26. Quiete

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"Tutto questo sei tu, pioggia e stelle che cadono giù."

Taehyung's pov

Haeun si addormentò quasi subito dopo l'inizio del film, crollando esausta sulla mia spalla e facendomi battere forte il cuore. Era da tanto che non sentivo quella sensazione pulsarmi sulle orecchie, e per non svegliarla cercai di muovermi il meno possibile. Spensi la televisione quasi subito e mi concentrai ad ascoltare i battiti del suo cuore e quelli del mio. Non riuscivo a capire perché mi sentissi in quel modo esattamente, forse perché era lei. Forse la soluzione a tutti i miei problemi mi stava rendendo così felice... sorrisi mettendo una mano sulla sua testa e ancora una volta cercai di non spostarmi per non svegliarla. Chissà da quanto tempo non dormiva così tranquillamente,  vederla così calma mi dava una sensazione di quiete che non sentivo davvero da tempo. Lentamente appoggiai la testa sulla sua, e ancora fissai la televisione scura e spenta davanti ai miei occhi. Dae mi aveva chiamato quella sera, e la sua voce spezzata dalle lacrime mi aveva davvero reso triste. Non essere riuscito a proteggere qualcosa che mi era stata data in prestito, ovvero il cuore di Dae, mi faceva davvero male. Perché non lo avevo trattato con la stessa cura con cui avevo trattato tutto quello che mi era stato prestato in vita? Perché tutto d'un tratto ciò che provavo per lei era svanito? Era sempre stata al mio fianco, anche nei momenti più brutti, ma adesso dove ero io, ora che era lei ad avere bisogno di me? i rendeva triste sapere di aver fallito con lei, di aver fatto del male ad un cuore buono come il suo, ma ormai non potevo tornare indietro. Dovevo semplicemente smettere di cercare del buono in ciò che avevo fatto, avevo sbagliato ogni cosa. Tutto.

Una lacrima mi rigò il viso e subito l'asciugai. Ero debole, non riuscivo a nasconderlo nemmeno a me stesso. Una volta ancora abbassai lo sguardo sul viso calmo e gentile di Haeun, addormentata su di me. Lentamente mi alzai dal divano, poi l'afferrai per le gambe e la schiena e la portai  in camera sua. Per avere diciannove anni pesava davvero molto poco, mi chiedevo come aveva fatto a sopravvivere tutto quel tempo dormendo fuori. Lentamente l'adagiai sul lettino bianco e lei si voltò su un lato dormendo ancora. Era quiete quella serata, calma dopo tutte le tempeste che avevo sopportato.

Haeun's pov

Sentii il cinguettare degli uccelli fuori dalla finestra e lentamente aprii gli occhi. La luce calda del sole penetrava dentro la stanza e riscaldava esageratamente tutto. Sentivo il sudore bagnare ogni mia parte di corpo, e ancora mezza addormentata sorrisi pensando a Taehyung. Era stato molto gentile, il suo bell'animo mi rendeva così felice che non riuscivo a smettere di sorridere. Si era preoccupato per me... mi stirai le braccia e le gambe sul letto, sbadigliando ancora e mettendosi seduta. Per essere maggio faceva già molto caldo, mi sentivo appiccicaticcia e il calore della stanza iniziava a darmi fastidio, così mi alzai, presi il mio telefono dal comodino e scesi in cucina.
Sicuramente Taehyung era andato a lavorare, quindi sarei stata da sola in casa per un po' di tempo.

Mentre entravo nella cucina immensa di Taehyung composi il numero di Jenoghan e lo provai a chiamare per la ventesima volta. Il telefono squillò tre volte, poi la chiamata si chiuse da sola. Sempre più preoccupata provai di nuovo a chiamare, ma nulla di nuovo. Con la preoccupazione che mi divorava dall'interno sospirai scocciata e buttai il telefono sulla tavola, notando tre sacchetti un po' più lontano dal punto in cui avevo posato il mio cellulare. Mi avvicinai semplicemente e diedi un'occhiata, notando vari articoli femminili che m'imbarazzarono un po'. Sentii la pelle arrossarsi, ma per fortuna ero da sola. Sorrisi per la sua premura nei miei confronti e assetata mi avvicinai al frigorifero, notando un foglietto attaccato proprio sullo sportello. Lo staccai e me lo portai agli occhi, sorridendo per la bella scrittura di Taehyung:

"Ho comprato un po' di gelato di alcuni gusti, non ero sicuro di quale ti piacesse così ne ho presi un po' , dato questo caldo, ho pensato potesse farti piacere. Aspettami per pranzo, oggi non andrò al ristorante. A dopo Haeun."

Non so perché ero così contenta, ma iniziai a saltellare battendo le mani, facendo dei giri su me stessa euforica per quel messaggio. Insomma, non aveva scritto "ti amo" o chissà quale frase, ero solo contenta che sarebbe tornato, che aveva comprato quelle cose per me. Quindi presi uno dei gelati che aveva comprato per quella mattina e mi buttai sul divano con tutti i sacchetti contenenti gli articoli. Notai che mi aveva anche comprato un paio di pantaloni blu molto carini e una maglietta bianca altrettanto. Tutto quello che stava facendo per me mi rendeva grata, ma ancora ero molto preoccupata per il mio migliore amico. Ero tentata di andare a casa sua, di andare a cercalo, ma avevo promesso a Taehyung che non sarei uscita in sua assenza. Magari avrei aspettato lui, magari mi accompagnava...

Sospirando alzai gli occhi sull'orologio, notando quanto tardi fosse già! Era mezzogiorno e mezzo, sicuramente Taehyung stava per arrivare.

Non appena finii di pensare a quella frase sentii le chiavi girare nella serratura e il mio cuore iniziò a battere forte. Ero ancora in pigiama, non avevo nemmeno lavato i denti e la faccia!

Di corsa quindi scappai su per le scale per chiudermi in bagno e quanto meno lavarmi denti e faccia. «Haeun?» sentii la sua voce nel corridoio, mi affrettai quindi ad asciugare la faccia con la tovaglia e cercare di sistemare i capelli. «Haeun?» ripeté più preoccupato, e sentii i suoi passi avvicinarsi alla mia stanza. Aprii la porta del bagno e andai per raggiurlo, quando lui uscì dalla "mia" camera con io volto preoccupato. Non appena il suo sguardo incontrò il mio mise una mano sul cuore e sospirò più tranquillo. Indossava la sua divisa blu scuro, che gli donava tantissimo. «Haeun... mi hai fatto preoccupare, credevo fossi andata da qualche parte da sola.» sorrise prendendomi una mano, trascinandomi di sotto. Il mio cuore palpitava velocemente, ma ero felice lo facesse. Significava che ero innamorata, e ne ero contenta. Taehyung prese da un cassetto una tovaglia e la stirò sul tavolo mentre alzava lo sguardo sul mio e sorrideva. «Ho preso del sushi, ti piace vero?» domandò tirando fuori da sacchetto le confezioni che lo contenevano. Felice annuii e lui rise in modo carino, prendendo dal frigo delle lattine di coca-cola e successivamente due bicchieri dallo sportello, poi prendemmo posto l'uno vicino all'altro e iniziammo a mangiare. Non mangiavo del sushi da un sacco di tempo, ero così felice in quel momento ma allo stesso tempo ero troppo preoccupata per Jeonghan, e Taehyung se ne accorse. Posò le bacchette sul tavolo e mettendo una mano sulla mia mi fece arrossire. « Il tuo migliore amico non ti ha ancora risposto?» chiese premuroso. Agitai la testa sull'orlo delle lacrime, «Dimmi come si chiama, magari faccio una ricerca o vado a vedere io se sta bene.» continuò. Era davvero la persona di cui più mi fidavo, sebbene non lo conoscessi ancora molto bene. «Yoon Jeoghan.» dissi, e vidi i suoi occhi spalancarsi. 

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora