"Devo essere forte"

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Mentre teneva tra le sue braccia Harry, Alexandra sentì che le mura della stanza opprimerla. Suo figlio la guardava con un sorriso sulla faccia, senza capire niente. Lei lo appoggiò sul letto matrimoniale, gli accarezzò i capelli, mentre sentiva la porta aprirsi. 

James si avvicinò ad Alexandra, toccandole la schiena. - Com'è andata? - gli chiese, mentre appoggiava il palmo della mano sulla guancia gonfia. 

- Non sono riuscito a prendere Pettegrew - rispose James sedendosi vicino ad Harry. - E' scomparso all'improvviso -. 

- Potevi farmi venire - disse Alexandra incrociando le braccia. 

- E' troppo pericoloso - disse James. - Tra due giorni abbiamo un'altra missione, e Albus ti vuole. Volevo farti riposare, guarda in che condizioni sono io! - aggiunse indicando i suoi vestiti malridotti. 

Alexandra sospirò, girandosi. - Io so perché Pettegrew è scomparso all'improvviso - disse, facendo comparire sul volto di James un'espressione confusa. - E' un Animagus, un topo per la precisione. L'ho capito dal primo momento che l'ho visto -. 

- Quando? - chiese James. 

- Al quarto anno, quando Padfoot e Moony litigarono - disse Alexandra, voltandosi a guardarlo. 

- Perché non me lo hai detto? Potevamo dirlo a Silente - disse James, alzandosi in piedi. 

- Glielo detto, ma non mi ha creduto - disse Alexandra. - Ha detto che ad Hogwarts non c'erano altri Animagus oltre a noi -. 

- Non ci credo - sussurrò James, portandosi le mani nei capelli. 

- Ha fatto la spia a Lui per tutto questo tempo, sa che stiamo qui, e ci metterà poco a venire qua - disse Alexandra prendendo Harry in braccio. 

- Possiamo andarcene, ma sarebbe inutile - disse James avvicinandosi a lei. 

- Io non voglio - disse Alexandra decisa. - Se lo affronteremo, saremo pronti -. 

James l'abbracciò, poggiando la testa sulla sua spalla. La strinse forte, come se fosse l'ultimo abbraccio. Le baciò la tempia, mentre accarezzava dolcemente la testolina di Harry. 

Alexandra gli mise una mano dietro la nuca, avvicinandolo a sé e appoggiò le labbra sulla sue. Potevano passare anni ed anni, ma le emozioni che provavano quando le loro labbra si toccavano erano sempre e non sarebbero mai cambiate. 

La risata del piccolo Harry li fece staccare. Guardarono come Harry produceva una piccola scintilla dal sua mano e sorrisero insieme. 

Alexandra si allontanò di scatto, spalancando gli occhi. 

- Amore, cosa succede? - chiese James, accarezzandole la guancia.

- C'è qualcuno nel cortile - rispose con la voce tremante. 

James si avvicinò alla porta, avvicinando l'orecchio. La porta di ingresso cadde sul pavimento con un rumore assordante; James riusciva a riconoscere i passi dei suoi amici, ma quella volta no, perché non era Sirius o Remus o qualcun altro. Era Lui, Voldemort.

- E' qui - disse avvicinandosi ad Alexandra. 

Alexandra, in quel preciso momento, stava corrugando la fronte e stringeva gli occhi. Tenne Harry più stretto possibile, per paura di farlo cadere. 

- Non...non riesco...ad entrare nella sua mente - balbettò lei. 

James le prese il volto tra le mani. - Vai, scappa e porta Harry con te -.

- Io non vado da nessuna parte senza di te - ribatté Alexandra.

- Vai da Sirius, da Queenie, ma vai via - disse James, lasciandole un bacio tra i capelli. Si avviò verso la porta, e appoggiò la mano sulla maniglia. Diede un ultimo sguardo ad Alexandra ed a Harry. - Vi amo, tanto -. 

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora