𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬

La prima luna piena

- Voi morirete, me lo sento! - esclamò Remus appena fuori all'ingresso. Alexandra si fermò di scatto, gli prese le mani facendo incontrare i loro occhi.
- Remus, ora ascoltami. Ti devi calmare. È la mostra prima Luna Piena e abbiamo già programmato tutto: prima della tua trasformazione, noi ci trasformeremo nei nostri animali. Non moriremo, ok? Quindi calmati -.
Remus prese un bel respiro, annuì incerto e si incamminò verso il Salice Schiaffeggiante. Si avvicinarono lentamente all'albero. Esso, sentendo delle presenze avvicinarsi, iniziò a muoversi, i rami si aprirono e iniziarono ad agitarsi. Il tra poco-lupo mannaro prese un sasso e lo lanciò nella parte sinistra inferiore del Salice, che si calmò a quel tocco.
Remus li guidò fino all'interno della Stramberga Strillante: era una stanza sporca di macchie di sangue rosso secco, i muri erano graffiati, c'erano delle brandine e dei cuscini abbastanza vecchi e smessi.
I ragazzi posarono i loro zaini, contenenti cibo e vestiti per il giorno seguente, in un angolo della stanza e presero le bacchette.
La mezzanotte si stava avvicinando e spicchi della Luna si stavano iniziando a notare nell'oscurità del cielo bluastro.
- Trasformatevi - sussurrò Remus deglutendo e loro eseguirono.

Alexandra, orami diventata una elegante volpe dal manto bianco candido, stava pensando.
Tutti li vedevano come degli orgogliosi, casinisti, menefreghisti, arroganti e coraggiosi Grifondoro, con la famiglia perfetta e la vita felice e spensierata. Ma non era così.
Nessuno, proprio nessuno, ha mai provato a vederli deboli dietro a tutta quella felicità. Maschera. Ecco cos'era. La felicità per loro era una maschera.
Sirius che era un rifiuto della famiglia Black, piangeva la notte e nell'ombra irraggiungibile, nella quale erano riusciti a prenetrare dentro solo James, Alexandra e Remus. Quest'ultimo odiava la sua vita per la sua natura da lupo mannaro, ai suoi occhi un mostro.
James, tanto menefreghista quanto sensibile. Aveva paura di non essere il figlio perfetto, di deludere la sua famiglia e di non raggiungere i suoi abbiettivi e di fallire miseramente in tutto. Tuttavia, però, trovava conforto nella sua roccia, la sua bellissima volpe bianca.
Infine Alexandra, lei soffriva più di tutti. Si sentiva un errore per il cognome, aveva paura che prima o poi non riuscisse a controllare i suoi poteri e di uccidere le poche persone che amava. L'unico modo per non sentirsi un errore, era aiutare gli altri a non sentirsi tale e di aiutarli a superare le loro paure. Forse per quello io Cappello Parlante l'aveva smistata in Grifondoro.

Fu risvegliata da dei gemiti di dolore.
Guardò davanti a sé e decise di rimanere impassibile, o meglio riuscirci. Remus diventò sempre più pallido, iniziò a Contorcersi. Il suo viso diventò triangolare, comparì sulla pelle del pelo nero e i suoi occhi color cioccolato si trasformarono in un giallo misto a un verde fogna.
La Luna era alta nel cielo e completamente piena. Il lupo ululò è si girò su se stesso. Eccolo lì: Moony.
Non Remus, non lupacchiotto, non mancato Corvonero, ma solo Moony.
Io Lupo Mannaro puntò lo sguardo sulla volpe, la quale senza paura si avvicinò al lupo. Si avvinarono poi anche il cervo e il cane. Insieme I tre animagus iniziarono a girare in tondo. Il mannaro, all'inizio un po' confuso, iniziò a prendere simpatia verso i tre animali davanti a lui. Infatti decise di girare insieme a loro.
Dopo un paio di giri prendendo confidenza, la vope si fermò. Guardò con gli occhi blu dentro quelli gialli del mannaro e riuscì a vedere il loro Remus felice. Il mannaro, dall'altro canto, ringhiò infastidito e la volpe sorrise.
Intanto il grosso cane nero e il maestoso cervo andarono verso il tunnel iniziando a correre, inseguiti dalla volpe e dal lupo.
Si avvicinarono sempre di più alla foresta oscura. Vi ci entrarono e si avviarono verso un punto indefinito. Appena si fermarono, si guardarono e si sistesero guardando le stelle e la Luna. Dopo iniziarono a giocare, a fare lotte, a saltellare e a divertirsi.
Dopo un paio di orette, la Luna Piena iniziò a calare. I tre animagus iniziarono a correre diretti al Salice Schiaffeggiante, seguiti dal Lupo Mannaro un pizzico assonnolito.
Entrarono nella stanza e il lupo ululò un'ultima volta prima di fare due giri su se stesso e di addormentarsi sul pavimento. Il cervo, il cane e la volpe fecero lo stesso.

La mattina dopo Alexandra si svegliò per prima sul legno scricchiolante della Stramberga Strillante. Notò che aveva i vestiti strappati come tutti. Si cambiò e preparò dei vestiti per i ragazzi. Dopo un paio di minuti ad osservare il limpido cielo azzurro e ad assaporarsi il vento delle sette di mattina, decise di svegliare James, Sirius e Remus.
Fu molto facile svegliare Remus, ma non si poteva dire lo stesso per James e Sirius. Così le balenò in testa l'idea di vendicarsi dello scherzo che le avevano fatto con l'acqua. Si avvicinò a Remus, gli sussurrò qualcosa all'orecchioe si scambiarono un ghigno malandrino.
Si avviarono verso l'entrata del tunnel, misero un gamba avanti mentre un'altra indietro, si diedero la spinta e iniziarono a correre verso di due addormentati.
Alexandra salto su James, mentre Remus su Sirius.
I due sussultarono aprendo gli occhi di scatto, sentendo un dolore allucinante nella pancia. Appena misero a fuoco la situazione finsero di essere offesi. Questa reazione fece ridere Alexandra e Remus, trascinando poi James e Sirius.
- La mia vendetta! - esclamò la ragazza mettendosi in piedi.
Quando tutti furono svegli, il cervo diede della cioccolata, il cane servì del thè, la volpe diede i vestiti e il lupo mannaro dise:
- Grazie! -.
- Visto! Non siano morti! - disse Alexandra sorridente.
- Non vedo l'ora di rifarlo! - dissero in James e Siriua.
Si prepararono e, tra gli sbuffi, lamente, liticate, e altri sbuffi, si avviarono verso il castello.
Una nuova giornata aveva inizio!
Sarebbe diventata noiosa appena aprì la porta della classe di Storia Della Magia, ma non per Remus.
I suoi amici non lo avevano abbandonato, era i suoi veri migliori amici.