69. Love And Friends

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"We are together bulletproof!"

Per un po' di secondi guardai Taehyung stupita. Mi tremavano le mani e gli occhi erano brucianti. Aveva detto suo padre era morto per mano del mio... Ed io mi sentivo così in colpa, così mortificata, così triste...

Odiavo vederlo piangere e mentre si asciugava gli occhi con il braccio scoperto io sentii il mio cuore distruggersi. Il suo busto era interamente coperto di garza bianca e all'altezza del cuore era macchiata di sangue. Per alcuni secondi chiusi le palpebre, stringendo dolorsamente le sue coperte nelle mani mentre le lacrime minacciavano di scendere. Solo il pensiero che potesse essere stato ucciso da mio padre mi faceva male ed ero grata che qualcuno lassù l'avesse protetto, perché senza di lui non sarei riuscita ad andare avanti.

«È successo un casino a casa tua. Non sarebbero dovuti morire quei ragazzo.» disse con la voce tremante. Aprii gli occhi e lo vidi guardare il vuoto con uno sguardo amaro. Gli presi la mano e la strinsi gentilmente, intanto lui prendeva dei respiri profondi. «È stato grazie a loro se sono riuscito ad entrare in casa tua. Il mio ruolo nel piano era quello di dare modo alla polizia di fare irruzione. Così io e gli altri uomini di tuo padre ci siamo ritrovati intorno al tavolo da pranzo, con la scusa di una riunione per la mia possibile reintegrazione all'interno del gruppo. Una piccola scintilla ha fatto scoppiare un incendio. È bastato nominare il tuo nome per fargli salire il malumore alle stelle. Ha dato di matto con gli incaricati del tuo ritrovamento e non appena mi sono messo dalla tua parte è successo un casino.» continuò tirando su con il naso. «Ha riso quando gli ho ricordato dell'importanza della libertà altrui, dicendo che proprio per quel motivo mio padre era morto e che appena ti avrebbe preso sarebbe stata anche la tua stessa fine.»

Agghiacciata spalancai la bocca. Taehyung strinse la mia mano, come se avesse paura che potessi scomparire, per poi fissarmi dritto negli occhi.

«Non ci ho visto più dalla rabbia. Avevo paura... Mio padre è morto per colpa dei debiti ed io che l'ho odiato per tanto tempo perché credevo che mi avesse abbandonato lasciandomi quei pesi addosso mi sono sentito in colpa. E poi... Quando la mia mente ti ha immaginato tra le sue mani, priva di vita, sono impazzito. Non potevo permetterlo.» sussurrò.

Mi sentivo malissimo. Sentirgli dire quelle cose con tutto il dolore dipinto nelle iridi mi aveva destabilizzata. Meritava di essere felice, non di distruggersi in quel modo...

«E poi, all'improvviso, un proiettile ha attraversato la stanza, vicino al mio orecchio, colpendo il ragazzo vicino a me. Un altro sparo e un altro uomo a terra. A quel punto gli altri si sono ritrovati a dover entrare ed è scoppiata una sparatoria. Ho avuto seriamente paura che uno di loro morisse.» singhiozzò.
Si portò una mano sugli occhi, stropicciandoseli, mentre io lo abbracciavo forte.

Era il mio unico amore, vederlo ridotto in quello stato faceva male.

«E poi ho provato un forte dolore al petto. Sono caduto a terra e l'ultima cosa che ho visto è stata tuo padre fare la stessa fine dei ragazzi che aveva ucciso. Haeun, sono così contento di poterti guardare ancora una volta.» pianse sulla mia spalla.

Ero distrutta, ma ero felice che stesse bene. Forse era un po' egoista da pensare, ma che lui non fosse morto era una delle cose più meravigliose, perché io avevo bisogno di lui nella mia vita. Io volevo passare la mia esistenza con lui accanto, averci una famiglia e invecchiarci insieme. Era il mio unico sogno, la mia unica realtà.

«Sono felice anch'io di vederti amore mio. Adesso puoi stare tranquillo, non ti lascerò più.» sussurrai.

Taehyung si staccò per potermi dare un bacio sulle labbra che mi aggiustò il cuore. Ogni pezzo era tornato al suo posto, ogni ansia ormai finita.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora