La Foresta

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La porta si spalancò, e una ragazza dai capelli biondi entrò nell'aula facendo grandi respiri. Guardò il ragazzo nei suoi occhi grigi, scrutandoli attentamente.

- Te lo devo dire, ora o mai più - disse avvicinandosi. 

Il ragazzo si alzò di scatto, avvicinandosi anche lui. 

- Sirius, io credevo di odiarti. Credevo di non provare niente per te, niente, ma... - lo sguardo della ragazza, dapprima rivolto verso il pavimento, si alzò lentamente. - Ma ti devi svegliare -.

- Come? - rispose Sirius, ritrovando la sua voce.

- Ti devi svegliare -.

- Marlene, cosa stai dicendo? -.

- Svegliati - disse di nuovo mentre una luce bianca e accecante l'avvolgeva e l'allontanava da lui. Sirius sussurrò di nuovo il suo nome, mentre si portava una mano davanti agli occhi socchiusi, per ripararsi dalla troppa luce. 

Sirius spalancò gli occhi, sentendo un dolore allucinante alla testa. 

- Ben ritorno nel mondo dei vivi, Paddy - disse Remus con un libro tra le mani, con un ghigno stampato sul volto. 

- Cosa è successo? - chiese massaggiandosi la testa con tutte e due le mani. 

- Mah, meglio se ci dici il motivo per cui sussurravi il nome di Marlene - disse Habram indicando la ragazza in questione, che cercava di nascondere il rossore sulle sue guance. Sirius strinse le labbra e guardò la ragazza. 

Sorrise e sussurrò: - Ce l'ho in pugno, finalmente -.

- Credici - disse James da dietro di lui, mentre Alexandra gli dava una pacca sulla spalla per farlo stare zitto. 

- Possiamo continuare con la lezione? - disse la professoressa di Babbanologia, richiamando l'attenzione della classe, che si zittì. - Grazie mille -.

La professoressa fece il giro della cattedra per poi sedersi sulla sedia. Guardò tutti e fece un bel respiro. - Chi vuole rispiegare la lezione? Chi ha ascoltato, per piacere -. 

In pochi alzarono la mano, mentre gli altri cercavano di non incontrare lo sguardo della professoressa, come Habram, che cercava di nascondersi dietro un libro. 

- Signor Ghali, mi può rispiegare Dante Alighieri? - disse la professoressa. Habram abbassò leggermente il libro, facendo scoprire gli occhi.

- Io? -.

- Sì, lei -.

- Va bene - disse sospirando il ragazzo. - Questo qua era innamorato di una, che lo aveva salutato una volta. Una volta - iniziò mentre gli altri cercavano di non ridere.

- E poi, le ha dedicato la Divina Commedia, le ha dedicato il fini mondo di poesie, e non se l'è mai inculato. Lei a lui. Che tristezza, peggio di Sirius e Marlene, mamma mia - concluse sorridendo. 

- Signor Ghali... - sospirò per l'ennesima volta la professoressa. - Si rende conto di quello che ha detto? -.

- La verità - sussurrò James, credendo di non essere sentito. 

- Signor Potter, lei ha una pessima media nella mia materia. Vuole passare ad un Troll? - disse la professoressa, mentre il ragazzo con gli occhiali fece segno di no con la mano. - Credevo di averle detto di aiutarlo, signorina Grindelwald - continuò.

La ragazza arrossì. - Purtroppo, ci sono state...ecco...distrazioni - disse, inventandosi una scusa. "Bellissima distrazioni, vero, Occhi Di Mare?"  pensò James, e Alexandra gli diede un calcio al polpaccio. 

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora