Lo Scherzo 4/4: Perdono

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James sbattè più volte le palpebre prima di capire di trovarsi in infermeria.
- James! - una ragazza dai capelli castani esclamò il suo nome mentre si precipitava ad abbracciarlo stretto, facendogli quasi mancare il respiro.
- Alexy... - sussurrò James mettendole una mano tra i capelli.
- Signorina, il braccio! - esclamò Madame Pomfrey.
Alexandra si staccò lentamente da James accompagnando con la mano destra il braccio sinistro ingessato.
- Stai tranquillo, entro domani sarò tutta intera - lo precedette Alexandra. - Remus si è svegliato da poco -.
Come sempre, Remus stava mangiando del cioccolato fondente mentre guardava il lettino davanti a sè.
- Dovrei chiedergli scusa, mi ha salvato la vita... - disse girandosi verso James che annuiva.
- È lui quello messo peggio - disse Alexandra riferendosi a Sirius.
Remus sbuffò. - Quello tutto intero era Piton -.
- Ora lui dov'è? - disse James stringendo i pugni. Aveva così tanta voglia di ucciderlo.
- Qui - disse Severus con la sua solita voce irritante.
James fece per alzarsi, ma Alexandra gli mise una mano sulla guancia. Si girò verso di lei e la guardò nei suoi occhi azzurri. Quegli occhi color mare avevano la capacità di calmarlo all'istante, questo era uno dei tanti motivi per cui li amava. Sorrise come un ebete mentre la porta dell'infermeria si spalancava.
Silente e la McGranitt entrarono molto agitati.
- Cosa vi è passato per la testa! Potevate morire! - esclamò la professoressa.
- Minerva, fai piano! Il signor Black ha bisogno di riposo, è messo molto male - disse la Pomfrey bagnando un panno bianco.
- Oh mio Godric... - sussurrò la McGranitt avvicinandosi al lettino in cui il ragazzo dormiva.
- Professor Silente, lei sa... - inziò Severus alzandosi.
- Oh so perfettamente quello che vuole chiedermi signor Piton, e posso risponderle sinceramente - disse il preside allisciandosi la barba. - So perfettamente della presenza di un licantropo nella mia scuola, come so perfettamente della presenza di tre animagus dentro queste mura. E, se permette, vorrei farle una domanda -.
Severus declutì.
- Perchè ha voluto correre a conclusioni affrettate senza neanche parlarne con il sottoscritto? Sa, io so tutto quello che accade nella mia scuola - sospirò il preside. - Ma continuo a pensare che il vostro odio reciproco superi qualunque cosa -.
- Ma professore - intervenne Severus.
- So che l'odio l'ha accecata, signor Piton, ma non sa che sono stato io a chiedere ai qui presenti Signor Potter, Signor Black e alla Signorina Grindelwald di diventare animagus per aiutare il signor Lupin - disse Silente con tanto di occhiolino.
- Signor Piton vorrei dirle una cosa: avvolte sono le nostre azioni a definirci non le nostre capacità. E, per quanto mi duole dirlo, sono costretto a togliere cento punti ai Serpevede per le sue azioni compiute questa notte - disse Silente aggiustandosi gli occhiali a mezzaluna.
- Cosa? E a loro? - esclamò Piton indicandoli.
- Oh...bhè, se mi permettete, per loro sarebbe dovuta essere una normale notte di luna piena - disse il preside mentre Severus iniziava ad andare verso la porta.
- Ah! Signor Piton! - lo richiamò il preside. - Spero che questa conversazione rimanga tra tutti noi -.
Severus uscì dell'infermeria mentre la McGranitt iniziava a lanciare occhiate di fuoco ai suoi alunni.
- Oh Minerva, sono ragazzi! Non c'è nessun problema! - disse Silente prendendo una "Caramella tutti i gusti + 1". - Mmm... Vomito. Ci sono abituato ormai -.
- Ma Albus, stavano per morire! - esclamò la McGranitt preoccupandosi ancora di più.
- Proprio per questo devono riposare - disse il preside andando verso la porta seguito dalla professoressa. - Hasta la vista! - esclamò chiudendo la porta.
- Dai... Pensavo di peggio - disse James ridacchiando.

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Una settimana dopo...
- Basta! Giuro che lo uccido! - esclamò James massaggiandosi le tempie mentre uscivano dall'aula di Storia della Magia.
- Lo sai che è già morto, vero? - disse Habram ridendo.
- Fa niente, lo uccido un'altra volta - disse James.
- Scusatemi, ma Marlene? - chiese Emmeline mentre stringeva la mano di Remus.
- Da Sirius - disse Alexandra sorridendo mentre James emetteva un fischio.
Arrivarono davanti alla Sala Grande, ma delle risate li fecero voltare.
- Cosa c'è, MacKinnon? Ti sei già stancata di Diggory? - disse Daisy Chang ridacchiando con le sue amiche.
- E tu, Chang? Non vai a succhiare il cazzo a qualcuno? - rispose Marlene alzando le spalle.
Daisy fece un passo in avanti alzandosi leggermente la minigonna di pelle che portava sempre.
- Oh...pensavo che la Grindy ti avesse cambiato, invece ti ha fatto diventare... Bhè... Così - disse toccandole i capelli mentre faceva una smorfia.
Marlene le spostò la mano con uno schiaffo e disse: - Sai, prima ho sbagliato. Perchè non te ne vai a fanculo con tutto il tuo culo allargato? -.

La Chang divenne rossa dalla rabbia e girò sui tacchi, seguita dalle sue amiche

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La Chang divenne rossa dalla rabbia e girò sui tacchi, seguita dalle sue amiche.
Marlene, invece, ghignò e si girò verso Alexandra.
- Eccola la mia insegnante! - esclamò la bionda.
Tutto il gruppo entrò in Sala Grande mentre Frank, ansioso com'era, iniziò a delirare sui G.U.F.O.
- Amore, calmati. Manca ancora tanto agli esami - disse Alice passandogli una mano nei capelli.
- Ci sto provando - sospirò Frank. - Ma se non passo l'esame di Erbologia... -.
- Non potrai diventare un insegnante di Mandragole - disse Sirius imitando la sua voce. - Si, Frank, abbiamo capito -.
- Perchè devi essere sempre così... - Marlene si bloccò.
- SIRIUS? - esclamarono tutti in coro mentre il ragazzo si tappava le orecchie.
- Ma... - iniziò Marlene.
- Vedi principessa, Madame Pomfrey è una maga - disse Sirius facendole l'occhiolino. - Allora Prongsy -.
- Mi dica Paddy - disse James ghignando.
- No! Voi non fate niente! - esclamò Alexandra.
- Oh ma dai! - protestò il ragazzo occhialuto.
- Non mi interessa, fino alla fine dell'anno niente scherzi - disse la ragazza iniziando a mangiare mentre il suo gufo portava una lettera per lei.

Cara Alexy,
Purtroppo non porto buone notizie.
Lo zio di Sirius non ha fatto ritorno dalla missione che l'ordine gli ha assegnato, e circa qualche ora fa abbiamo trovato il suo corpo senza vita.
Non sono riuscita a scrivere a Sirius, non ho avuto il coraggio. Sono distrutta.
Silente ha deciso di mandare i genitori di James per continuare questa maledetta missione.
Spero che tutto possa risolversi al più presto.
Un bacio,
Queenie.

- Oh...- sospirò Alexandra.
Remus, intanto, fece un bel respiro e si rivolse a Sirius: - Sir... Io ti prego di perdonarmi. Ti ho accusato e tu mi hai salvato rischiando di morire e io... -.
- No, no... Sono stato io che non dovevo parlare... - si scusò Sirius.
- Amici come prima? - chiese Remus arrosendo e tendendo la mano.
- Non lo siamo sempre stati? - rispose Sirius abbracciandolo.
Intanto un altro ragazzo si stava avvicinando alla tavolata dei Grifondoro.
- Alexandra? - la richiamò il ragazzo e la ragazza si girò sorridente.
- Oh... Antony, cosa ti serve? - chiese Alexandra confusa.
- io... Posso parlarti in privato? - disse Antony con lo sguardo basso.
- Certo - e Alexandra si alzò seguendo il ragazzo fuori dalla Sala Grande.
Antony Rosier era sempre stato un Serpevede Puttaniere e non esprimeva mai i suoi sentimenti, ma in quel momento il ragazzo aveva bisogno di confidarsi con qualcuno che non l'avrebbe giudicato.
Si fermarono in un corridoio deserto.
- Dimmi, Rosier - disse Alexandra appoggiandosi al muro.
- Chiamami Antony - disse il ragazzo. - Ho bisogno di dirti una cosa che ho capito da poco tempo -.
- Sono tutt'orecchi - disse Alexandra.
- Sai se... Underwood esce con qualcuno? - chiese abbassando lo sguardo.
- Percy Underwood? Lo conosco, è un amico di Emmeline, Tassorosso - disse Alexandra. - E no, non esce con nessuno. Almeno così mi sembra -.
- Ah... - sospirò il ragazzo.
- Perchè? - chiese Alexandra, ma dopo capì.
- Ho capito... Ti piace Percy! - esclamò.
Antony le tappò la bocca e si guardò intorno.
- Si, va bene! Mi piace! - disse lui arrendendosi.
- Ma è una cosa bellissima! - disse Alexandra abbracciandolo. - Perchè non glielo dici? -.
- Ci conosciamo poco, pochissimo. Poi i miei non accettano quelli come...come me... - disse Antony mettendosi le mani sugli occhi.
- Ehy, tranquillo. Ci sono io - disse Alexandra sorridendo. - Ti aiuterò a conquistarlo -.
- Grazie, sapevo di potermi fidare di te - disse Antony e insieme ritornarono in Sala Grande continuando a parlare.
- Alex... Non guardare... - sussurrò Antony appena varcata la porta della Sala Grande.
- Perché? Cosa... -.
Alexandra si girò e vide una ragazza con una minigonna in pelle e la camicia scollata avvinghiata ad un ragazzo con gli occhiali.
Lui le mise una mano sulla guancia e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
La ragazza sorrise mettendosi una mano tra le gambe.
- James... - sussurrò Alexandra.
Il ragazzo con gli occhiali si girò e spalancò gli occhi.
- Andiamo - disse Antony portando via la ragazza che sembrava paralizzata.
"Ha infranto la promessa..." pensò Alexandra mentre Antony la portava verso il Lago Nero e l'abbracciava.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora