo mese ti sei comportato in maniera strana Taehyungie. A volte non restavi a pranzo con noi e tornavi a casa. Una volta addirittura ho sentito una voce femminile dal tuo appartamento rispondere alla tua ex "Casa Kim" e adesso ho capito. Tutto collegato, vero? Si tratta della ragazzina che ha rubato in un negozio? La stessa che ci è scappata quella notte di maggio?» chiese con un sorriso obliquo in viso.

Non so come riuscii a trattenere le lacrime dopo che aveva scoperto ogni cosa. Namjoon che avrebbe detto? Non osavo immaginarlo.

«Ragazzina si fa per dire, perché ho subito notato che avesse vent'anni mentre voi altri credevate ne avesse quindici.» Yoongi rise puntando gli occhi su Jin, il primo ad aver detto che secondo lui ne avesse quindici e tutti avevano le palpebre spalcate ricordandosi di quella ragazzina, comprendendo ogni cosa.

«E così è la tua ragazza quella piccola criminale scappata di casa.» aggiunse ancora sedendosi sulla sedia e accavallando la gamba. Mi sentivo tremare, avrei voluto vomitare.

«N-no, non è la mia ragazza.» riuscii a dire ma la voce mi tremava e questo non fece altro che fare ridere a Yoongi divertito.

«Taehyung, quello che dice è vero? Hai ospitato in qualche modo questa ragazzina e poi te ne sei innamorato?» s'intromise Namjoon.

Non riuscii a decifrare la sua voce, era deluso da me? Lo sarebbe stato ancora? Il mio migliore amico mi avrebbe voltato le spalle?

Non sapevo che dire, se dire la verità o se mentire ancora, ma che senso aveva? Yoongi era troppo intelligente.

«Non mi sono innamorato di lei!» dissi e mi tradii, ammisi implicitamente che l'avevo davvero ospitata in casa mia.

«Oh sì fidati, lo sei. O almeno, lei ti ama di sicuro.» aggiunse Yoongi e i miei occhi lo fulminarono. Che ne sapeva di me lui? Che diamine ne sapeva di chi ero innamorato?

«Non è come dici tu! Bene, hai scoperto che l'ho ospitata. Adesso che vuoi fare? Lei non sta più da me da un po' di tempo.» decisi di ammettere alla fine. Tanto era tutto inutile, qualsiasi cosa avessi detto lui si sarebbe subito accorto se dicevo la verità o se mentivo.

Jin, Jimin, Hoseok, Jungkook e Namjoon mi guardarono in silenzio e sconvolti per quella rivelazione mentre i miei sensi di colpa aumentavano.

«Ma quando ho deciso di ospitarla era Dae, l'ho scoperto solo dopo aver notato il suo vero nome scritto sullo zaino.» dissi tremando di rabbia, con lo sguardo basso. Odiavo quella situazione.

«E perché esattamente non l'hai portata qui?» chiese Yoongi sempre più irritato. Mi ero messo nei casini.

«Mi ha raccontato come mai fosse scappata e poi mi ha chiesto di non farle rivivere quell'incubo tornando a casa.» conclusi.

Non avrei raccontato esattamente di cosa aveva paura, almeno quello doveva restare un segreto.

«E quale incubo? Sentiamo.» la voce di Yoongi era sempre più tagliente, gli occhi puntati su ogni mio movimento come se temesse che crollassi lì davanti a tutti e anch'io lo credetti perché sentivo mancarmi le forze e la testa mi scoppiava.

«Non ha più importanza tanto. Non so dove sia quindi anche se ve lo dicessi non avrebbe senso perché non sappiamo dove andare a prenderla.» dissi.

C'era un silenzio assordante nella mia testa. Come era possibile fosse accaduto tutto così in fretta?

«Hai anche il coraggio di tenerti ancora questi segreti? Per colpa della sua sparizione sono morte un po' di persone, persino un ragazzo di diciannove anni e tu hai anche il coraggio di tenerti i segreti di quella piccola furfante?» Yoongi alzò la voce e io strinsi i pugni ancora più forti, fino a quando lo notai fermarsi di scatto e spalancare gli occhi, segno che aveva capito anche altro.

«Lee... Lee? Ma certo, è la figlia del boss di Seoul?» chiese più a se stesso che agli altri. A quella sua domanda lo fissai incredulo. Non era possibile, aveva capito anche quello...

«C-cosa?» chiesi mentre lui si alzava di scatto e si avvicinava ai cassetti dove erano conservati i fascicoli con i dati dei criminali di Seoul. Con il cuore alla gola lo fissai sperando fosse tutto un sogno, ma non era così, Yoongi aveva scoperto tutto.

«Che stai dicendo Yoongi?» chiese Namjoon voltando la testa, non degnandomi più di uno sguardo.

Mi dispiaceva, Namjoon...

«Devo solo controllare una cosa.» borbottò uscendo dal cassetto una cartella gialla. Controllò tutti fogli, ormai consapevole che l'avrebbe trovato, infatti poco dopo...

«Come sospettavo, è sua figlia.» rispose trionfante. Passò la cartella a Namjoon che con gli occhi su di me l'afferrò per poi posarli sui dati che aveva davanti. Era tutto finito, recita finita, eravamo stati scoperti.

«Dobbiamo trovare la ragazza.» aggiunse Namjoon mettendosi in piedi non appena ebbe finito di leggere. Di scatto lo imitai guardandolo implorante.

«Ma non sappiamo dov'è! Potrebbe essere ovunque.» dissi disperato ma Namjoon non mi guardava neanche.

«La cercherò per tutta Seoul se è necessario.» si sistemò la cintura mentre tutti gli altri si preparavano al compito richiesto da Namjoon e mi guardavano straniti dai miei comportamenti.

«Ah non ci sarà nessun motivo di cercarla per tutta Seoul. Andremo semplicemente dai Lee del ristorante, ho proprio la sensazione che lei sia lì.» disse Yoongi colpendo la mia spalla mentre usciva dalla stanza e io che lo fissavo ancora incredulo da dietro, con il cuore che si era fermato.

Spazio autrice:

è uscito il primo capitolo di "Your Lie Among Sunflowers"! andate a leggere se vi va:)

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora