Il M. A. C. U. S. A.

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I ragazzi delle quattro Case entrarono nella Sala Grande in caos. I malandrini e i loro amici si sedettero al tavolo dei Grifondoro chiacchierando e scherzando.
- Ma ci state credendo? Abbiamo finito anche quest'anno - disse Emily appoggiando la testa sulla spalla di Habram.
- È volato, vero amore? - disse Emmeline togliendo dalle mani del ragazzo un libro di Difesa Contro le Arti Oscure preso in biblioteca.
- Dai amore, l'anno prossimo abbiamo i G. U. F. O! - disse Remus facendo gli occhi dolci alle sua ragazza.
- Appunto! L'anno prossimo! - esclamò Sirius.
- Guardate che io non vi faccio copiare! - disse Remus puntando il dito contro Sirius e James.
- Ma noi abbiamo anche qualcun altro che ci può aiutare - disse quest'ultimo guardando verso Alexandra, che in quel momento stava mangiando del pollo arrosto.
- No, no, no, no, no, no e no! - disse mentre ingoiava. - Io non vi faccio copiare un bel niente! -.
- Dai! Mica vuoi che ci boccino? - disse James facendo il labbruccio.
- Come farai senza di noi, poi? - disse Sirius prendendo le mani di Alexandra.
- E se provate a studiare, magari? - disse Marlene. Tutti scoppiarono in una rigorosa risata, tutti tranne James e Sirius.
- Tu li hai mai visti studiare? - disse Frank.
- Solo Trasfigurazione, perchè hanno paura della loro cara 'Minnie'. Cagasotto! - disse Alice.
- Noi non siamo cagasotto! - protestarono entrambi. Alexandra continuò a ridere.
- Sapete che vi farò copiare. Si, ma non tutto! - disse.
- Ah visto! Lo sapevo che mi volevi bene! - disse James battendo le mani e abbracciandola.
"E mica solo quello..." pensò la ragazza circondando la vita di James con le braccia. Per la prima volta, sentì i suoi addominali scolpiti da cercatore. Eppure si erano abbracciati tante volte... E doveva ammettere che questa cosa l'attreva abbastanza.
E iniziarono a mangiare, progettando scherzi da fare, ma Alexandra non riusciva a trovare pace. E James se ne accorse.
Le mise una mano sul ginocchio.
- Hey... Che succede? - le chiese.
- Niente, davvero - gli rispose Alexandra.
- Davvero mi stai prendendo in giro? - disse James imitando la sua voce. - Te lo si legge negli occhi, Alexandra. Cosa sta succedendo? Dimmelo, per favore. Mi stai facendo preoccupare - disse lui mettendo una mano sulla sua guancia.
- James... Io... - iniziò a parlare la ragazza, ma il portone si spalancò.
Un esemplare di Argus Gazza e la sua gatta, Mrs. Spurr, che correva come un pazzo verso il preside.
- Professor Silente! Professor Silente! - urlò, mentre l'uomo si alzava.
- Dimmi, Argus - disse con calma.
- Sono qui! La vogliono! Sono qui! - urlò andando in panico. Albus Silente, per la prima volta, spalancò gli occhi e guardò Alexandra.
- Alexy, cosa succede? - disse Narcissa dall'altra parte della Sala, alzandosi dal tavolo dei Serpeverde.
- Alex...cosa? - disse Marlene, mentre gli occhi di Alexandra si riempivano di lacrime.
- È arrivato... Anche troppo presto - disse.
- Chi è arrivato? - disse Remus.
- Alex, parla per favore! - disse Alice.
- Il M. A. C. U. S. A., è arrivato - disse Alexandra.
- Cosa? Perchè sono qui? Cosa vogliono da te? - disse Frank abbracciando la sua ragazza.
- Frank... - sussurrò. - Al M. A. C. U. S. A., in America, c'è una cella con il nome di mio padre - disse mentre una lacrime scese sulla sua guancia.
- NO! - urlò Marlene. - NO! No... Ti prego! Dimmi che è uno scherzo! - disse iniziando a piangere.
- Foxie, no... - disse James.
Se quella era l'ultima volta che si sarebbero visti, glielo davvero dire. Glielo doveva dire che l'amava da quasi un anno, perchè James, romantico e depresso, segnava sul calendario ogni giorno che passava da quando si era innamorato di Alexandra.
- No... - sussurrò James ancora.
Di scatto l'abbracciò, assaporando il suo profumo alla fragola.
- Ti prego...dimmi che non è così... Dimmelo! -.
Ormai James era in lacrime, e strizzava le palpebre nella speranza che il flusso di lacrime si potesse fermare, ma era impossibile.
- James... - sussurrò Alexandra. - Mi dispiace, mi dispiace. Mi dispiace se sono un disastro, perdonami - disse.
- No, no. Tu non sarai mai un disastro. Ma se ti ritieni tale, sei un disastro magnifico - disse James stringendola più forte.
- Rimani con me, ho bisogno di te - continuò.
- Anche io, James, anche io ho bisogno di te -.
Intanto tutti i loro amici Grifondoro (stretti) stavano piangendo e, stranamente, anche Sirius si faceva abbracciare da Remus.
BUUM!
Il portone si spalancò completamente, facendo spazio a quasi mille maghi e streghe in uniforme nera.
Alexandra si staccò da James, mentre gli auror avanzavano.
Narcissa ricade sulla panca e Lucius la accolse nelle sue braccia, consolandola.
Infondo loro e gli altri andavano contro corrente: Serpeverde e Grifondoro amici era una cosa da scrivere sulla Gazzetta del Profeta. Eppure lo avevano fatto.
Alexandra guardò i suoi amici e strinse i pugni, pronta per ricevere le manette, e le venne una morsa al cuore vederli soffrire per colpa sua.
"Il M. A. C. U. S. A ti cerca, Alexandra" le aveva detto il professor Silente.
Senti dietro di lei il capo del M. A. C. U. S. A., Percival Graves.
La piccola Grindelwald chiuse gli occhi e, invece di sentire il ferro freddo delle manette, sentì una mano che si posò sulla sua.
- Può aprire gli occhi - disse il signor Graves e Alexandra li aprì.
- Le devo solo parlare, signorina Grindelwald -.
- V...va bene... - disse Alexandra.
- Consiglierei di andare nel mio ufficio - comparve all'improvviso il professor Silente.
- Si, certamente Albus - disse Percival.
Così il M. A. C. U. S. A. e il loro capo, il preside e la ragazza si avviarono verso le scale.

- Quindi lei si vuole unire col nemico? - ripeté di nuovo Alexandra.
- Si, ve l'ho già detto - rispose per la millesima volta Graves.
- Perchè? - chiese Alexandra, finalmente, sedendosi.
- Tuo padre ha bisogno di aiuto. E mi duole dirlo, ma ne abbiamo bisogno anche noi - disse Graves alzandosi ad andando ad accarezzare la Fenice dagli occhi bicolore sulla scrivania. Essa però si spostò.
"È davvero sicura, mia signora?" pensò la Fenice.
Alexandra spalancò gli occhi, sembrava la voce di suo padre. "No, no! È impossibile!".
- Perchè dovrei fidarmi? - disse dando ascolto alla fenice.
- Alexandra - iniziò il professor Silente. - Ho avuto una conversazione privata con il signor Graves e, purtroppo, devo dargli ragione. Può essere di forte sostegno - concluse aggiustandosi gli occhiali a mezzaluna.
Alexandra guardò la Fenice e la vide annuire e allora sospirò.
- Devo accettare la realtà. Questi periodi sono molto bui. Quindi va bene. Può unirsi a noi - disse.
- Non ci dovrebbe essere un giuramento, o una cosa del genere... - disse Percival.
- Oh, ovvio che c'è - disse Alexandra con un ghigno. - Ma devo chiederle se è disposto ad avere il nostro marchio -.
Graves, sicuro di sè, fece un passo avanti.
- Sono pronto -.
- Bene, mi dia il braccio sinistro - disse Alexandra estraendo la bacchetta.
- Aspettate! - la porta di spalancò.
- Queenie! - esclamò Alexandra.
- Sono venuta il prima possibile. Oh... State già lì... - disse e, vedendo la figlioccia annuire, andò vicino alla McGranitt.
- Sicuro? - domandò l'uomo.
- Sicurissimo - rispose l'uomo.
Puntò la bacchetta sul braccio di Percival e pronunciò: - Infiamma Maxima! -.
Graves urlò e urlò di dolore, sentendo il fuoco entrare dentro le sue vene. Lumacorno e Silente lo aiutarono a restare in piedi.
- Resista! - disse Horace.
Alexandra era impassibile e i suoi occhi... Identici a quelli del padre: quello sinistro nero e quello destro azzurro.
Appena li chiuse, per il signor Graves finì l'inferno.
- Queenie, dagliela - disse Alexandra massaggiandosi le tempie, mentre Queenie porgeva una fiala all'uomo ormai caduto a terra in ginocchio.
- Ora saprò se dirà qualsiasi cosa - disse.
- Sa...rò...mu...to...muto - balbettò Graves.
- Meglio - disse Queenie.
Silente posò una mano sulla spalla di Alexandra. - Meglio se vai, mia cara. Fuori c'è qualcuno che ti aspetta - e indicò la porta che si aprì. La ragazza annuì, salutò Queenie e scese le scale.
- Alexy! - urlò Emily.

- O mio dio! Pensavo che te ne eri andata! - disse la bionda abbracciandola

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- O mio dio! Pensavo che te ne eri andata! - disse la bionda abbracciandola.
Tutti avevano gli occhi rossi, ma rossi dal pianto. E anche Lucius, Narcissa e Andromeda erano presenti.
- Oh, ragazzi - disse Alexandra.
- Foxie - disse James.
Emily si staccò dalla ragazza e la lasciò andare da James.
- Perchè mi devi far preoccupare così? - disse facendola girare.
- Che ne dite? Abbraccio di gruppo? - chiese Sirius.
E tutti i ragazzi, tutti, si abbracciarono sollevati. Finalmenti.

Spazio me
Finalmente vi ho fatto venire un paio di infarti. Vi dico che tra un paio di capitoli il rapporto tra James e Alexandra sarà più hot... E niente! Ci vediamo al prossimo capitolo e shippate #jalandra
Bye Mary~

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora