Ormai il Quinto anno era iniziato anche per Sirius Black e, insieme ai suoi migliori amici Malandrini, aveva avuto un idea fantastica per fare scherzi senza essere scoperti.
Ma c'era una piccolissima pecca: sarebbe stato a casa sua, Grimmauld Place Numero Dodici, per Natale.
"Fratellone... Ti va di passare il Natale con me a casa? Almeno questa volta?" gli aveva chiesto suo fratello Regulus in un freddo giorno di Novembre. E Sirius non riuscì a dirgli di no, purtroppo.
Adesso il nostro cane bagnato era rinchiuso nella sua stanza, mentre sentiva le urla di sua madre contro il loro elfo domestico Kreacher. "Poverino..." pensò Sirius, intento a scrivere a Remus per sfogarsi, scusandosi per gli altri problemi, e forse anche preoccupazioni, che gli stava dando.
All'improvviso la porta si spalancò e sua madre entrò.
- Ancora a scrivere a quei Sanguesporco? - disse.
- Non li chiamare in quel modo! - esclamò Sirius.
- Non osare! - urlò Walburga. - Ora scendi! Io e tuo padre abbiamo delle notizie importanti da dirti - e lo spinse fuori dalla porta.
Lo spinse addirittura giù dalle scale e andò ad inciampare su Kreacher.
- Scusami, Kreacher - disse.
- Non ti devi scusare! - disse la madre dandogli uno schiaffo sulla nuca. - Vai immediatamente in Sala! -.
"Ma che ti urli! Le orecchie mi stanno esplodendo" pensò mentre si massaggiava la testa. Andò in Sala e trovò il padre Orion seduto sulla sua solita poltrona in pelle nera.
- Volevi parlarmi, padre? - domandò Sirius.
- Si, figlio mio - iniziò alzandosi. Gli si avvicinò e poggiò le sue mani sulle spalle del primogenito. - Hai gli occhi grigi di tua zia, sai? - disse.
- Malefica, vero? - domandò Sirius.
- Si... Le somigli tanto, tantissimo. Avete lo stesso carattere ribelle, che va contro gli standard che vi vengono posti. Lei però era Corvonero - disse ridendo. - Mi dispiace, Sirius - disse incupendosi.
- Per cosa, padre? - chiese Sirius confuso.
- Scappa come è scappata lei. Vai dal tuo stesso sangue e accetta sempre quello che busserà alla porta. Ti supplico Sirius, ascoltami. Vai via! - esclamò il padre.
- Troppo tardi... - sussurrò abbracciando il figlio, che si irrigidì a qual contatto. Infatti la madre entrò, con aria soddisfatta e pazza.
- Bene, mio caro! Sai cosa ti aspetta? - disse con un ghigno. Sirius deglutì e scosse la testa.
- Se dirai di sì, i Black diventeranno la famiglia più temuta e potente delle Sacre Ventotto. Diventerai come noi, un Serpeverde coi fiocchi, come i tuoi cugini, come la piccola Bellatrix - colcluse sorridendo.
- Bellatrix, cosa... - Sirius si bloccò.
"Lei è una mangiamorte" pensò. - Non ci credo... Siete una merda... - disse indietreggiando.
- Dove credi di andare! - urlò la madre estraendo la bacchetta. - Ti unirai a noi! -.
- NO! MAI! - urlò Sirius mentre gli occhi gli si appannavano di lacrime. - No, non sarò mai come voi, tutti voi! -.
- Se non lo fai con le buone, lo farai con le cattive! CRUCIO! - urlò la donna e una scia rossa partì dalla punta della sua bacchetta. Sirius urlò, ma era puntato a non cedere.
Non avrebbe mai deluso Alexandra.
Non avrebbe mai deluso Remus.
Non avrebbe mai deluso James.
Non avrebbe mai deluso Habram, Emily, Emmeline, Alice e Frank.
Non avrebbe mai deluso Marlene, mai, ora che aveva capito tutto.
- CRUCIO! - continuò la madre una seconda volta. Poi una terza e una quarta. Finchè dal labbrò di Sirius non colò un po' di sangue.
- Allora, ti sei convinto Sirius? - chiese avvicinandosi.
"Scappa come è scappata lei".
Sirius, ormai steso a terra, alzò il capo per guardare il padre. Egli annuì e mimò qualcosa con le labbra.
- No... - sussurrò il ragazzo.
- Come? - chiese Walburga.
- Non mi unirò a voi, non sarò mai come VOI! - urlò mentre si alzava.
Corse verso la porta, l'aprì e si diresse verso la sua camera. Prese tutto quello che per lui era prezioso, mentre la madre continuava ad urlare. Preparò la sua scopa e proprio quando era pronto a montarla, qualcuno lo richiamò.
- Dove vai Sirius? - chiese Regulus.
- Reg... Io... -.
- Stai scappando, non è così? Mi lasci qui da solo? - chiese mentre una lacrima gli scivolò sullo zigomo.
- Si, Reg. Sto scappando - disse mentre scese dalla scopa. - Non voglio restare un secondo in più in questa casa. E no, non sarà mai colpa tua. E quando ti sentirai pronto, ti verrò a prendere - disse abbracciandolo.
- Dove andrai? - chiese Regulus.
- Non lo so - confesso Sirius. - Promettimi, una cosa, Reg - disse.
- Tutto, Sir - disse il minore dei due fratelli asciugandosi le lacrime.
- Non diventare come loro, mai - disse il maggiore.
- Te lo prometto, Sirius. Ora vai! - esclamò Regulus dandogli una pacca sulla spalla.
- Ci vediamo a scuola, fratellino - lo salutò Sirius. Montò sulla sua scopa e volò via.
Appena fu abbastanza lontano, si lasciò andare alle lacrime.
"Vai dal tuo stesso sangue".
La voce di suo padre gli tornò in mente e gli venne spontaneo sussurrare: - James -.
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𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬
FanfictionPRIMO LIBRO DELLA SERIE "HARRY POTTER". ⚠️ 𝖢𝗂 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗆𝗈𝗅𝗍𝗂 𝖾𝗋𝗋𝗈𝗋𝗂 𝗀𝗋𝖺𝗆𝗆𝖺𝗍𝗂𝖼𝖺𝗅𝗂, 𝗊𝗎𝗂𝗇𝖽𝗂 𝗏𝗂 𝖼𝗁𝗂𝖾𝖽𝗈 𝖽𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝖿𝖾𝗋𝗆𝖺𝗋𝗏𝗂 𝖺𝗅 𝗉𝗋𝗂𝗆𝗈 𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗉𝖾𝗋𝖼𝗁𝖾 𝖺𝗇𝖽𝖺𝗇𝖽𝗈 𝖺𝗏𝖺𝗇𝗍𝗂 𝗆𝗂𝗀�...