37. Ritorni

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Taehyung's pov

Non so spiegare perché mi tremassero così tanto le mani, ciò che volevo era che lei fosse al sicuro, ma dopo ciò avevo trovato sul tavolo di casa mia le mi sicurezze stavano piano a piano svanendo.

Non avrei mai pensato che si sarebbe innamorata così velocemente di me, soprattutto solo avendomi visto una volta, come lei mi aveva detto quella sera da ubriaca; quando le avevo pagato le cose che aveva cercato di rubare da quel negozio.

Non avrei pensato che sarebbe stata così vicina a me, e che io avrei perso così tanto tempo per fare ciò che dovevo. Adesso era scappata via, dove era? L'avrei mai ritrovata? Forse mi stavo un po' pentendo di ciò che avevo fatto fino a quel momento, forse era meglio se fosse scappata via da me e non avesse mai più fatto ritorno. Non doveva fidarsi di me. Non avrebbe dovuto per nulla al mondo farlo.

Così, con una lacrima solitaria che mi rigava il viso mi misi a sedere sul mio divano e aprii l'involucro di carta che racchiudeva una lettera scritta a mano da lei stessa. Le parole erano chiare, degne di una lettrice come lo era lei. Era una lunga lettera che, cercando di respirare regolarmente, cercai di leggere e capire:

Caro Taehyung,
Ti confesso di essere molto arrabbiata con te, anche se probabilmente non dovrei. Non sei tenuto a ricambiare i miei sentimenti per forza, no?

Qui notai come le parole fossero sbavate, e sperai con tutto me stesso non avesse pianto scrivendo ciò che avevo tra le dita... ma era impossibile.
Sentivo stranamente battere forte il cuore, i miei occhi non facevano che leggere quelle dannate frasi sui fogli.

Ciò che vorrei dirti è che mi dispiace di averti turbato confessandoti i miei sentimenti. Sei stato molto gentile con me, ti sono grata di avermi salvata dalla strada e dalla polizia. Non mi sono mai fidata di molta gente, tranne che di Jeonghan, oltre che te. È sciocco da dire, nemmeno ti conosco bene e non abbiamo passato poi così tanto tempo insieme, solo provo una grande fiducia nei tuoi confronti che non riesco a spiegare. Grazie per avermi offerto la tua casa e la tua gentilezza. Ma non posso più stare da te. Non è perché ti odio, è perché mi sento così triste ed in imbarazzo. Non riuscirei più a guardati in faccia, e non voglio nemmeno metterti a disagio. Riguardo quello che provi per me sei stato chiaro, mi fa male sapere che non provi per me ciò che io provo, ma il cuore non può amare ciò che la tua testa decide. Scusa se sono andata via lasciandoti solo una misera lettera a spiegarti tutto, ma non ho davvero il coraggio di parlarti di persona. Ti ringrazio infinitamente per essermi stato vicino e per avermi aiutato, non dirò molto su ciò che farò da ora in poi ma ho intenzione di andare via, lontano così che mio padre non mi trovi. La libertà è ciò che più desidero. Ed io desidero essere libera di poter vivere la mia vita come voglio. Cerca la tua libertà, Taehyung. Anche tu la meriti. Mi hai raccontato dei debiti di tuo padre, mi hai raccontato della tua infelicità, questo è quello che ti auguro: che tu possa avere il coraggio di dire di no se le cose non ti vanno bene. Che tu possa scappare e  trovare la tua felicità. Per me ne eri anche te parte della mia, ma se non posso averti allora spero sia tu ad avere ciò che vuoi. Stammi bene, ti ringrazio infinitamente. Haeun.

La mia faccia era completamente bagnata dalle lacrime adesso. Ma non avrei fatto nulla. Non sarei andata a cercarla, non sarei andato a chiederle scusa. Lei doveva scappare via, da me, da suo padre, dalla polizia.

Aveva scritto che di me si era fidata, che provava una grande fiducia nei miei confronti. Che grande errore aveva fatto. Non avrebbe mai dovuto fidarsi di me, ed ero felice che almeno lei si sarebbe salvata. Così non avrei mai più pronunciato quel nome, non avrei mai più solo pensato di poterle fare del male.

Haeun's pov

"Ancora tu?" Chiese non appena i miei occhi incontrano i suoi. La sua mascella si irrigidì e un sospiro poco amichevole uscì dalla sua bocca semichiusa.

Non lo vedevo da molto, e non era cambiato per niente. I capelli lunghi erano un po' arruffati e gli occhi ancora impastati dal sonno mi guardavano annoiati e stanchi.

"Mi dispiace se ti ho svegliato." Dissi io a disagio, spostando il peso da in piede all'altro e sentendo la mia ansia aumentare. Chissà se Taehyung aveva letto la mia lettera... m'imbarazzavo al solo pensiero.
Di due cose ero terrorizzata: uno, metterlo in pericolo, due, essere tradita dalla persona per cui provavo più fiducia. E quest'ultima mi terrorizzava un po' di più. Non lo avrei mai più cercato.
"Non perderti in chiacchiere inutili e parla. Non ho molto tempo da perdere." Disse, e la sua voce era così profonda quel giorno che mi ricordò quella di Taehyung. In realtà anche il suo nome mi ricordava lui. Lo avrei sempre rivisto in tutti.
"Sì, scusa Lee Taeyong ma ho bisogno del tuo aiuto." Ammisi senza troppi preamboli.

I suoi occhi si dilatarono per la sorpresa e, perplesso, fece un passo indietro.

"Non ho intenzione di farlo. Sono stato chiaro quando ti ho dato i soldi e ti ho detto di sparire, non comprendi forse che non ti voglio nei paraggi?" Domandò scuotendo la testa e facendo per chiudere la porta alle sue spalle, ma io misi un piede in avanti e non gli permisi di chiuderla.
"Ti prego! Devi aiutarmi. H-ho bisogno di te" cercai di dire, ma m'interruppe. "Non ti conosco nemmeno! Mi spieghi che vuoi da me?" Chiese arrabbiato, voltandosi di nuovo verso di me e assottigliando gli occhi.

Con un nodo alla gola cercai di respirare, ma era difficile solo pensarci.
"Tu hai detto che sai chi sono... ti prego, devi aiutarmi." Gli risposi trattenendo le lacrime. Lo sguardo di Taeyong sembrò ammorbidirsi e, dopo essersi guardato intorno, mi invitò ad entrare dentro casa sua.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora