Ritorno col botto!

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Sirius si svegliò prima di tutti. Cosa alquanto strana per lui, visto che amava dormire. Ma questa volta il sonno non si voleva far sentire, ormai erano le 7:00 del mattino.
All'improvviso nella sua mente gli balenò un'idea, e serviva l'aiuto di un cervo cornuto e di un mancato Corvonero.
Uscì dalla sua camera e si diresse verso quella di James.
- Pss... James... Pss... Svegliati - sussurrò all'amico che sembrò non sentirlo minimamente. Provò un'altra volta, alzando di più il tono della voce. Niente. Sirius iniziò a pensare che fosse un orso non un cervo.
" A mani estremi, estremi rimedi!" pensò.
- HANNO PRESO IL POSTO DA CERCATORE! - urlò nell'orecchio di James.
- CHI È? CHI È! CHE LO UCCIDO! - urlò mettendosi seduto all'istante.
- Bene, adesso che sei sveglio, andiamo da Remus -.
- Perchè? Ho sonno! Il treno parte alle undici e sono solo le sette, Sirius! - disse James lasciandosi cadere all'indietro sui cuscini.
- Perchè voglio fare un piccolo scherzetto alla nostra amata Foxie - disse Sirius.
Appena udì la parola "scherzetto", James scattò in piedi sul letto e, neanche tre secondi dopo, si ritrovò nel corridoio. Con loro grande sorpresa, trovarono Remus già sveglio.
- Che ci fate già svegli? - chiese.
- Due parole: volpe e scherzo - disse Sirius.
- Cosa! Scusate ma sinceramente non mi va di morire giovane! - esclamò il mannaro.
- Dai che non muori! - disse James trascinandolo via.
- Perchè siamo qui? - chiese Remus appena entrati in bagno. James alzò le spalle, mentre Sirius si guardò intorno e indicò delle bacinelle, nelle quali Queenie faceva il bucato.
- Lo sai che siamo fottuti? - disse James a Sirius mentre riempiva una bacinella.
- Probabile, chi lo sa! - rispose il ragazzo riempendo anche lui un bacinella.
- Giuro che se non vi ammazza lei, vi ammazzo io! - disse Remus ormai fuori alla porta della ragazza.
Entrarono nella camera più silenziosamente possibile e vi trovarono Alexandra che dormiva tranquilla, stringendo tra le braccia un orsacchiotto.
- Sembra una bambina, una bambina bellissima - sussurrò James.
Remus si avvicinò e le tolse l'orsacchiotto, per non rovinarlo.
Dopo, ognuno di loro si mise in posizione e gettarono l'acqua fredda sulla ragazza, bagnando di conseguenza tutto il letto.
Dal canto suo, la ragazza sentì un freddo indescrivibile che le fece spalancare gli occhi. Dopo alcuni secondi, vedendo i suoi migliori amici ridere, capì.
- VI AMMAZZO ALLA BABBANA! - urlò. I ragazzi iniziarono a correre il più veloce ad ogni passo della ragazza. Arrivarono in salotto. Non sentendo i passi di Alexandra dietro di loro, si girarono e videro una volpe bianca correre. Lei saltò su James, che cadde su Remus, che cadde su Sirius, che cadde sul tappeto rosso con il peso dei ragazzi addosso.
- Toglietevi! - disse cercando di muoversi, ma la volpe rimase comoda sul petto di James, decisa a non muoversi.
- ALEXANDRA! - urlò Queenie vedendo quella scena.
Allora la volpe si ritrasformò in umana ancora bagnata.
La donna dalla chioma bionda, guardò prima la sua figlioccia e poi i ragazzi stesi ancora sul pavimento e fece due più due.
- Siete dei casi disperati! Visto che sono le otto e mezza, andatevi a preparare - disse Queenie.
- Dovete andare a quel paese! - esclamò Alexandra entrando in bagno. Si prepararono e per le nove in punto erano tutti pronti.

Al binario 9 e 3/4
Appena attraversarono il portale, alle dieci, il binario era quasi vuoto, tranne per la presenza delle famiglie Potter e Lupin e dello zio di Sirius.
- Mi dispiace Sirius, non sono potuti venire - disse lo zio dando una pacca sulla spalla del nipote.
- Tranquillo, zio. Sai perfettamente l'odio che c'è tra noi e non me ne importa più di tanto - disse Sirius guardando in basso.
Alexandra gli prese la mano, Sirius alzò lo sguardo e i suoi occhi si illuminarono.
- Sirius... - disse Alexandra capendo le intenzioni dell'amico.
- Zio! Mi ero dimenticato dirti una notiziona! -.
- Dimmi, Sir -.
- Oh, no... - sussurrò Alexandra.
- La qui presente Alexandra Grindelwald è cugina del sottoscritto e magnifico Sirius Black! - esclamò mettendo un braccio intorno alle spalle della ragazza, la quale si sbattè una mano in fronte.
- Davvero? Sai, cara notavo una certa somiglianza con un membro della nostra casata, ma non so quale -.
- Bhè, signore, mia madre è Malefica Black - disse Alexandra imbarazzata.
- Oh, Malefica - disse in tono malinconico. - Ci incontravamo poche volte, ma era davvero molto simpatica. Quando venne cacciata di casa, venne da me per un mesetto, era accettata anche dai miei fratelli. Poi conobbe tuo padre, che la ospitò a casa sua. E penso che da lì si siano innamorati - finì Alphard.
- Questo non lo sapevo - disse Alexandra stupita.
- PAD! - urlò James.
- Uffa, sempre a rovinare i momenti interessanti. ARRIVO PRONGS! - e si allontanò.
- Sai, penso che tuo padre ha avuto un cuore, e ce l'ha ancora. Dico bene? - disse l'uomo guardando negli occhi la ragazza.
- Ha ragione. Per quel poco tempo che sono stata con lui non mi faceva mancare nulla. Strano... - disse Alexandra sentendo dei brividi gelidi trapassarle la pelle.
- Cosa, cara? - chiese Alphard.
- Sembra che sia qui. Mi sembra di sentirlo. Strano... - ripetè di nuovo.
- Alexy, devi andare - disse Queenie avvicinandosi.
- Di già? Bhè, è stata una bellissima chiacchierata signorina - disse prima di avviarsi verso Sirius.
- Non ti faccio le stesse raccomandazioni, ma sta attenta durante le notti di luna piena, ok? -.
- Va bene, Queenie. Ti farò sapere - si abbracciarono e Alexandra salì sul treno con i ragazzi. Appena esso partì, si sedettero nel loro scompartimento.
WhiteFox, Padfoot e Prongs si guardarono, facendo comparire sui loro volti un ghigno malandrino. Moony capì e disse:
- Ma perchè a me? Perchè! -.
E iniziarono a programmare il loro nuovo piano d'attacco.

Al castello
Appena scesi dalle carrozze e entrati nel castello, i quattro ragazzi corsero da Pix.
- Malandrini, che piacere! Cosa devo fare quest'oggi? -.
- Distrarre i professori e Gazza - disse James.
- Con cosa? - chiese il fantasma beffardo. Lui lo sapeva con cosa, ma voleva sentirselo dire.
- Casino - disse Sirius ghignando.
Ridendo volo via.
Sempre correndo, i Malandrini si diressero in Sala Grande.
BOOM!!
Si sentì un botto che fece scattare i professori all'istante.
- PIX! Io non arrivo alla pensione! - esclamò la McGranitt, seguita da tutti gli altri insegnanti e il preside.
Tutti gli studenti erano fuori.
I Malandrini avevano campo libero.
Usando la magia, misero dei palloncini invisibili su alcune sedie dei professori e sul soffitto c'erano dei cassottoni ripieni di brillantini.
Appena alcuni studenti iniziarono ad entrare, loro presero posto al tavolo dei Grifoni.
Entrarono i nuovi ragazzi del primo anno e i cassettoni fecero cadere tutti i brillantini:
Sul tavolo dei Tassorosso brillantini gialli, sul tavolo dei Grifondoro bordeaux, sul tavolo dei Corvonero blu e sul tavolo dei Serpeverde verdi scuri.
La McGranitt guardò istintivamente i Malandrini, che sorrisero innocentemente.
I primini si avviarono al centro della Sala Grande e i professori, che prima erano rimasti in piedi, si sedettero.
Partirono delle pernacchie abbastanza rumorose. Esse fecero ridere tutti, professori compresi.
Per grande sorpresa dei Malandrini, il Cappello Parlante iniziò a cantare, e in ogni strofa c'era una barzelletta detta da James o da Sirius.
Appena finito lo Smistamento, la professoressa di Trasfigurazione si avvicinò ai creatori dello scherzo.
- Neanche un giorno di pace, eh? - chiese.
- Mai, professoressa - rispose Sirius.
- Ci metterà in punizione? - chiese Remus preoccupato.
- No, signor Lupin. Per questa volta chiuderò un occhio. Ma vorrei sapere che è tra voi quattro che crea questi scherzi, ahimè devo ammettere, eccezionali? -.
- James e Alexandra - dissero Sirius e Remus.
- Bhè, devo dire che siete davvero molto intelligenti. Signor Potter, mi aspetto che questa intelligenza venga esposta anche durante le ore di lezione - disse.
James si passò una mano nei capelli corvini, mentre Alexandra sorrise.
- Ora, buon appetito cari -.
- Anche a lei, professoressa - risposero i quattro Grifoni.
Quando la professoressa si sedette al suo posto per parlare con il professor Silente, I Malandrini risero di gusto.
Quello era solo l'inizio di mille, se non milioni, di guai.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora