"I'm so afraid."
Per un minuto confuso fissai quei due ragazzi con una grande paura e un'ansia assurda. Fissai i loro vestiti macchiati, cercando una ferita, ma stavo sul serio iniziando a sentirmi male. La vista del sangue mi faceva tremare le gambe, così mi aggrappai alla porta per cercare di non cadere, socchiudendo gli occhi. Cosa diamine stava accadendo?
«Haeun, ti portiamo a Seoul.» commentò Jungkook, prendendomi una mano e cercando di farmi riprendere, ma era tutto inutile. Ormai sentivo di star per svenire, la mia fronte era fredda e sudata, il mio cuore batteva velocemente.
Presi un lungo respiro, sentendo la loro conversazione a pezzi. Namjoon aveva chiesto a Taeyong di accompagnarlo a prendere tutta la nostra roba, così che potessimo partire subito, ma io non riuscivo a capire. Erano feriti, come facevano a parlare così tranquillamente? Come avrebbero potuto guidare fino a Seoul?
Jungkook mi sorreggeva, ormai vedevo quasi tutto buio.
«Y-Yah, siete feriti. Che cosa è successo? Dov'è Taehyung?» chiesi con la voce ovattata, le lacrime che mi scorrevano lungo il viso senza nemmeno capirne il motivo. C'era solo una domanda nella mia testa; che cosa era successo a Seoul mentre io ero a Daegu?
«Q-questo sangue non è nostro.» rispose il corvino e stringendomi forte per le spalle mi aiutò a salire in macchina. Lo guardai sconvolta, non riuscendo a capire. Non volendo capire. Di che stava parlando? Di chi era quel sangue? Dove era il mio Taehyung?
«Yah di che parli? Che è successo? Dimmelo Jungkook!» alzai la voce. Il mio cuore stava tremando, minacciava di scoppiare. Gli occhi scuri di Jungkook si posarono sul mio viso, lucidi e liquidi. Tirò su con il naso prima guardarsi la maglia bianca macchiata di rosso. Non volevo crederci. Era tutto sicuramente un sogno... ma perché Jungkook si comportava in quel modo? Perché mi guardava con quegli occhi?
«Tuo padre è morto.» rispose dopo un'eternità. I miei occhi si spalancarono. Sbattei le palpebre, sentendomi strana. Com'era morto? Mi chiesi, quale condizione aveva portato la polizia ad ucciderlo? Sapevo che l'operazione per incarcerarlo era iniziata, quindi perché era morto?
«Non c-capisco.» balbettai confusamente. Mentre Jungkook mi fissava negli occhi stanco vidi Namjoon e Taeyong raggiungerci correndo con le nostre valigie in mano, che posarono nel bagagliaio. Senza darmi il tempo di dire altro Jungkook entrò nel lato del passeggero e si allacciò la cintura di sicurezza mentre Namjoon si sistemava nel sedile del guidatore e Taeyong accanto a me.
Non appena mise in moto la macchina e partì la mia rabbia iniziò a farmi tremare. Insomma, perché non si decidevano a dirmi cosa diamine stava accadendo? Perché si comportavano in quel modo odioso?
«Yah, mi dite che succede per favore?» dissi arrabbiata. Perché nessuno dei due faceva parola di Taehyung? Perché le loro maglie erano macchiate?
Mi scoppiava la testa. Sentivo come se rimbombasse all'interno, non mi faceva vedere le cose lucidamente. Le luci della città sembravano distorte e allungate per colpa delle lacrime che mi stavano bagnando le iridi. Mi tremava tutto, le gambe, le mani, la voce. Taeyong di fianco a me era indeciso; sembrava che volesse avvicinarsi e darmi il suo conforto, ma poi ci ripensava e si allontanava.
Davanti, Jungkook e Namjoon, si scambiarono uno sguardo. Il paesaggio scorreva lento dietro i finestrini della macchina, sembrava tutto calmo. Ma non lo era. Non lo era per niente.
«Tuo padre è morto.» ripeté Namjoon concentrato sulla strada. Stavo per perdere me stessa, ero così arrabbiata che avrei voluto urlare ma mi mancavano le forze anche solo per poter respirare! Continuavano a dirmi le stesse cose piuttosto che spiegarmi tutto! Ma, prima che potessi dire altro, Namjoon mi precedette; «è una storia un po' lunga, per ora perdonami se ti dirò solo le cose essenziali. Oggi abbiamo fatto irruzione a casa tua. Tuo padre voleva uccidere le persone che ha ingaggiato per poterti riprendere, ma lui non ha preso bene il nostro intervento ed ha iniziato a spararci addosso. Sono morti due ragazzi che lavoravano per tuo padre e Taehyung è rimasto ferito. È stato lui a mettere fine alla sua vita. Adesso Taehyung è in ospedale, doveva essere operato d'urgenza.» raccontò.
I miei occhi si spalancarono. Taehyung era ferito? Quanto era grave? C'erano possibilità che rimasse al mio fianco? Avrei voluto chiedergli tutte quella cose, ma la mia gola si era chiusa in un nodo strettissimo che non riuscii più a slegare. Nella mia mente il viso dolce e gentile di Taehyung mi sorrideva mentre lacrime calde rigavano il mio viso.
«C-che stai dicendo?» domandai affranta. Non era possibile. Non era vero.
Namjoon accelerò. Il suo sospiro stanco mi fece capire che la cosa era più grave di quanto pensassi.
«Il medico ci ha detto che è stato colpito a due centimetri dal cuore e che doveva essere operato immediatamente. È passata un'ora da quel momento.» concluse con un tono di voce debole.
All'improvviso sentii il respiro mancarmi. Agitata iniziai a inalare l'aria con fatica, vedendo di nuovo tutto scuro.
«Haeun!» sentii la voce di Taeyong rimbombarmi all'interno delle orecchie e le sua braccia stritolarmi per farmi riprendere, ma l'ultima cosa che vidi fu il viso preoccupato di Jungkook, che mi guardava dal sedile davanti, poi buio.
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||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸
FanfictionCompleta✔️ Haeun ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre autoritario, capo di una rete criminale che impone regole ferree e una vita di restrizioni. La sua esistenza era un susseguirsi di giornate tutte uguali, scandite da doveri e aspettative c...