58. Frasi vacue

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"We are together bulletproof."

«Yah, cos'è diventata la mia casa? Una specie di ritrovo?» chiese Taehyung quando Jeonghan e Taeyong entrarono in cucina. Trattenni una risatina, concentrandomi nuovamente sul manga che mi aveva regalato quella mattina il ragazzo che ormai era diventata la mia quotidianità e nel frattempo sentii la porta chiudersi e i passi dei miei amici avvicinarsi la tavolo da pranzo.

«Be', non vengo mica per te. Hai deciso tu di tenerti Haeun in custodia.» rispose di rimando Taeyong, spostando una sedia e mettendosi a sedere.

Il sole illuminava tutto nonostante fossero già le sette meno un quarto di sera. Amavo l'estate proprio per questo motivo, perché le giornate erano più lunghe e mi donava allegria, in più stare fuori casa era davvero rilassante e divertente quando faceva caldo, perché la luce ti accompagnava per gran arte della giornata, anche se non potevamo uscire spesso per colpa di mio padre che ancora mi cercava, infatti quella mattina, dopo essere usciti dalla caserma, Taehyung aveva in volto un sorriso bellissimo e mi sarebbe tanto piaciuto poter passare delle ore fuori, a girare nei vari negozi, ma lui aveva detto categoricamente di no e che avremmo fatto tutto questo quando mio padre sarebbe stato arrestato, quindi si sarebbe impegnato affinché accadesse presto. Già dall'indomani mattina in poi sarebbe tornato a lavoro e i sei suoi colleghi lo avrebbero aiutato con tutte le loro forze. Si erano dimostrati molto interessati e disponibili della mia richiesta e ora non vedevo l'ora che mio padre venisse sbattuto in cercare, lontano da me.

«Sono l'unico che al momento può custodirla.» riprese Taehyung e si poggiò sulla cucina fissando in cagnesco l'altro. Jeonghan mi raggiunse sul divano e mi abbracciò non appena misi via il manga e mi sistemai meglio sui cuscini, facendogli un sorriso enorme che lo coinvolse del tutto.

«Be', non montarti la testa per questo, ricciolino dai capelli non biondi.» Taeyong sorrise sarcasticamente e Taehyung alzò gli occhi al cielo per il commento del mio amico. Borbottò frasi che non percepì e che mi fecero ridere dato che sembrava che stesse pronunciando maledizioni in una strana lingua, quando Taeyong si voltò e alzò un sopracciglio verso la mia direzione.

«Yah, coniglietto pasquale.» commentò. Mi portai le braccia al petto e lo osservai dalla testa ai piedi offesa, alzandomi dal divano come per accrescere l'importanza di ciò che stavo per dire, anche se a differenza dei tre ragazzi che mi guardavano ero davvero bassa. Aish, ma che avevano mangiato per essere così alti? Taeyong e Jeonghan avevano la mia età e già mi superavano di parecchi centimetri e Taehyung non era poi chissà quanto più grande! Ci differenziavamo di soli quattro anni.

«Non sono un coniglietto di Pasqua!» esclami furente e rossa in viso. Odiavo essere trattata come la bambina del gruppo, ok che avevo bisogno di protezione ma era troppo essere definita come la piccola poppante che necessitava delle loro attenzioni.

«Non sei credibile con quel faccino.» mi rispose arrogante, facendomi poi la linguaccia. Stavo per ribadire ancora, ma lui parlò prima di me, alzando anche un po' il tono. «Comunque, stamattina tuo padre è venuto a cercarmi.» disse e i miei occhi si spalancarono. Io e Taehyung ci fissammo, poi spostai lo guardo su Lee Taeyong e su Jeonghan che annuì con uno sguardo serio in volto.

«Sì, è passato anche da me.» rispose Jeonghan come se avesse capito solo dal mio sguardo ciò che gli volevo chiedere. Taehyung fece un passo in avanti portandosi le dita sugli occhi per massaggiarseli, per poi schiarirsi la voce facendo concentrare tutta la nostra attenzione su di lui.

«Yah, niente panico. Sapevamo che sarebbe successo, era più che ovvio che le prime persone a ricevere la sua visita sareste stati voi. Ora quello che mi chiedo è, vi ha creduto? Cosa gli avete detto voi?» domandò pacatamente. La sua sicurezza mi faceva sentire protetta. Era come se non avesse paura, come se sapeva benissimo come comportarsi. E doveva anche essere ovvio il perché si sentiva così sicuro di sé. Lavorava nella polizia, dopo tutto.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora