65. Operazione Bulletproof

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"I still get jealous"

Taehyung's pov

Sorrisi mentre chiudevo la chiamata con Haeun, durata meno di mezzo minuto. Non appena infatti la mia ragazza mi aveva risposto al telefono avevo ricevuto un messaggio di Jimin che mi diceva di tornare subito in caserma, visto che il nostro obiettivo stava iniziando a muoversi, e così le avevo chiuso. Haeun aveva detto che doveva dirmi qualcosa di importante, ma le promisi che le avrei chiamato non appena mi sarei liberato. Mentre guidavo la macchina in direzione del mio posto di lavoro sbuffai con il cuore un po' pesante. Ero fottutamente geloso del ragazzo che le stava facendo compagnia. M'infastidiva perché sapevo per certo che a lui piaceva. Mi ero torturato con più di mille domande per tutto il giorno, da quando la mia piccola Haeun era partita verso Daegu. E se l'avesse toccata? E se la baciava?Il solo pensiero mi mandava in bestia e di certo non me ne sarei stato zitto. Lei era la mia ragazza ed era tempo che se lo mettesse in testa. Non poteva di certo permettersi di giocare con lei e se l'avesse fatto se ne sarebbe pentito.

Non appena parcheggiai l'auto di fronte la caserma mi precipitai immediatamente fuori dall'auto e poi subito dentro. Era una fresca serata di fine ottobre; le stelle brillavano sotto un cielo blu scuro e alcune nuvole bianche lo mostrava come un dipinto di una bellezza straordinaria. C'era silenzio, si sentivo solo il tubare di gufi ogni tanto, un suono che mi rilassava parecchio.

Non appena entrai in ufficio sentii il chiacchierare dei miei colleghi. Curioso mi chiusi alle spalle la porta catturando la loro attenzione. Namjoon mi fece subito segno di avvicinarmi e vedendo Jimin spostarsi per farmi spazio su di un divanetto di pelle nera mi sedetti immediatamente accanto a lui.

«Ci sono delle novità importanti.» disse subito Namjoon accavallando una gamba, sfogliando un fascicolo pieno di fogli bianchi che ritraevano delle foto in bianco e in nero di alcuni ragazzi che non vedevo bene.

«Di che si tratta?» domandai subito curioso, sbattendo le palpebre e guardandoli tutti. Yoongi si schiarì la gola con un sorrisetto che conoscevo bene; un sorrisetto che significava solo vittoria, quindi di conseguenza incurvai le labbra anch'io.

«Abbiamo tre testimoni, hyung! La fortuna gira proprio dalla nostra parte.» batté le mani Jungkook, con la solita espressione da coniglietto che mi inteneriva. Spalancai gli occhi sorpreso, guardando tutti gli altri che sorridevano felici della novità.

«Davvero?» dissi alzando la voce allegro. Namjoon annuì e si poggiò su di una mano per mettersi più comodo prima di iniziare a parlare.

«Ti ricordi cos'è successo a maggio, quando ti è venuta la febbre?» mi domandò il biondo.

«Mh, sì. Quando Jimin mi ha prestato la giacca.» risposi confuso, non capendo per nulla di quello che stava parlando. Non è che fossi stato molto d'aiuto quel giorno! Avevo avuto la febbre e non ero nemmeno sceso dall'auto quando iniziai a sentire i brividi.

Namjoon sorrise grattandosi la testa, poi mi rivolse un altro sguardo prima di parlare nuovamente.

«Ecco, non so se ti ricordi, ma in quell'occasione abbiamo arrestato tre ragazzi che come te lavoravano per Lee. I tre ragazzi che hanno tentato di abusare di Haeun.» disse e sembrò prendersi una pausa per capire quanto potesse riniziare a parlare, visto che i miei occhi si erano spalancati. Tre persone che conoscevo avevano tentato di abusare della mia Haeun? La mia ragazza? «Sì ma a quei tempi nemmeno loro sapevo che quella ragazzina era la figlia del loro capo, visto che era cambiata completamente. Li avevamo arrestati, ma poi qualcuno aveva pagato la cauzione ed erano usciti con la fedina penale macchiata. Ora loro sono venuti qui a costituirsi e ci daranno una mano per l'arresto di Lee.» concluse, il viso leggermente impaurito di una mia possibile cattiva reazione.

Respirai a fondo. Sapevo di chi stavano parlando, loro furono i primi mandati a prenderla e il solo pensiero che se avessero potuto avrebbero allungato troppo le mani sulla mia Haeun mi stava facendo impazzire. Come poteva esistere gente del genere al mondo?

Vidi gli altri guardarmi in silenzio, in attesa di una mia parola, ma la mia gola si era stretta e non riuscivo nemmeno a respirare. Avrei voluto ammazzarli tutti! Avrei voluto costringere suo padre a chiederle scusa per tutto il danno che le aveva causato e poi farlo sparire per sempre.

«Immaginavamo sarebbe stato un duro colpo venire a sapere che alcuni ragazzini hanno tentato di allungare le mani sulla tua ragazza, ma sono pentiti e collaboreranno affinché possiamo prendere Lee. E quello su cui ci dobbiamo concentrare, Taehyung. E lo dobbiamo fare anche per Haeun.» s'intromise Yoongi, alzandosi dalla sedia per venire a stringermi la mano in segno di conforto. Il mio respiro si regolarizzò non appena quel nome gli uscì di bocca. Haeun. Dovevo farlo per Haeun. Una volta finito tutto sarei potuto correre da lei, portarla a Seoul e iniziare a vivere la mia vita insieme a lei per il resto dei miei giorni.

Annuii a fatica, sentendo ogni nervo quasi scoppiare prima di vedere Hoseok e Jin stringere i pungi e farmi segno di essere forte. Con loro al mio fianco ero sicuro che sarei riuscito a mandarlo dietro le sbarre.

«Perfetto! Adesso dobbiamo parlare di altro. Abbiamo un piano Taehyung, e la tua parte è quella fondamentale.» riprese Namjoon alzandosi e mettendosi a passeggiare per la stanza quadrata. «Dobbiamo riuscire ad entrare in casa sua perciò ecco cosa faremo: devi contattarlo con una scusa, riuscire ad avere un appuntamento e lasciarci la via libera.» mi spiegò alzando gli occhi su di me.

Incerto annuii, anche se non sapevo proprio che tipo di scusa usare. Ormai ero stato liberato, mi avrebbe creduto se mi fossi presentato da un momento all'altro da lui?

«Purtroppo è l'unico modo per poterlo incastrare. Noi ti seguiremo e non appena ci darai il via libera faremo irruzione. Ti aiuteranno i ragazzi che si sono costituiti, dicono che dopo domani ucciderà tutti quelli che non sono riusciti a trovare Haeun in questi giorni. Dobbiamo fermarlo prima che possa uccidere anche uno solo di loro, così potremmo arrestarlo con le prove.» disse.

Annuii distratto. Era arrivato il momento che anch'io facessi qualcosa per lei. Mi alzai, più che carico che mai, e sorrisi a tutti che ricambiarono mettendosi in piedi e avvicinandosi a me.

«Ci sto, devo solo trovare una scusa per entrare in casa.» dissi.

Namjoon sorrise mettendosi le mani dentro le tasche dei pantaloni, Jungkook mi abbracciò e gli altri batterono le mani.

«Mi raccomando ragazzi, dobbiamo concludere l'operazione Bulletproof. Domani faremo tutti i preparativi, ora a letto signori.» ci congedò.

Uscimmo dalla caserma parlottando tra di noi, quando un messaggio appena ricevuto mi fece tremare la gamba. Afferrai il telefono sperando fosse Haeun, ma quando lessi ciò che c'era scritto e anche il mittente la mia rabbia salì alle stelle.

Lee Taeyong:

Ho baciato Haeun. Mi dispiace.

||La divisa e la ribelle||Kim Taehyung||🌸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora