Ciao papà...

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25 dicembre 1943
Alexandra aveva ormai 3 anni.
I suoi poteri erano a dir poco fantastici. Anche se aveva tre anni era una Legiliments bravissima. Era Natale, ma Gellert era preoccupato: quel momento si avvicinava sempre di più. Queenie percepiva tutta la preoccupazione che avvolgeva Gellert, anche se era un occlumante molto in gamba.
- Ehy, non preoccuparti. Mancano altri due anni e stai dimostrando di essere un padre fantastico. Lei ti vuole bene e te ne vorrà sempre - gli disse Queenie con calma.
- Hai ragione, Queenie, come sempre d'altronde - e si sorrisero a vicenda.
- QUEENIE, PAPÀ!!! OGGI È NATALE! - le urla della piccola Alexandra giravano per tutta la villa, trasmettendo gioia e felicità.
Scese le scale di fretta. Mancavano tre gradini quando inciampò. Era pronta a sbattere il piccolo faccino sul pavimento, quando due mani possenti la presero e la fecero volare.
- Devi stare più attenta piccolina -
- Si, scusami, papà - e Alexandra sorrise al padre. Udirono le voce di Queenie dal salotto:
- Venite, vi aspettano i regali! - e così si avviarono al salotto, vicino al camino. Si sedettero davanti a esso, ma Alexandra rimase in piedi e disse con tranquillità:
- Papà,Queenie sapete che vi voglio un mondo di bene. Papà so che ti manca la mamma e manca anche a me. Vi devo ringraziare: con voi sono davvero felice. E detto questo: BUON NATALE! - e abbracciò Queenie e Gellert che avevano gli occhi lucidi. Anche se non era un discorso enorme, era comunque molte significativo.
Lei era una bambina molto intelligente per la sua età, e Gellert non si sarebbe sorpreso se fosse finita in Corvonero. Aprirono i regali, cantarono e Ballarono. Stanchi morti si addormentarono sul tappeto di velluto rosso del salotto.
Però, quel momento che Gellert Grindelwald temeva di più era ormai dietro l'angolo.

10 aprile 1945
Quel giorno, quel maledettissimo giorno, era arrivato. Queenie cercava di tranquillizzare Gellert, ma senza successo. Prese un profondo respiro solo quando senti dei passi al piano di sopra. Alexandra si era svegliata. La bambina dalla chioma marrone egli occhi azzurri oceano stava scendendo le scale.
- Papà - disse la piccola - sei preoccupato. Cosa è successo? -.
- Amore mio - incominciò il padre - sai che esistono le persone cattive, vero? -. La bambina annuì.
- Bene. Io devo proteggerti piccola mia. Ti farò un incantesimo. Quando ti risveglierai sarà tutto come prima: ci sarà Queenie con te, andrai ad Hogwarts e ti farai tanti amici. Ti ricorderai tutto. Ma tu non dovrai parlare con nessuno di questo che ti sto dicendo, ok? Queenie sarà qui ad accoglierti in un grande abbraccio e forse verrò anch'io. Promettimi che non mi odierai e che mi vorrai sempre bene, ti prego - e una lacrima traditrice scese sul suo volto.
- Papà, io questa promessa l'ho fatta quando ho visto morire la mamma. Papà, io non ti odierò mai. Però promettimi che non mi dimenticherai e che mi sorveglierai dovunque andrai, ok?
- Te lo prometto, piccola mia -. Il padre abbracciò la figlia e le diede un bacio in fronte.
- Ciao papà -. E detto questo Gellert pronunciò l'incantesimo e la bambina cadde in un sonno profondo.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora