Hogwarts Express

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Il primo settembre era arrivato.
Alexandra e Queenie stavano cercando il binario 9 e 10 nella affollatissima stazione di King's Cross.
"Come fa a sapere queste cose? Lei ha frequentato l'Ilvermorny. Bhà!". Alexandra se lo chiedeva in continuazione.
- Bhè, me lo ha spiegato Albus Silente. Il preside di Hogwarts -.
- Aaaah - e risero insieme a quella risposta.
Arrivati al binario 9 e 10,Alex vide una famiglia babbana che non sapeva che fare. Guardò il suo orologio. " Oh miseriaccia, sono le 10:30!".
- Salve,avete bisogno di una mano? Anche per Alexandra è il primo anno ad Hogwarts -. E Alex salutò la famiglia con un gesto della mano.
- Oh, grazie mille! - disse una signora dai capelli biondi.
- Dovete solamente correre verso il muro. Il resto del lavoro lo fa la magia! - spiegò Queenie sorridente. - Vi consiglio di restare qui: il portale accetta solo i maghi e respinge i non magici - aggiunse con tono dispiaciuto.
- Oh non si preoccupi signorina. Vai Marlene. Ricorda non finire nei guai! - disse il padre alla figlia.
- Si certo. Vi scriverò il prima possibile. Ciao mamma, ciao papà! -. Li salutò, prese un bel respiro, corse verso il muro e scomparve.
- Wow - sussurrò Alex con gli occhi fuori dalle orbite.
- Andiamo anche noi. Arrivederci! - disse Queenie.
- Arrivederci - disse cordialmente Alex ai signori.
Corsero verso il muro e Alexandra percepitì uno strano brivido, continuò a correre con affianco Queenie, tenendo gli occhi chiusi.
Aprì gli occhi e si trovò davanti un bellissimo treno nero e bordeaux. A occhio, c'erano milioni di persone con i figli.
- Mi raccomando: stai attenta, non metterti in cerca dei guai, rispetta i professori, rispondi a tono alle cose che dicono sul tuo cognome e suo tuo padre e cerca di mantenere sempre la calma -. Disse Queenie con tono da mamma con gli occhi lucidi.
- Certo Queenie. Dei guai non ti prometto niente, però. Comunque mi mancherai tanto - e si abbracciarono.
- Vai se no il treno parte senza di te -.
- Vado, ciao Queenie - e le lasciò un bacio sulla guancia.
- Ciao piccolina - e Queenie si mise una mano sulle labbra per trattenere le lacrime, mentre Alex si allontanava verso il treno. Caricò i bagagli e si avviò in cerca di uno scompartimento libero.

Dopo un po' busso a uno e disse:
- Scusate, posso? Il treno è pieno - disse imbarazzata.
- Alexandra! Certo, siediti! - disse un ragazzo con i capelli scompigliati, occhi mielati dietro un paio di occhiali rotondi.
- James! Grazie... - disse Alex mentre prendeva posto vicino a lui.
- Loro sono Sirius Black - e indicò un ragazzo con i capelli neri e gli occhi grigi tendenti al ghiaccio. - e Remus Lupin -. Indicò un ragazzo dai capelli marroni e occhi castano chiaro.
"Non vorrà essere più mia amica quando scoprirà che sono un lupo mannaro". Alex spalancò la bocca e poi sorrise. Remus la guardò e capì:
- Tu... s.. sei u-
- Si, ma non ti preoccupare. Non mi fai paura, anzi. Comunque con me il tuo segreto sta in una botte di ferro! - esclamò Alex. Il mannaro sorrise sollevato.
- Aspettate tu sei cosa? - chiese Sirius.
- Io sono una legilimens. Ma a differenza degli altri, posso scegliere a chi leggere la mente. Grazie alla mia madrina che lo è e mi ha insegnato tutto - disse Alex ripenso alle lezioni con Queenie.
- Wow, quindi sei anche un'occlumante? - chiese James.
- Ovviamente, imbeccille - rispose in tono ovvio Alex.
- Hai detto che ti chiami Alexandra, giusto? - chiese, di nuovo, Sirius e la ragazza annuì. - Mi sembra già di averlo sentito questo nome... - aggiunse pensieroso.
- Ovvio che lo hai sentito. Lei è protagonista da anni sulla Gazzetta del Profetta! Lei è la figlia di Grindelwald! - rispose James prima che Alex potesse rispondere. Intanto lei aveva iniziato a guardarsi le scarpe.
- James! - lo rimproverò Remus notando Alex.
- Che c'è, Rem- Oh! - esclamò vedendo Alex. - Scusami Alex, non pensavo fosse un tasto dolente per te. Davvero, scusami tanto! - disse davvero dispiaciuto.
- No no, tranquillo James. È che... Odio sentire quelle voci su mio padre. Anche se era, e lo resta tutt'ora, una delle persone più temute nel mondo magico, mi ha cresciuto con amore. Io ero la sua medicina, me lo diceva sempre, soprattutto quando mia madre è morta durante il parto... - non riuscì a continuare perché si ritrovò i tre ragazzi ad abbracciarla.
- Adesso non ne parliamo più, ok? - disse Remus.
- In che casa volete finire? - chiese Sirius. - Tutta la mia famiglia è serpeverde da anni e si aspettano che lo sia anche io. Però vorrei tanto essere un Grifondoro -.
- Sai, secondo me non è la casa che ci caratterizza, ma le nostre scelte. Non lo detto io, me lo ha detto la mia madrina! - aggiunse notando gli sguardi stupiti degli altri.
- Aaah, comunque io sono un Grifondoro nato! - disse James.
- A me piacerebbe finire in Corvonero, mi rispecchia molto come casa - disse Remus.
- Bhà io non lo so ancora. Mi affido al cappello! - e risero insieme.
Dentro in quello scompartimento nacque una vera e propria amicizia infinita, e tutti e quattro se ne erano resi conto.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora