I Segreti di Alexandra

2.3K 102 1
                                    

Erano appena finite le lezioni e Alexandra si stava preparando per andare dai ragazzi per raccontargli tutto.
Lei non era una ragazza che ci metteva tanto a prepararsi: per lei le gonne erano scomode, odiava le robe scollate e tanto trucco.
Alexandra amava i pantaloni, i maglioni e le felpe, quest'ultime le rubava a Sirius perchè erano davvero enormi, e per lei il trucco era un filo di mascara e burrocacao.
"Sta volta ci mettiamo... questi jeans neri, scarpe da ginnastica e il maglione di papà".
E sorrise prendendo un maglione verde acqua marina. Si ricordò l'ultimo Natale in cui glielo aveva regalato.

Inizio flashback
Il momento dell'apertura dei regali.
Alexandra adorava quel momento.
Aveva preparato per Queenie una bellissima collana d'argento e per il papà una lettera speciale.
Diede i regali e disse al padre:
- La devi aprire quando sei da solo, papà! -.
- Va bene piccola, ma adesso apri i nostri -.
Queenie e Gellert diedero i pacchi alla bambina, che decise do aprire per primo quello della madrina.
Era un bellissimo fermaglio nero brillantinato con sopra una bellissima rosa bianca. Insieme ad esso c'era anche una bacchetta di profumo alla fragola. Appena la bambina lo annusò, si innamorò immediatamente.
Poi aprì quello del padre: un bellissimo maglione verde acqua marina.
- Sai, ogni volta che lo metterai prenderà la forma del tuo corpo. Così non ti dimenticherai di me! - disse Gellert con un sorriso.
- Sono bellissimi! Grazie! - e la bambina li abbracciò con tanto calore.
Fine flashback

E Alexandra adesso stava mettendo le cose più importanti che possedeva.
Mise i jeans e il maglione, infilò le scarpe, posò sul capo il fermaglio e si spruzzò il suo profumo.
Ormai quel profumo era diventato il suo preferito e Queenie glielo regalava ad ogni suo compleanno. Si mise anche gli anelli del padre, si guardò allo specchio e per la prima volta si sentiva a suo agio.
Uscì dalla sua camera e si avviò verso quella dei ragazzi. Davanti alla porta bussò e sentì:
- Vieni Foxina! -. E chi lo cambiava a Sirius!
Entrò e i ragazzi erano già in cerchio. Così anche Alex si sedette.
- Cosa ci devi dire di tanto importante? - chiese James.
- La verità - disse Alexandra seria. - Vi prego di non interrompermi. Ho sempre avuto paura di dirvelo, ma adesso è arrivato il momento che voi sappiate -. Prese un bel respiro.
- Io non ho undici anni -.
E osservò gli sguardi confusi dei ragazzi e continuò:
- Io sono nata il 10 aprile 1940. Ho vissuto poco con mio padre, infatti quando avevo cinque anni mi fece un incantesimo di magia oscura molto antica. Il perché? Perchè in quei tempi una persona stava andando a Hogwarts. Quella persona è conosciuta come Lord Voldemort -.
I ragazzi ad udire quel nome rabbrividirono.
- Fatto sta, che mi sono svegliata il 10 aprile 1960 nel mio corpo da bambina di cinque anni, quindi sono cresciuta come una bambina normale. Però io, oltre a essere una Legiliments, ho anche altri poteri: riesco a parlare con gli animali di qualsiasi tipo e riesco a eseguire incantesimi senza bacchetta. Nei miei primi anni mi insegnò tutto mio padre, poi ho iniziato da sola -.
- Ecco perchè i corvi, i gufi, Zanna,... - disse Remus.
- Si... Poi io riesco anche a invocare i suoi fedeli seguaci, come può fare anche mio padre - e arrivata al quel punto sapeva che doveva passare ai fatti. Quindi decise di alzare la manica sinistra e li i ragazzi lo videro: il marchio dei doni della morte. Una linea, un cerchio e un triangolo.
La ragazza decise di cambiare argomento all'istante.
- Per quanto riguarda gli incantesimi, la mia madrina mi diceva sempre che mia madre era bravissima e che insegna Difesa Contro le Arti Oscure. Adesso passando a mia madre, bhè... Sirius tu non sei il primo Grifondoro della tua famiglia... -.
- Davvero? Chi era? Nessuno mi ha detto niente... - il povero Padfoot era a dir poco scioccato.
- Non te lo hanno mai detto prima perchè lei è stata "respinta" già a undici anni -.
- Chi era, Alex? - chiese in tono dolce James.
- Mia madre, Prongs. Malefica Black - e guardò negli occhi Sirius.
- Padfoot...io e te... dovremmo essere... bhè... cugini... -. Alexandra abbassò il capo.
- Io e te non saremo mai cugini - disse Sirius in tono freddo.
- Pads, sei uscito fuo- tentò di dire Remus.
- Io e te siamo FRATELLI! - e si buttò su Alex stringendola forte a se.
- Si... Pad... sto soffocando! -.
- oh, scusami - e Sirius si mise una mano dietro la nuca.
James e Remus erano ancora scioccati da tutto.
- Quindi non avete niente da dirmi? - disse Alex con un piccolo sorriso.
"Come fai a non esplodere sui pettegolezzi?". Questo James voleva chiederlo ma era paralizzato ancora.
- Oh, perchè so che mio padre mi vuole bene, che è sincero con me. E poi non conoscono la mia storia -.
- Che ne dite di andare a prendere l'albero di Natale? - chiese Remus.
- Certo, andiamo - disse Sirius alzandosi.
Alex notando che James era ancora paralizzato, gli si posizionò davanti e gli girò la testa di lato.
- Allora, ti sei svegliato Prongs? - disse ridendo.
- Adesso si, grazie WhiteFox - disse il ragazzo girandosi.
Solo in quel momento notarono la vicinanza dei loro visi. Non riuscivano a staccarsi dagl'occhi dell'altro. La ragazza era avvolta dalla profondità degli occhi mielati del ragazzo.
Lui invece era naufragato nel mare che si nascondeva dietro gli azzurri della ragazza.
Poi Alexandra si risvegliò e si alzò, porgendo la mano per aiutare il ragazzo ad alzarsi. James l'afferrò è si sorrisero.
Sapevano entrambi che quei sette anni lì dentro non sarebbero stati rosa e fiori, quello proprio no!

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora