Estate del '74

1.6K 75 43
                                    

In Sala Comune
- Menomale che abbiamo passato gli esami! Non ce la facevo più! - disse Emily lasciandosi cadere sul divanetto.
- Hey Alex, che stai leggendo di bello? - chiese Habram sedendosi vicino ad Alexandra.
- Oh, è Queenie - disse alzando lo sguardo. - Vi ha invitato a passare le vacanze con noi - disse.
- E ci entriamo? Insomma a casa tua? - disse Sirius.
- Infatti non è qua, ma in Italia - disse con un sorriso, mentre tra loro cadde il silenzio.
In Italia. Loro. Dieci ragazzi un più scalmanato dell'altro.
- Non accetta un no. Ha inviato delle lettere ai vostri genitori. Verranno anche i genitori di James, di Marlene, di Emily e lo zio di Sirius, se no le viene un infarto istantaneo se ci accompagna solo lei - elencò trascinando il dito sulla pergamena.
- Per Sirius ha inventato la cazzata che ti farà studiare le famiglie purosangue italiane più importanti, e fanno venire tuo zio per sorvegliarti - disse puntando il dito sul diretto interessato, ma tenendo sempre gli occhi fissi sulla pergamena.
- Wow! Andremo in Calabria! La casa è anche spaziosa e dovremmo condividere la camera! Le coppie le ha scelte già lei, Frank - disse anticipando il ragazzo.
- È anche circondata da una grandissima distesa di tulipani e girasoli in cui passare la notte - e fece un occhiolino a Remus che, capendo, annuì.
- Scusami un attimo, ma in Calabria non c'è il mare? - chiese Sirius (Atena:"Proprio intelligente questo, eh!").
- Oh, certo che c'è Pads - rispose Alexandra.
- E dove li compriamo i costumi? - continuò James.
- Ah si! - esclamò la ragazza girando la pergamena. - Viaggeremo in nave fino al Porto Di Napoli. Staremo lì una settimana e compreremo là i costumi e tutto il materiale che ci serve. Tranquille! Lei ha già scritto una lista! - disse alzando una mano per placare le sue amiche che stavano scegliendo che cosa portare urlando.
- Poi prenderemo il treno per arrivare in Calabria e infine il pullman per andare in città - concluse.
- Che cos'è un treno? - chiese Habram.
- È come l'Hogwarts Express, solo che trasporta babbani e sono più "nuovi" per così dire. Ci sono delle fermate in cui le persone scendono e salgono - spiegò Marlene.
- In che senso più nuovi? - chiese Remus.
- Lo vedrai - fece un sorrisino Marlene.
- Si, bene. E un pellmen? - chiese Emmeline.
- Pullman - la corresse Alice.
- È come il NotteTempo. Lo avete presente? - chiese Marlene e, vedendo tutti annuire, continuò. - Solo che va a una velocità più lenta, molto più lenta, ed è ad un solo piano -.
- Quindi venite? - chiese facendo gli occhi dolci Alexandra.
- Mi dici come possiamo dire di no a questi occhioni? - disse James strofinandole due dita sulla guancia.
- Bene! Allora preparate tutto il necessario per due mesi! - disse sorridente.
- DUE MESI? - urlarono in coro tutti.
- Su su! Sono le dieci! Dobbiamo prendere il treno! - disse uscendo dalla Sala Comune.
- Vieni immediatamente qui, Peste dei miei stivali! - le urlò dietro Sirius.
- Devo fare la scorta del mio gel per capelli! Vieni, ora! - le urlò ancora correndole dietro.

- - - - - - - - - - - - - - - - -

Erano appena scesi dal treno e recuperato i loro bagagli, quando sentirono la voce della signore Grace chiamarli.
- Eccoli! -.
- Mamma! - urlò la figlia abbracciandola.
Tutti fecero lo stesso con i loro rispettivi parenti.
- Allora, pronti? - chiese la madre di Habram.
Anche se si erano trasferiti dall'Islam in Inghilterra da poco più di due anni, avevano imparato e assimilato la cultura inglese molto velocemente. Anche se il loro modo di vestire e l'accento rimaneva forte, il gruppo li accettava. (Ares:"Oo, mi commuovo!". Apollo e io:"Ma zittati un po', Cretino!". Io: *si rende conto che hanno detto la stessa cosa* "Batti il cinque, fra'!". Apollo: *se ne rende conto pure lui* "Batti qui, sore'!". Ares: *facepalm*.)
- Certo signora! - disse Alexandra.
- Prontissimi! - disse James e Sirius dandosi il cinque. Gli altri annuirono sorridenti, mentre i loro genitori li riempivano di raccomandazioni e abbracci (tranna quelli di James, Marlene e Emily).
Appena attravarsarono la barriera, Sirius chiese a Queenie:
- Queenie, possiamo registrare un video? Per ricordo -.
- Certo! - rispose con un sorriso.
Il ragazzo allora prese la macchina fotografica dalla sua borsa e iniziò a schiacciare tasti a caso.
- Aspetta, Black! - disse Marlene alzando gli occhi al cielo, e cliccò un pulsante. - Ecco fatto! -.
- Grazie - la ringraziò Sirius. Si guardarono e la ragazza sembrò entrare negli occhi grigi del ragazzo. Non li aveva mai visti così da vicino.
Poi si riprese e si affiancò ad Alexandra.
- Bene! Ciao a tutti voi che ci state guerdando! Oggi è il trenta Giugno millenovecentosettantaquattro e - inziò a parlare ma fu interrotto da James.
- Ma che se ne fottono loro? -.
- Zittati, cervo cornuto! - disse Sirius.
James stava per replicare quando la mano di Remus si posò con forza sulla sua faccia.
- Allora... Che stavo dicendo... Ah si! Da oggi iniziaranno le nostre vacanze. Dove andremo signorina Grindelwald? - disse inquadrandola.
- Andremo in Calabria, ma prima passeremo per Napoli. Non vedo l'ora! - disse mettendosi gli occhiali da sole.
- Ma qualcuno di voi parla italiano? - chiese Frank abbastanza nervoso.
- Si, i genitori di Emily. Per questo gli ho chiesto di accompagnarci - rispose Queenie.
- Ah bene. Perchè io non so una parola! - disse Frank, facendo ridere tutti.
Appena uscirono da King's Cross, videro delle automobili. Ci salirono e si avviarono verso il porto dove la loro nave li aspettava.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora