Ritorno alla normalità

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Davanti ad Alexandra era presente di nuovo il maestoso ed enorme treno bordeaux e nero.
- Pronti? - disse Remus.
- Pronti! - dissero all'unisono gli altri tre. Si presero per mano facendo intrecciare le dite e si avviarono verso il treno, o meglio, verso il loro scompartimento.
Entrarono nello scompartimento dove si sono conosciuti la prima volta e si sedettero negli stessi posti. Calò in quel preciso istante il silenzio assoluto, quasi assordante. Quel silenzio esprimeva tutta la voglia di non dividersi, di poter stare ancora insieme.
Sirius perchè non sopportava la propria famiglia, serpeverde con tanti pregiudizi sullo stato di sangue. Lui era diverso. Non gli importava del sangue, tanto che potrebbe avere una piccola cotta per la Mckninnon; era grifondoro quindi totalmente l'opposto dei suo parenti. L'unica ragione per cui non abbandonava quella casa era suo fratello, Regulus. Gli voleva bene e non voleva lasciarlo con una madre che se facevi qualcosa di sbagliato ti lanciava maledizioni cruciatus a destra e a manca.
Remus per il suo piccolo problema Peloso. Anche se ancora non erano diventati animagus, durante le notti di luna piena lo aiutavano. Appena la trasformazione era finita, andavano nella Stamberga Strillante per curargli le ferite e per farlo rinvenire. Questo gli bastava.
James, invece, avrebbe sentito la mancanza di tutti. Lui non aveva problemi di famiglia o altro. La sua famiglia accettava i mezzosangue o i nati babbani, ma era comunque molto rigida in fatto di regole.
Ad Alexandra le sarebbe mancato l'animo di una vera famiglia. Lei, altre a Queenie, non aveva nessuno. Pensava che appena avrebbe varcato il portone di Hogwarts, l'avrebbero presa in giro per il suo cognome o per quello che ha fatto suo padre. Ma non fu così. Ma non voleva essere malinconica, tanto li avrebbe incontrati a fine vacanze!
Quel silenzio pieno di pensieri, fu interrotto da Sirius che tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un coltellino d'argento.
- Che ne dite di incidere le nostre iniziali? -.
- In poche parole, proclamare questo scompartimento nostro? - disse ironicamente Remus.
- Ovvio, se no perché lo avrei chiesto? - disse Sirius con un sorriso, alzandosi. Si inginocchiò e incise:

S.O.B
Padfoot

Passò il coltellino a James che fece la stessa cosa

J.F.P
Prongs

Passò il coltellino a Remus, che ditubante lo prese e iniziò ad incidere.

R.J.L
Moony

Infine lo prese Alexandra con un sorriso che poteva illuminare una stanza completamente buia.

A.M.G
WhiteFox

La ragazza porse, di nuovo, il coltellino a Sirius. Il ragazzo dagli occhi nebbia prese il polso della ragazza, l'avvicinò a se e l'abbracciò.
Quell'abbracciò durò pochi secondi, prima che Alex aprì un braccio. Così anche James e Remus si unirono a loro. Quel bellissimo momento tra fratelli fu interrotto dalla signora del carrello.
- Qualcosa dal carrello, cari? - disse l'anziana signora. I ragazzi rifiutatono gentilmente.
Appena la porta scorrevole si rinchiuse, i Malandrini scoppiarono in un fragorosa risata.
Sempre tra le risate, si sedettero e iniziarono a parlare animatamente di Quidditch, di quello che avrebbero fatto nelle vacanze e, come ipotizzò Remus, di come nessuno tra i tre avrebbe studiato fino all'inizio delle ultime due settimane di Agosto.
- Mi chiedevo se volete incontrare la mia madrina. Le parlo sempre di voi e vi vorrebbe incontrare. Sempre se vi fa piacere... - disse Alex.
- Ovvio che ci fa piacere! - dissero James e Sirius.
- E poi la dobbiamo ringraziare delle bellissime giacche - disse Remus lanciando un'occhiataccia ai due ragazzi.
- favolose - disse James correggendolo.
- e fighissime - aggiunse Sirius.
All'improvviso il treno si fermò. Erano arrivati a destinazione. Presero i bauli e scesero.
Alexandra si guardò intorno più e più volte in cerca della sua madrina.
"Alexy, dove sei?".
La ragazza voltò verso la direzione da cui proveniva quel pensiero. Eccola.
Una signora con una gonna nera, camicetta bianca, giacchetta marroncina e la sua borsetta marrone.
- QUEENIE! - esclamò la ragazza correndo verso la chioma bionda.
- ALEX! - e si abbracciarono.
Intanto James, Sirius e Remus sorridevano a quella scena, pensando che una ragazza speciale e fantastica come Alexandra, è stata davvero molto sfortunata a crescere senza una madre e un padre al suo fianco.
- Queenie, loro sono Remus, Sirius e James - disse Alexandra staccandosi dall'abbraccio e indicando i ragazzi dietro di lei.
- Ciao, ragazzi! - disse Queenie sorridendo.
- Vi volevamo ringraziare per le giacche - disse Sirius con un sorriso.
- Davvero, sono bellissime! - disse James passandosi una mano nei capelli.
- Non dovevate, grazie... - disse Remus imbarazzato.
- Oh, ma è stato un piacere! E datemi del tu, cari! - disse Queenie.
- ALEXANDRA - disse una voce femminile in lontananza.
- Oh, devo salutare Lene! Arrivo subito! E no, non te la saluto da parte tua, Black! - disse Alexandra anticipando Sirius. E si allontanò.
- Non so se ve lo ha detto Alex, ma siete invitati a casa nostra - disse Queenie.
- Certo, ci saremo! - disse Sirius.
- Bhè, io... - disse Remus.
- Alexandra mi ha raccontato molto di voi, e sono molto contenta. Mi ha raccontato anche del tuo "problema", Remus. E non ti devi preoccupare, davvero! Alex ha insistito così tanto, che mi ha obbligato a prepare le vostre camere già una settimana fa! - disse Queenie alzando gli occhi al cielo.
James e Sirius risero, mentre Remus arrossiva visibilmente.
- So che ti vogliono aiutare, vero? Anche se non so come -.
- Bhè... - disse Remus molto ditubante.
- Spero in niente di illegale! - disse Queenie in tono da mamma.
- Questo non te lo possiamo promettere - disse Sirius con sorriso innocente. Poi qualcuno diede uno scappelloto a lui e a James.
- No, Queenie, non è niente di illegale - disse Alex dando un'occhiataccia a Sirius.
- Perchè anche a me! Non ho parlato! - piagnucolò James massaggiandosi la nuca.
- Lo avresti comunque assecondato, Potter! - disse Alex divertita. I quattro ragazzi si guardarono, si avvicinarono e si abbracciarono. In quell'abbraccio avevano messo tutto quello che provavano: felicità, gioia e, soprattutto, l'animo di una vera famiglia.
Queenie a sento riuscì a trattenere le lacrime. Non voleva chiamare Alexandra, avrebbe solamente rovinato quel bellissimo momento tra migliori amici. A differenza della sua figlioccia, i tre ragazzi non erano occlumanti, di conseguenza Queenie capì che l'unico modo per aiutare il loro amico era diventare Animagus. Decise comunque di non dire niente e far finta di credergli. Appena l'abbracciò finì i Malandrini dissero all'unisono:
- Mi mancherete -.
" Esercrtatevi ok?". Pensò la ragazza nella testa dei suoi amici. Loro sorrisero e annuirono.
Si salutarono con un veloce abbraccio e si divisero per andare nelle loro rispettive famiglie, aspettando con ansia le ultime due settimane delle vacanze estive per riabbracciarsi di nuovo.
- Comunque, James è carino - disse Queenie guardando maliziosamente Alex.
- QUEENIE! - disse Alexandra imbarazzata e rossa in viso.
Attraversarono il portale dirette verso la normalità.

𝐀𝐥𝐞𝐱𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐆𝐫𝐢𝐧𝐝𝐞𝐥𝐰𝐚𝐥𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora