-On my my way everyone keeps pace, on my my way run after counting one, two. On my my way make the way, hurry up! hurry up! To the beggining that the ending is waiting.-
Dopo il bacio che ho dato a Taehyung ne è seguito un silenzio un po' imbarazzante, però almeno i suoi occhi lucidi erano diventati più umani e vivi, come se si fosse accesa una speranza al loro interno. Non rimase molto, mi disse che aveva delle cose da fare a casa e quasi scappò via dalla mia stanza correndo, ma sembrava alquanto timido dopo aver posato le mie labbra sulle sue e questa cosa mi fece ridere. Speravo solo che in qualche modo si riprendesse e che andasse avanti con la sua vita spensierata senza farsi troppi problemi per me. Adesso che sapevo la verità non ce l'avevo più con lui e anzi, volevo cercasse la sua felicità. Magari le cose con Dae si sarebbero sistemate e sarebbero tornati insieme! Non è che la cosa mi andasse proprio a genio, visto che lo amavo e volevo stesse con me, ma Dae era stata importante nella sua vita e vederlo contento era l'unica cosa che volevo perché amare una persona significava anche questo. Avrebbe fatto male ma un giorno magari sarebbe passata e avrei trovato anch'io qualcuno con cui stare e poteva sempre darsi che fosse simile a Taehyung anche se era impossibile, visto che di ragazzi belli come lui non ne avevo mai visti.
Mentre fantasticavo ad una possibile vita di coppia insieme a Taehyung, imbarazzandomi da sola per i scenari che creava la mia mente malvagia, sentii un rumore che mi fece sobbalzare. Tesi meglio l'orecchio e ascoltai attentamente, rendendomi conto che qualcuno stava buttando dei sassolini sulla mia finestra. Curiosa mi precipitai ad aprirla e guardare giù chi ci fosse, sentendo una felicità assurda quando li riconobbi.
«Taeyong, Jeonghan! Ma che ci fate qui?» chiesi con un sorriso enorme vedendo i due, soprattutto il mio migliore amico che non vedevo da mesi e mesi! Quanto avrei voluto abbracciarlo! La mia vita sarebbe migliorata se solo avessi potuto stare tra le sue braccia ancora una volta.
«Ovviamente ti salviamo Haeun. Che domande fai?» sorrise Taeyong ricevendo l'assenso di Jeonghan che annuì con vigore. Li guardai confusa e mi girai verso la porta chiusa di camera mia per poi rivolgermi di nuovo a loro.
«Yah, che dici? Non posso scappare, ci sono gli uomini di mio padre ovunque e anche lui è in casa!» sussurrai con il cuore che batteva forte. Avevo paura che nel passare dal corridoio lui o qualcuno dei suoi mi sentisse e scoprisse tutto, mettendo in pericolo anche la vita dei miei amici che stavano di sotto.
Alle mie parole Taeyong alzò gli occhi al cielo portandosi le mani sui fianchi. Si voltò verso Jeonghan e lo guardò scuotendo la testa mentre lui gli rivolgeva un sorriso divertito che lo fece sospirare.
«Quando dicevi che Haeun saltava dalle finestre di camera tua ti riferivi alla stessa ebete che ci sta guardando da lassù?» chiese Taeyong a Jeonghan che sghignazzando si sbatté una mano sulla fronte allegro. Ero così felice che stesse bene!
«Sì, purtroppo.» sussurrò ma io lo sentii benissimo. Rivolsi un'occhiataccia ad entrambi e mi voltai nuovamente verso la porta sempre più ansiosa di sentire entrare qualcuno. Aish, il cuore mi batteva così forte che sarebbe potuto scoppiare!
«Yah, da quando voi due siete diventati amici? E poi, un conto è il mezzo metro della tua finestra, un conto i due metri e mezzo della mia!» biascicai irritata per i loro sorrisi e le loro prese in giro, sentendomi sempre più tremare a mano a mano che i minuti passavano.
«Ma devo dirti tutto io? Prendi il lenzuolo del tuo letto e legalo alla finestra, in ogni caso se dovessi cadere ci siamo qui a noi pronti a prenderti!» sospirò Taeyong facendomi sbarrare gli occhi. Io avevo una paura matta delle cose troppo alte e lui mi stava chiedendo di scendere alla fune dalla mia finestra con un lenzuolo? Era impazzito in tutti i sensi!
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||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸
FanfictionCompleta✔️ Haeun ha sempre vissuto sotto l'ombra di un padre autoritario, capo di una rete criminale che impone regole ferree e una vita di restrizioni. La sua esistenza era un susseguirsi di giornate tutte uguali, scandite da doveri e aspettative c...