Chi dei due?

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Severus Piton bussò violentemente contro la porta del Malfoy Manor, dopo aver spalancato il cancello con un colpo di bacchetta. Dopo circa un paio di minuti la porta si aprì, e Severus si trovò davanti Bellatrix Lastrenge. 

- Piton! Che sorpresa! - esclamò lei.

- Lasciami entrare - disse lui freddo, mentre Bellatrix alzava gli occhi al cielo. 

Bellatrix si spostò e lasciò passare Severus. - Per colpa tua, il piccolo Draco si è svegliato - disse lei, incrociando le braccia. 

- Dov'è Lucius? - chiese Piton, senza voltarsi ma continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a sé. 

- Oh...Malfoy Senior è uscito prima per fare commissioni - rispose Bellatrix.

- Fammi parlare con Narcissa - disse Piton, e la donna ridacchiò. 

- Perché mai dovrei lasciarti parlare con lei? - disse lei. 

- Perché è importante - ribatté lui. 

- Stai insinuando che io non sia fedele, per caso? - disse Bellatrix facendo un passo un avanti e alzando la testa. 

- Bella - la richiamò la sorella minore. - Lascialo stare, è qui per parlare -.

- Può benissimo farlo anche con me - disse la maggiore, che fu, però, ignorata da Narcissa, che invitò Severus a seguirla. 

Severus la seguì in silenzio; oltrepassarono la sla da pranzo che fungeva anche come luogo per le riunioni. Senza i Mangiamorte e il Signore Oscuro lì dentro, la casa sembrava più luminosa e si sentiva un lieve profumo di fiori. 

Entrarono in una delle tante stanze del castello, quella riservata al più piccolo dei Malfoy. Narcissa si sedette su una sedia, vicino alla culla. 

- Dobby! - disse Narcissa, e in meno di un minuto un elfo domestico fece la sua comparsa all'interno della stanza. - Ci puoi portare un po' di thè fresco, per favore? -.

- Arriva subito, signorina Malfoy - rispose Dobby, facendo un leggero inchino prima di scomparire nuovamente. 

- Cosa dovevi dirmi? - disse Narcissa guardando Severus. 

- Solo tu sai che sono una spia, vero? - disse Severus, mentre Narcissa annuiva. 

- L'ho giurato, Severus, non posso dirlo a nessuno - disse lei. 

- Lo sai, questo è ovvio, ma non sai il motivo per cui lo faccio - disse Severus guardando la culla argentata, per non  guardare negli occhi la donna. 

- Per Alexandra - disse Narcissa sicura, ma emise un sospiro sconsolato dalle labbra. 

Severus la guardò alzando un sopracciglio, come per chiedere il motivo di quel sospiro, e lei si limitò a sostare lo sguardo verso la finestra. 

- Sì, è per lei, ma a te non va giù questa cosa. O sbaglio? - disse Severus. 

- No, non sbagli - confessò lei. - E lo sai il perché? Perché non lo hai fatto di tua spontanea volontà. Sei voluto diventare una spia solo perché hai realizzato che Alexandra non ti ha mai amato, che non protrai tornare indietro a sistemare i tuoi errori -. 

Ci fu un attimo di pausa. Severus capì che Narcissa stava cercando moderare le parole; quella donna aveva tanto da dire. 

- Sei diventato uno dei Suoi solo per far vedere al mondo magico quanto sei forte, e, nel tuo profondo, credevi che lei ti avrebbe seguito -.

- E' una Grindelwald -.

- Ma non è cresciuta con lui! - esclamò Narcissa. - Lei è cresciuta con la sua madrina, che le ha insegnato amore e affetto. Avrà anche la nomea che aveva il padre, ma sai meglio di me che non gli assomiglia -.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora