- Ragazzi, dobbiamo parlarvi -

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E dopo due mesi di vacanze sfrenate, purtroppo, si ritorna a casa. O meglio, a scuola.
- Dai su! Vuoi accelerare, Mike? - disse Jane, la madre di Emily, al marito.
- Calma, Dove. Sono le dieci e cinque! Ce la fanno! - disse Thomas, padre di Marlene, mettendo una mano nell'interno coscia della moglie cercando di tranquillizzarla.
- Non dirmi di calmarmi, Thomas! - disse la moglie. - E voi potevate svegliarvi prima! - disse rivolsa ai ragazzi. Riuscivano ad entrare tutti in una sola macchina grazie ad un incantesimo fatto da Queenie.
- Ma mamma! Ci siamo alzati alle sei! - protestò Marlene.
- Non iniziare a fare storie, adesso - disse la madre per poi voltarsi verso Mike.
- Tu sei un mago, no? - chiese.
- Si, quindi? - rispose l'uomo.
Dove fece un bel respiro e urlò:
- ALLORA VUOI FARE UNA CAVOLO DI MAGIA CHE AGGIUSTI IL MOTORE! O NO?! -.
- Ah... AH VERO! - esclamò Mike arrivandoci un po' in ritardo.
- Quando si è rotto il motore, scusate? - chiese Frank svegliandosi a causa delle urla.
- NON TI DEVE INTERESSARE! - urlò Marlene.
- Ma che avete che urlate come matti! - disse Sirius. - Siamo arrivati da un quarto d'ora! -.
Tutti si zittirono e guardarono in avanti. In effetti erano arrivati a King's Cross da un po' e alcuni passanti, sentendo le urla, si erano girati sconvolti.
- Che ne dite di...ehm...scendere...magari? - chiese Remus.
- Si, si, subito -. tutti accettarono inbarazzati.
Attraverdarono la barriera e trovarono anche gli altri genitori che li aspettavano ansiosi.
- Ma cosa è successo? Siete in ritardo - disse Julia abbracciando il figlio.
- Contrattempo - disse Mike guardando male la moglie, che sorrise mortificata.

Alexandra, sentendosi osservata, si girò e incontrò lo sguardo di Bellatrix Black. Quest'ultima le si avvicinò con passo sostenuto.
- Bellatrix, che bella sorpresa! Quale buon vento ti porta qui? - che la ragazza degli occhi azzurri nel tono più falso e amichevole che potesse fare.
- Niente di particolare, ma lo sai già - disse incrociando le braccia e toccando ripetutamente l'avambraccio destro con l'indice. Alexandra serrò la mascella.
- Penso che tu già sappia la risposta, Bellatrix - rispose freddamente.
- Ma lui ti vuole! - protestò l'altra.
- Fallo venire ad uccidermi, allora, se ha il coraggio -.
Bellatrix si zittì. Divenne un pezzo di ghiaccio guardando lo sguardo potente e formato da odio profondo degli occhi della ragazza che aveva di fronte.
- Comunque non hai risposto alla mia domanda - disse Alexandra.
- Quale domanda? - disse alzando il mento.
- Perché sei qui? Hai finito i M.A.G.O l'anno scorso, no? - ribattè la ragazza più giovane.
- Ho accompagnato le mie sorelle per raccomandargli che - iniziò la riccia.
- Cosa? Di non parlare con i Nati Babbani e che sarebbe meglio crucciarli? Oppure addirittura ucciderli? - continuò al posto sua Alexandra. In risposta, Bellatrix alz{ di più il mento.
- Fai schifo - le sussurrò.
Bellatrix prontamente afferrò la bacchetta ma non riuscì ad estrarla completamente dall'interno della giacca perchè la mano di Alexandra le prese il polso stringendo con forza.
- Cosa vorresti fare? Lanciarmi una Maledizione Cruciatus davanti a tutti? - disse con un ghigno la Grindelwald. - Sai, potrò anche non aver parlato e visto mio padre in faccia da anni, ma ho derivato da lui una cosa. Potrei lanciarti io una Maledizione Cruciatus senza bacchetta e non finirei neanche ad Azkaban. Credo che questo lo dovresti sapere, Bellatrix -.
La riccia tolse con forza il polso dalla presa della ragazza e fece una faccia disgustata.
- Trixy - la richiamò una voce.
- Dimmi Andy - disse la sorella maggiore.
- Ti vogliono mamma e papà - disse una ragazza dai capelli biondi.
- Va bene, Cissy - e, dopo un'ultima occhiataccia ad Alexandra, se ne andò.

- Narcissa, Andromeda - disse a mo' di saluto Alexandra.
- Ha detto qualcosa? Ti ha offeso? - chiese Andromeda.
- No, no. Puoi stare tranquilla - la tranquillizzò la ragazza.
- Il suo carattere non è uno dei migliori. Scusami, ma come fai a sooportare Sirius. Davvero! Io non ce la faccio! - disse Narcissa.
- Bhè, o lo picchio o lo picchio. Due sono le scelte - e insieme le tre ragazze risero.
- Allora, come vanno le questioni di cuore Andromeda? - che di punto in bianco Alexandra.
- Come fai a sapere della sua cotta per...si,dai...per lui? - chiese Narcissa confusa.
- Sono una Legiliments. So tutto - e fece un occhiolino.
Andromeda si girò per vedere se Bellatrix fosse di ritorno, ma per fortuna non arrivò nessuno.
- So che hai aiutato Lupin con la Vance, vero? - chiese ansiosa.
- Si, almeno credo - rispose Alexandra.
- Bhè.. Mi...ecco...mi potresti aiutare? Sono stanca di fare differenze - disse decisa.
- Ma certo! Ci incontriamo dopo il Banchetto in biblioteca - sorrise Alexandra.
- È un posto sicuro? - chiese Narcissa.
- Non va mai nessuno il primo giorno di scuola, neanche Remus - disse Alexandra.
- Sai mi aspettavo che fossi antipatica, invece è proprio il contrario - disse la bionda sorridendo.
- È stato un piacere, ma ora devo andare. A dopo, ragazze! - disse Alexandra, per poi girarsi.
Le due sorelle si guardarono e si capirono all'istante.
- Aspetta! - esclamarono insieme e la ragazza si girò.
- Puoi chiamarci Andy e Cissy - disse la maggiore tra le due sorelle sorridendo.
- Ma sono i vostri sopranomi tra sorelle...cosa centro io? - disse imbarazzata.
- Sei diventata nostra amica ora è anche psicologa in amore. È il minimo - disse Narcissa sorridendo.
- Va bene. Allora voi potete chiamarmi Alexy - fece un sorriso anche Alexandra.
Tutte e tre si diedero il cinque e si girarono per andare dai loro amici.
- Potresti presentarla a Malfoy - disse Andy.
- Perché? - chiese Cissy.
- Così potrà dargli una spinta per dichiararsi. Oppure potrebbe darla a te - disse la mora facendo un sorriso malizioso.
- Andy! - urlò la bionda rossa in viso.
Intanto Alexandra sorrise pensando che le avrebbe aiutare molto volentieri.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora